Caro Larry,
Stamattina ho avvertito Donna Way che non sarei passato da Gerard oggi.
Mi sono sentito male pronunciando quelle parole, stavo facendo il gioco di Tom e stavo arrecando danni alla salute di Gerard, volevo soltanto che ritornasse normale, se normale si può dire.
Ho alzato il telefono facendo un bel respiro, il numero di casa Way ormai lo sapevo a memoria.
"Signora Way, non posso proprio venire oggi.Mi dispiace. Penso di avere l'influenza, la mischierei anche a Gerard e il tutto peggiorerebbe, mi dia qualche giorno e tornerò."
Mi aveva detto di stare tranquillo con un tonto che pareva rassicurante ma che era tutt'altro.
Gerard sarebbe sprofondato nel baratro senza di me? Ancora di più?
Donna conosceva suo figlio e sapeva che era troppo fragile in quel momento per essere lasciato solo, mi sono pentito di averglielo detto, avrei potuto trovare qualche strada nascosta, o fare il possibile.
Ma mi stanno attaccati come le cozze e mi avrebbero scoperto.
Avevo bisogno di far riposare la costola, e non ce l'avrei fatta a rivedere quei visi senza scoppiare in un pianto disperato.
Adesso tormentano anche i miei incubi.
Non ho dormito tutta la notte, rivedendo le loro mani e i loro occhi farmi violenza, non lasciarmi andare.
Fortunatamente la mia camera è lontana da quella dei miei genitori, e le mie grida soffocate non hanno risuonato nel corridoio fino ad arrivare alle orecchie di mia madre.
Ma mi preoccupa il mio subconscio e di quello che mi farà provare nelle prossime notti.
Non riesco nemmeno a camminare da solo per casa senza sentirmi in una profonda angoscia e ansia, sento che potrebbero comparire da un momento all'altro.
So che è nella mia testa, so che potrei impazzire, ma non ce la faccio, non ci riesco.
Non sono andato a scuola.
Spero solo che si accorgano che alla casa di Gerard non mi sono avvicinato, e che quando ritornerò in quella cazzo di prigione non scateneranno la loro furia ancora più violenta.
Mi sento prigioniero nella mia stessa vita, non posso amare l'unica cosa bella che mi sia capitata, e la vedo morire, appassire davanti ai miei occhi.
La devo lasciare lì, come quando ti regalano un bel mazzo di fiori e tu sai che devi prendertene cura, perché quei fiori sono meravigliosi e devi fare di tutto per farli rimanere in vita.
Poi li lasci per qualche giorno, magari ti dimentichi, magari speri comunque che staranno bene, poi li trovi morti, neri, completamente appassiti, affogati nella troppa acqua, o morti per il troppo caldo.
E io non voglio che questo succeda a Gerard, devo continuare a far rimanere i suoi colori brillanti, perché insieme a loro sarei morto anche io.
Troverò una soluzione, vero Larry?
Dillo che credi nel nostro amore, dillo che si aggiusterà, ne ho bisogno.
Ho bisogno che qualcuno oltre me creda che vivremo felici, ho bisogno che qualcuno creda in me.
Nella nostra forza.
Ci credi Larry, vero?_______________________
Da clem: vi pongo una domanda:
VOI CI CREDETE?
Perché alla fine questi diari non sono altro che dialoghi fra Gerard/Frank e voi.
Siete voi stessi i diari, quindi la domanda di Frank è esplicita.
Ci credete nel loro amore, ci credete che andrà bene?
Dalle vostre risposte potrebbe cambiare tutto, lo sapete?
Sto diventando pazza, manco l'enigmista, ma ieri ho visto inception che mi ha fatto entrare proprio in un trip mentale.
Bando alle ciance.
Commentate e stellinate e fatemi sapere.
Dono pace, amore, caffè e biscotti.
All the love. C
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Gerard's diary
Storie d'amore"Amavo quel ragazzo come si amano i tramonti, in silenzio e da lontano"