𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟒𝟒: 𝑵𝒐𝒏 𝒄𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒆𝒓𝒆𝒎𝒐 𝒎𝒂𝒊 𝒑𝒊𝒖̀

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"T'amo senza sapere come, né quando, né da dove, t'amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti."
-Pablo Neruda

Soundtrack: Die With A Smile – Lady Gaga, Bruno Mars

Poche volte nella mia vita mi sono sentito così felice

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Poche volte nella mia vita mi sono sentito così felice.
Mi basta guardare l'espressione felice e sognante di Maisie per esserlo.

È di nuovo con me, nonostante tutto.

Ho rischiato di perderla fin troppe volte, e se l'universo ha deciso di darmi quest'ultima opportunità, non me la lascerò sfuggire. Che sia una buona o una cattiva giornata, io voglio lei nei miei giorni. Voglio svegliarmi accanto a lei, sentirla borbottare la mattina e lavarci insieme i denti. Voglio supportarla nel suo lavoro e vederla raggiungere la vetta, voglio vedere il suo volto illuminarsi per qualcosa che la rende felice. Voglio proteggerla e farla sentire una priorità. La mia.

Mi incanto a fissare il suo volto rilassato, e mi perdo in quegli occhi blu come l'oceano, senza alcuna intenzione di riemergere. Il vestito le sta alla perfezione, ogni dettaglio la rende meravigliosa, non c'è nessuno che regge al suo confronto. Tutto mi lascia senza fiato, al punto che mi chiedo se merito una donna come lei al mio fianco. Non m'importa, farò del mio meglio per esserne degno.

Da oggi in poi, saremo noi due contro le difficoltà della vita.
Noi due contro la mia malattia.

Le stringo la mano e la avvicino alle labbra per posarci un leggero bacio, prima di farla salire in macchina, e le allaccio la cintura. Ogni tocco con la sua pelle è una scarica di elettricità, ed entrambi non facciamo altro che sfiorarci persino per i movimenti più stupidi, come se non potessimo farne a meno.

Mi metto al lato del guidatore, sorridendole. «Credo sia giusto avvisarti che questo weekend non tornerai a casa».

Forse avrei dovuto dirglielo prima, ma mi piaceva l'effetto sorpresa.

Maisie sgrana gli occhi, guardandomi come se fossi pazzo. «Dimmi che stai scherzando».

Io ridacchio, mettendo in moto. «Mai stato più serio. Abbiamo bisogno di una pausa solo per noi due, leonessa. Credimi, ti piacerà».

Conoscendola, starà già pensando ai suoi impegni con l'atelier, e l'imminente selezione. «No, Davian, ho troppo da fare! L'atelier resterà scoperto, e la mia collezione ha bisogno della mia supervisione. Devo scegliere i tessuti definitivi e tenere sotto controllo la sartoria che si occupa della produzione».

Mi elenca i suoi svariati appuntamenti, eppure continuo a guidare, guardandola con la coda dell'occhio. «Candice starà al negozio questi due giorni, e ha detto che si occuperà delle chiamate da fare per te. Lo sai anche tu che sei nei tempi per la consegna del tuo progetto, e ti posso garantire che potrai scegliere parecchi materiali nel posto in cui andremo».

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