𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟑𝟗: 𝑼𝒏𝒂 𝒏𝒐𝒕𝒕𝒆 𝒅𝒊 𝒔𝒄𝒐𝒏𝒇𝒊𝒕𝒕𝒆 𝒆 𝒗𝒊𝒕𝒕𝒐𝒓𝒊𝒆

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"I nostri successi più felici sono contaminati dalla tristezza."

-Pierre Corneille

Soundtrack: Daylight – David Kushner

Soundtrack: Daylight – David Kushner

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Il mio umore è pessimo.
Ho bisogno di colpire qualcosa, e se fosse la faccia del mio agente, sarebbe l'ideale. 

Qualcuno direbbe che in queste situazioni mantenere la calma sia la cosa migliore. Beh, non per me.

"Dovresti tenere sotto controllo lo stress, Davian."

Ecco il grande consiglio di quella testa di cazzo del mio medico, come se potessi controllare io il mio nervoso, o mi piacesse vivere in un costante stato di crisi.

Questo dovrebbe essere il momento più bello della mia vita, l'attimo in cui la mia carriera ha una svolta, e intravedo la cima del mio successo.
L'ho sognato per anni quando scrivevo fino a notte fonda, ho passato ore e ore a comporre in studio, ho lottato contro chiunque per raggiungere i miei sogni, e ora che sono qui... non provo nulla.

Quello che è successo la notte di capodanno non sarebbe dovuto accadere, ma purtroppo i miei attacchi sono così. Non c'è modo di prevederli, e riescono a mandare a puttane ogni progetto.
Da lì in poi le cose non hanno fatto altro che precipitare, come i tasselli del domino che cadono giù uno dietro l'altro, ed è impossibile fermare l'impatto.

Ho odiato ogni istante che ho passato lontano da Maisie, e se ripenso all'espressione che aveva quando è andata via da casa, vorrei sprofondare. Più del dolore fisico, mi ha distrutto vedere il suo sguardo spento, devastato e stanco, e l'unico da biasimare sono io, per essermi concesso l'illusione che la nostra potesse essere una partita vincente.

Perché non le dici la verità?

Una piccola voce nella mia testa mi opprime con questa domanda, e la verità è che ho fottutamente paura di quello che succederà dopo. Se c'è una cosa che odio, è la pietà negli occhi della gente, il modo in cui ti iniziano a guardare dopo che scopri le tue fragilità.

Se c'è una cosa che amo di Maisie, è il fatto che sia una donna libera di fare le sue scelte e di viversi le sue esperienze... e non voglio limitarla, o che passi il tempo a preoccuparsi per me.
Mi è bastato vedere le sue condizioni in questa settimana, l'ho portata allo sfinimento.
Ma so che non è altrettanto giusto privarla della possibilità di scegliere.

Di fronte alla realtà dei fatti, lei resterebbe al mio fianco?

Non mentivo nei messaggi, l'altro giorno. Voglio essere sincero con lei, senza più segreti a dividerci, anche se l'idea mi rende irrequieto.
Le ho chiesto di credere in noi per un'ultima volta, e l'unica cosa che posso fare adesso è aspettare di vederla tra la folla.

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