𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟑: 𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒒𝒖𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒓𝒆

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"Le donne forti sono come uragani. Diventano indomabili, quasi irraggiungibili. Non si fermano davanti a nulla. Sono discrete e amano quasi in segreto. Hanno sguardi sicuri e il cuore pieno di lividi. Sorridono e ingoiano lacrime. Loro, sono le donne che fanno la differenza."

-Luna Del Grande

Soundtrack: Hotter Than Hell – Dua Lipa

Una volta rientrati nello studio di Davian, la cosa più appagante è vedere lo sguardo di Karol quando nota le nostre mani intrecciate, come se il suo piano a prova di bomba fosse appena andato in frantumi

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Una volta rientrati nello studio di Davian, la cosa più appagante è vedere lo sguardo di Karol quando nota le nostre mani intrecciate, come se il suo piano a prova di bomba fosse appena andato in frantumi.
L'espressione di Davian è glaciale, e se potesse incenerirla con una sola occhiata, lei sarebbe già polvere.

«Te lo dirò soltanto una volta, Karol, e sarà meglio per te se non me lo farai ripetere: esci fuori di qui, e non farti vedere fino a quando non sarò io a scegliere un appuntamento per registrare il pezzo. Abbiamo un contratto, e non puoi tirarti indietro, così come non posso io. Fare la gatta morta con me non cambierà niente».

Karol fa per parlare, ma ogni parola le si blocca in gola e alla fine non sa cosa replicare. Si limita a balbettare qualche scusa, chinando gli occhi prima di raccogliere la sua borsa dal divano.

«Allora...»

«Ti contatterà il mio agente in questi giorni» conclude lui, seccamente.

Mi volto a guardarla, con un sogghigno soddisfatto che mi incornicia il volto. «Bel tentativo, tesoro. E ricordati di tenere le mani a posto quando rivedi il mio fidanzato».

Davian trattiene una risata, e quando finalmente Karol sparisce dalla mia vista, non riesce più a trattenersi.

«Devo ammetterlo, comincia a piacermi».

Io alzo un sopracciglio, senza capire a cosa si riferisce. «Cosa?»

Lui mi raggiunge in poche falcate, e mi inchioda con quei suoi occhi verde foresta da cui non riesco mai a sfuggire. «Quando mi chiami fidanzato».

La cosa più spaventosa, è che piace anche a me, nonostante non dovrebbe.
Il cuore ha un mancamento per la sua vicinanza, come se bastasse questa a mandarmi in confusione, facendomi perdere qualsiasi facoltà di replicare. Davian è come un uragano, colpisce e non lascia altro che caos, mentre io devo soltanto sperare di non esserne completamente travolta.

«Non abituarti troppo, superstar».

Davian scruta il mio viso per qualche istante di troppo, alzando la mano per scostarmi qualche ciocca dal viso.

«Mi limiterò a godermi il momento».

La suoneria del suo telefono rompe l'incantesimo, ed è la scusa che mi serve per allontanarmi da lui. Lui guarda lo schermo con un'espressione assorta, e mi fa segno di aspettare prima di uscire per rispondere. Chiunque fosse, pare essere importante.
Io lo aspetto sul divanetto, e quando dopo qualche minuto ritorna, ha uno sguardo completamente diverso, come se improvvisamente avesse fretta di andare.

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