𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟕: 𝑴𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒃𝒂𝒍𝒍𝒐, 𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐?

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"In ciascuno di noi esistono un angelo e un demonio, e le loro voci sono molto simili."

-Paulo Coelho

Soundtrack: Bloody Mary – Lady Gaga

Ci mettiamo più del previsto ad arrivare a destinazione, dato che la festa di tiene in una villa fuori Londra, e durante il viaggio nessuno dei due parla molto

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Ci mettiamo più del previsto ad arrivare a destinazione, dato che la festa di tiene in una villa fuori Londra, e durante il viaggio nessuno dei due parla molto. Concedo a Maisie il controllo sulla musica durante il tragitto, e l'unica cosa che mi rincuora è vederla sorridere ogni volta che parte una canzone di Taylor Swift, che lei canta a squarciagola.

«Hai intenzione di farmi sentire ogni sua singola canzone?» sbuffo, camuffando un sorrisetto.

«Zitto e apprezza, questa è arte» proclama fiera, tornando a canticchiare il ritornello.

«Una volta l'ho incontrata. Molto di sfuggita, in realtà, ma ci hanno presentato».

Maisie gira la testa così velocemente che ho paura si spezzi il collo.

«Che. Cazzo. Dici» esclama con la bocca spalancata.

Io ridacchio, alzando le spalle. «Non scherzo, la apprezzo come artista. Avevamo delle conoscenze in comune».

Lei sbatte le ciglia più volte, come se stesse riflettendo. «Dimmi che non hai infilato la lingua in bocca anche a lei. È la mia cantante preferita, dannazione, odierei dover rivedere le mie priorità».

Scoppio a ridere, guardandola con la coda dell'occhio.

«Sei gelosa, stilista?» sogghigno.

Maisie brontola qualcosa sottovoce, incrociando le braccia al petto come una bambina. «No, più che altro sarei delusa dai suoi gusti discutibili» sbotta, permalosa.

Certo, come no.

«Bugiarda patologica».

«Lascia perdere, non mi importa» sbotta, voltandosi dall'altra parte e cambiando canzone.

Come glielo spiego che anche in quell'occasione, sono riuscito a nominare lei? Ricordo la conversazione perfettamente.

Mi dispiace che abbia un'idea così pessima di me, ma non la biasimo. La mia reputazione di donnaiolo mi precede, e i giornali ci hanno lucrato sopra con piacere.

«Contrariamente a quello che pensi, non l'ho baciata» preciso, ottenendo un suo piccolo sospiro.

Non capisco perché si è eretto questo muro tra di noi, e non so come abbatterlo. Riesco a vederlo chiaramente, e vorrei rimediare.

«Come vuoi».

Che cazzo ho fatto questa volta?

Provo ad allungare una mano verso la sua coscia, però lei la scosta, facendomi capire che non è il momento adatto. Se solo sapessi quale è stato il mio passo falso questa volta, potrei rimediare.

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