Dentro Noah, tutto si era fatto silenzioso.
I pensieri, il respiro, il battito del cuore.
Il tempo si era cristallizzato, e lui e Iris erano diventati come delle statue di marmo, scolpite per sempre in un momento perfetto.
L'attimo in cui le sue parole si diffusero nell'aria come una magia capace di dare finalmente senso a ogni cosa.
L'attimo in cui sul volto di Iris si fece avanti un sorriso, il cui calore asciugò le lacrime.
L'attimo in cui le loro iridi mostrarono il loro cuore l'uno all'altro.
Noah continuò a guardare il volto di lei, e lei continuò a guardare il suo volto. Noah continuò a tenere le mani sul volto di lei, e lei continuò a tenere le mani sul suo volto. Noah cominciò a piangere di sollievo e felicità, e lei continuò a sorridere di felicità e sollievo.
Perché vent'anni prima, due re di regni confinanti avevano deciso che i loro primogeniti di sesso opposto si sarebbero sposati, e Iris era la figlia maggiore della famiglia Valsecchi.
Iris era la promessa sposa a cui era sempre appartenuto.
Colei a cui era destinato.
E niente nella vita gli era mai sembrato più giusto.
I déjà vu, alla fine, erano iniziati quando si era arreso a lei.
«Non mi ha voluto spiegare il motivo per cui mi ha mandato via» gli spiegò Iris, la voce bassa ma colma di emozioni. «Mi ha supplicato di andare con lei a Rocheforte, mi ha detto che sta solo cercando di proteggermi...»
Noah inarcò un sopracciglio. «Da cosa?»
Iris scosse la testa. «Non lo so, non me l'ha voluto dire. E io sono andata via prima che potesse... costringermi a rimanere. Ma non si arrenderà, Noah. Mi starà cercando.»
«Non oserà mai venire qui» la interruppe lui. «Ser Frederick non mi ha lasciato da solo un secondo. Non possono immaginare che tu sia qui. Sei al sicuro» la rassicurò, per poi guardarla con curiosità. «Come ci sei arrivata qui?»
«Tuo fratello» gli rispose, stringendosi nelle spalle. «Lui mi ha... l'ho incontrato poco dopo essere scappata da... Mi ha aiutato.»
Noah strabuzzò gli occhi, ma poi sorrise, caldo di gratitudine.
Lasciò andare il volto di Iris e fece un passo indietro. Si portò una mano tra i capelli, cercando di rimettere in moto i suoi pensieri, cercando di capire cosa fare, cercando di pensare a cosa avrebbe potuto fare la regina Nora, cercando di capire per quale motivo avesse fatto quello che aveva fatto, in passato.
«Devo andare a parlare con i miei genitori» le disse, mettendo a voce il suo ragionamento mentre lo compiva. «Ma ho bisogno di aiuto, per farlo. È una cosa... enorme, Iris. Non si tratta più solo di me e te. Avrà delle conseguenze sui nostri regni. Ne parlerò con Folksir» mormorò. Lo sguardo di Iris si accese di preoccupazione, così aggiunse: «Mi fido di lui più di chiunque altro. Lui saprà cosa fare».
Folksir lo avrebbe capito, una volta che gli avrebbe spiegato tutto. Ne era certo. Lo avrebbe aiutato a parlarne con i suoi genitori, a capire come portare allo scoperto quella verità nel migliore dei modi. Doveva andare da lui.
Noah si ritrovò a sperare che fosse tornato. Era dal giorno precedente, da quando lo aveva lasciato con la regina Nora, che nessuno lo vedeva. Non era nelle sue stanze, e gli uomini di suo padre non erano riusciti a trovarlo da nessuna parte della reggia.
«Noah» mormorò Iris, la voce insicura.
Le iridi di lei mostravano non più solo preoccupazione, ma anche timore.
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Déjà vu
عاطفيةIris Larson, delle sue origini, non sa niente. Salvata per miracolo da un naufragio, è approdata ancora in fasce in un tranquillo paese costiero del regno dei Monvisi, che non ci ha pensato due volte ad accoglierla e crescerla come fosse sempre stat...