𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟒: 𝑪𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒇𝒊𝒏𝒐 𝒂𝒍 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒐

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"Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti."
-Charles Baudelaire

Soundtrack: Into It – Chase Atlantic.

Dall'ultima volta che ho visto Maisie la settimana scorsa, non ho fatto altro che pensare a quel dannato bacio mancato, e all'autocontrollo che quasi mi aveva abbandonato quando l'ho avuta a un palmo dalle labbra

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Dall'ultima volta che ho visto Maisie la settimana scorsa, non ho fatto altro che pensare a quel dannato bacio mancato, e all'autocontrollo che quasi mi aveva abbandonato quando l'ho avuta a un palmo dalle labbra. Non riuscivo neanche a respirare, cazzo.
Sono passati cinque giorni, e la situazione non è cambiata.
L'idea che qualcun altro potesse baciarla mi aveva reso folle, al punto che per l'intera durata della gara non ho pensato ad altro che vincere e prendermi quello che mi spettava di diritto. Eppure ho esitato.
Perché la verità è che vorrei più di questo.
La bacerò quando saprò che è esattamente quello che vuole, quando lo desidererà più di ogni altra cosa, e non sarà a causa di una scommessa o di una scena da regalare ai fotografi. Sarà reale.
Quindi eccomi qui, solo e con un'erezione che cerco di contenere nei pantaloni, mentre tento di scrivere qualcosa di decente da presentare al mio agente, in modo che il mio team possa lavorarci. Di un intero album, al momento ho solo una canzone, e non è abbastanza.
"Il pezzo è buono, Davian, ma le altre?"
Dannazione, mettermi sotto pressione non migliorerà la situazione.

In questi giorni, l'unica nota positiva è stata lo shooting che sono riuscito a rimediare per Maisie, in modo da far apparire i suoi abiti su una delle pagine di Cosmopolitan, seguita da alcuni estratti dell'intervista che abbiamo tenuto. L'unica clausola è stata che a indossare i capi dovremo essere io e lei, e non dei modelli. Inutile dire che mi ci sono voluti ben due giorni per convincere Maisie, fino a quando non ha ceduto.
Le scrivo un messaggio, anche solo per poterla sentire.

Io:
Buongiorno, stilista. Ti ricordi del nostro impegno oggi pomeriggio?

Leonessa:
Certo che mi ricordo, superstar. Ho finito di scegliere ieri sera tutti gli abiti. Due per ciascuno, giusto?


Io:
A meno che non vuoi posare senza. Io non ho problemi 😉

Leonessa:
Idiota. I vestiti servono per farmi pubblicità, quindi vedi di tenerteli addosso.

Io:
Un gran peccato.

Ottimo, il risultato di questa conversazione è che ho bisogno di una doccia gelida prima di scendere, perché questa maledetta tensione che sento non ha alcuna intenzione di darmi tregua.

Sono giorni che Maisie è una presenza costante nella mia testa, non c'è modo di cacciarla. È entrata nel mio mondo da un giorno all'altro e l'ha totalmente ribaltato, come se nulla fosse cambiato dall'ultima volta. Invece è cambiato tutto.
Maisie non risponde –tipico suo– e io scuoto la testa divertito, gettandomi a capofitto nella mia lista di impegni prima di raggiungerla, in modo da trovare qualche attimo di pace.
Passo dallo studio per provare la base della canzone da incidere e mi accordo sul remix, in modo che sia esattamente come la voglio. Poi definisco col mio agente alcuni degli eventi a cui dovrò partecipare, in modo da pubblicizzare l'album e soprattutto il mio tour tra poco più di sette mesi.
Certe volte le mie giornate trascorrono così in fretta da non riuscire nemmeno a gustarle, o viverle fino in fondo. Mi limito a saltare da un appuntamento all'altro come un automa, fermarmi a fare foto con i fan, salutare qualche conoscente e parlare solo ed esclusivamente di musica, affari e pubblicità.

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