Pagina 27

783 133 6
                                    

Caro diario,
Stamattina, quando mi sono svegliato, sono sceso in cucina per fare colazione.
Ho visto lo sguardo di mia madre posarsi su di me, con fare preoccupato.
Mi sono seduto, ho percepito la sua ansia.
"Gerard, piccolo mio."
Ha detto con tono amorevole.
Già sapevo cosa stava per dirmi, ma io non ho voluto crederci fino a quando non ha pronunciato l'ultima lettera di quella frase.
Si è seduta accanto a me e mi ha messo un braccio intorno.
"Devo dirti una cosa."
L'ho guardata e lei continuava ad accarezzarmi la schiena.
"Sai che la nonna era malata, ed aveva i suoi anni.E sai che non si era ripresa vero?"
Ho annuito.
"E beh.. Stamattina la nonna ha chiuso gli occhi, e credevamo stesse dormendo.Poi sono arrivate le infermiere per darle le medicine, e la nonna continuava a dormire, e ha continuato a dormire, e adesso dorme ancora, e dormirà per sempre."
E lo diceva con tutta la buona volontà per non piangere, con la voce tremante.
L'ho guardata, ho sentito bruciarmi la gola e gli occhi appannarsi.
Non ho risposto, sono solo corso via, corso fuori di casa.
E ho corso, corso per chilometri, mentre il vento mi spingeva con violenza i capelli all'indietro, e faceva cambiare direzione alle mie lacrime. E mentre correvo, gridavo.
Non gridavo parole, no, quelle non riuscivo nemmeno a dirle.
Erano urli disperati, erano urli neri.
E non c'era quasi nessuno per strada.
Qualche ragazzo qua e là che andava a scuola, dovei sarei dovuto andare anche io.
Ma ho corso, fino a quel muro, quello del mio primo bacio con Frank.
E ho toccato quel cemento freddo, con dei pezzi mancanti e consumati.
E gli davo pugni, nonostante il dolore lancinante.
E il muro perdeva qualche pezzo, e mi sporcava le mani di bianco, ma non mi importava.
E mi sono lasciato cadere per terra, fra lo sporco, con le mani bianche, e l'odore proveniente dal cassonetto qualche metro distante.
Era un muro triste e solo, nero.
E stava in un vicolo triste e solo, in una strada triste e sola, nera.
E continuavano a scendere le lacrime, e piano si seccavano, e il mio viso rimaneva attaccato solo grazie a quelle lacrime asciutte.
Mi sentivo un vaso, uno di quelli fragili.
Appena fatto cadere da qualcuno.
E sentivo il dolore, sentivo i pezzi del mio corpo stare distanti da altri, distrutti.
E ci vuole un attimo per distruggere un vaso fragile, e ci vuole il doppio del tempo per ricomporlo.
Ho attaccato le gambe al mio petto, ho affondato la faccia fra le ginocchia.
Gridavo e piangevo.
Cosa mi stava tenendo ancora attaccato alla vita?
È stata la mia prima perdita, e già immagino quando riparlerò di lei, è già immagino dover iniziare il discorso con "era.."
Ed è così orribile parlare di qualcuno iniziando da "era".
Per di più, oggi pomeriggio è tornato Tom.
Ma non ho risposto alle sue telefonate, ai suoi 12 messaggi.
Preoccupato ha chiamato a casa mia, ma mia madre mi conosce, e sa che se avrei voluto, gli avrei spiegato io cosa mi stava accadendo.
"Non c'è."
"E non sa quando torna?"
"No, mi spiace."
Le ho sentito dire, di sfuggita, mentre correvo sulle scale per salire in camera.
Lei mi ha guardato, ma sapeva di dovermi lasciare in pace.
E tutto ad un tratto mi sembrava ogni cosa più triste.
La luce della cucina era meno forte, le scale, sembravano quasi non sostenere il mio peso.
Sentivo tutto parlarmi e distruggermi.
Ho solo voglia di passare la mia vita qui, su questo letto.
Le lenzuola sono così bianche, e il soffitto così vuoto.
Mia madre mi ha portato da mangiare, ha messo tutto sulla scrivania, illuminata da quella lampada che non considero più tale, sembra solo meno forte.
Ho guardato mentre li portava e ho provato solo disgusto, e mi sentivo di dover vomitare alla vista di quel cibo.
L'ho messo fuori la porta e mi sono chiuso a chiave.
Mi sono steso sul letto, e sono qui ancora.
Fisso il buio ogni tanto, mi fermo mentre scrivo, e lo fisso, e sembra essere la mia nuova casa.
Cosa starà facendo adesso mia nonna? Vaga nel buio anche lei?o ha trovato la pace?
La morte si sconta vivendo.

Gerard's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora