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"Resto.
Resterò sempre."
Si è avvicinato dolcemente alle mie labbra e mi ha baciato.
Aveva un dolce sapore, più dolce di quanto ricordarsi.
Mi ha accarezzato i capelli e ci mordevamo le labbra.
I baci di Tom non sono nulla, non si avvicinano minimamente, non mi fanno provare niente.
E invece quelli di Frank mi fanno sentire vivo, accendono qualcosa dentro di me, per qualche secondo mi dimentico di tutto, di mia nonna, dei miei, della scuola, di Tom, della partenza.
Esiste solo lui.
Mi ha spinto sul letto, baciandomi ancora, accarezzandomi ancora.
Ci eravamo desiderati per tanto, per troppo, il fato si era opposto, ci era quasi riuscito, ma forse, questo amore è più forte anche del fato, degli eventi, di Dio se esiste.
E in un attimo eravamo nudi, sotto le lenzuola, le sue dita vagavano cieche sulla mia schiena.
Ed è stato quasi aggressivo, il nostro è quasi un amore morboso.
E abbiamo stretto le lenzuola fino ad avere le nocche viola.
Poi ho poggiato la testa sul suo petto, e il suo battito era dolcemente irregolare.
Il suo respiro più pensate, e le sue mani fra i miei capelli accarezzandomi facevano scomparire piano tutte le preoccupazioni.
E ho preso in giro me stesso, che lo amo ancora, lo amerò sempre, e lui mi ama ancora, e ho la certezza che lo farà sempre.

Gerard's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora