𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟑: 𝑻𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒎𝒆.

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𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟑: 𝑻𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒎𝒆.

'' Gli amori vecchi sono ferite che fanno ancora male in certi giorni strani.''
-Anonimo

Soundtrack: We Are Never Ever Getting Back Together – Taylor Swift

Per quanto ardentemente io ci abbia provato, Davian Harthley non ha smesso di occupare gran parte dei miei pensieri, e spostare l'attenzione su altro mi è stato impossibile

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Per quanto ardentemente io ci abbia provato, Davian Harthley non ha smesso di occupare gran parte dei miei pensieri, e spostare l'attenzione su altro mi è stato impossibile.

Dannazione, lo detesto.

Non sopporto che la sua voce riesca a procurarmi ancora i brividi, che il suo sguardo sia ancora la cosa più bella che io abbia mai visto, e che questa stupida giacca abbia il profumo più buono del mondo.
Riesce a scaldarmi il cuore, e offrirmi un posto che mi ripara dal mondo esterno, come fosse una corazza.

Io e Candice non abbiamo parlato molto, e se c'è una cosa che apprezzo di lei, è che sa quando lasciarmi i miei spazi per poter metabolizzare e riflettere.

Rivederlo a portato a galla i ricordi che pensavo di aver superato, momenti belli quanto brutti. Ferite che non sono mai guarite del tutto, e che in momenti come questo tornano a bruciare.

Devo decisamente pensare ad altro, e far finta che questa serata non sia mai esistita.
Domani per me inizierà una nuova avventura, e non posso permettermi distrazioni. Ma soprattutto, non sarei in grado di gestire l'ennesima delusione.

Eppure... il cuore pare aver preso una direzione diversa. Maledette farfalle, tornate in gabbia.

Odio il fatto che nonostante tutto, restargli indifferente mi è impossibile, scatena in me una marea di sensazioni che credevo di aver dimenticato, e invece sono ancora lì, come se non fossero mai scomparse.

«Isie, siamo arrivate. Dovresti scendere dalla macchina, e sbarazzarti di quel giubbino.»

La voce della mia migliore amica mi riporta alla realtà, e solo adesso mi rendo conto che mi sono letteralmente aggrappata alla sua giacca, che non ho smesso di stringere per un solo secondo.

Probabilmente è perché vorrei strozzarlo con le mie mani.

«Lo farò. Magari la vendo su Vinted, ci potrei guadagnare davvero parecchio» sogghigno, scendendo dalla macchina.

«O magari darle fuoco, sarebbe più catartico.»

«Ma meno proficuo, e io non brucio i vestiti» le ricordo, rivolgendole un piccolo sorriso.

Candice mi apre la porta del suo appartamento, e alla fine getto la giacca sul divano, consapevole che devo sbarazzarmene. Ho altre priorità al momento, e meritano la mia totale dedizione.

«Hai fame? Hai mangiato a stento prima di uscire» mi ammonisce Candice, ma io scuoto la testa, irremovibile.

«Sono a posto, tranquilla.»

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