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Caro diario,
Domani Tom tornerà.
Domani Tom tornerà e partirà la mia felicità, e andrà lontano.
Non so come riuscirò a sostenere la situazione, non so come riuscirò a guardarlo negli occhi, non so come riuscirò a baciarlo senza pensare alle labbra di Frank, al sapore di Frank.
Non so come riuscirò a prendergli la mano, a rispondere "anche io." quando mi dirà "ti amo."
E non so come starà Frank, se adesso ritornerà completamente da Alex, se farà come se non fosse successo nulla.
Perché lui è più bravo a dimenticare, o almeno, è più bravo a far finta di aver dimenticato.
Mentre io piangerò, piangerò fino a quando non lo riavrò con me, fino a quando non risentirò le sue dita sulla mia schiena.
Piangerò fino a quando non risentirò la sua voce dirmi "notte amore mio" quando mi addormento e i suoi passi allontanarsi per tornare a casa.
Piangerò fino a quando non ritornerà, e se non ritornerà lo aspetterò comunque, non si sa mai.
E questa è stata l'ultima sera, l'ultima sera di noi.
Mentre i miei passavano la notte in ospedale, io e lui siamo stati a fare l'amore un'ultima volta.
Una sola volta, più intensa, più dolce, più lunga e più bella delle altre.
Ci siamo dati completamente l'uno all'altro, e mente lui mi sussurrava di amarmi io gli baciavo le guance, e mentre io gli accarezzavo i capelli lui mi baciava il petto.
E sentivo il suo respiro miscelarsi con il mio, e sentivo la sua bocca intrecciarsi con la mia.
E le sue braccia stringermi.
Stringermi più forte, sempre più forte.
Ed è stato un dolce paradiso prima di scendere all'inferno.
Come quelle medicine che prendi per i dolori, quelle che ti fanno stare bene in quel momento e poi il male ritorna più forte di prima.
Noi siamo il male e la medicina.
Siamo il veleno e l'antidoto.
Che prima di andare, mi ha chiesto come stavo, e io gli ho detto "sto bene." e lui mi ha risposto "con me non devi mentire."
Volevo sembrare forte, perché non volevo crollasse, e sembra l'abbia avvertito.
"Con me non devi essere niente."

"Con me non devi mentire, con me non devi essere niente."

Ed è stato così bello sentirglielo dire, che ho pianto.
E lui mi ha stretto al suo cuore, e io sentivo battere più forte, e sentivo respirare più forte, e una lacrima mi è caduta sulla guancia.
Piangeva anche lui.
E gli ho detto "smettila di piangere, che ti si arrugginiscono le guance."
E ha riso un po', malinconicamente.
E sarà qualcosa che non scorderò mai.
Che come cadono le lacrime cadiamo anche noi, e non possiamo farci niente.

Gerard's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora