𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟏: 𝑺𝒆𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆, 𝒍𝒆𝒐𝒏𝒆𝒔𝒔𝒂

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"Si deve rischiare per le cose che ci interessano veramente."

-Paul Walker

Soundtrack: Follow You – Imagine Dragons

La delusione sul volto di Maisie mi devasta, ed è la cosa peggiore da digerire

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La delusione sul volto di Maisie mi devasta, ed è la cosa peggiore da digerire. Mi ha tormentato per tutta la serata, e non smette neanche oggi.
Mi trovo in una situazione di merda, e non ho idea di come uscirne. Tra tutti i cazzo di giorni che Karol poteva scegliere per presentare il suo album, doveva essere per forza questo. Lo stesso della sfilata di Maisie, quella a cui ho promesso di esserci, pur non avendo la minima idea di come fare.

Se fosse dipeso da me, avrei annullato l'impegno all'istante, però non posso. Nell'album di Karol è presente il feat che abbiamo registrato mesi fa, e se non mi presentassi, sarebbe cattiva pubblicità per me, e rischierei di mandare a monte la nostra collaborazione già instabile.
Sinceramente, non sono nemmeno entusiasta del lavoro che è venuto fuori. La musica che sono stato costretto a incidere è lontana da ciò che sono e dal mio stile, niente di più di una hit fatta appositamente per essere venduta e commercializzata.

Controllo per l'ennesima volta i messaggi sul mio cellulare, scrollando tra le varie notifiche per vedere se Maisie mi abbia scritto, ma ovviamente è una speranza vana. Non parliamo da ieri al suo atelier.
Ho passato la mattina nel tentativo di chiamarla, ma niente. Ho sbirciato le sue storie su Instagram, e neanche lì ho trovato molti indizi, se non una foto in cui mostrava la passerella vuota in cui si terrà la sua sfilata, e un'altra che mostrava il camerino, dove c'erano i suoi outfit coperti da una busta e numerati in ordine di uscita per la serata.
Mi sembra di essere tornato all'inizio, come se tutta la strada percorsa fino ad adesso sia stata inutile.

"Allora dimostralo, pirata. Sono stanca delle parole."

Quella frase mi perseguita, è un tarlo fisso nella mente, un promemoria costante di ciò che sto rischiando.

Che cosa devo fare?

Se fossi libero di seguire il mio istinto, seguirei Maisie senza battere ciglio, sarei lì per lei a darle il supporto che merita, ed essere la spalla a cui reggersi. Però la realtà è ben lontana dalle mie illusioni, e mi presenta una situazione amara da mandare giù.

Il suono del citofono di mi riporta alla realtà, e quando Asher apre la porta, la figura minuta di mia sorella mi viene incontro, con la sua massa di ricci indomabili. Gli stessi di mia madre.

«Ehi, fratellone!» mi saluta, schioccandomi un bacio sulla guancia.

Io la abbraccio di scatto, accarezzandole i capelli. «Ciao, scricciolo. Cosa ci fai qui?»

Lei alza le spalle, posando la sua borsa piena di libri sul divano, prima di accomodarsi su uno degli sgabelli del mio piano snack.

«Ero di strada, e ho pensato di fermarmi per il pranzo» dice semplicemente, incrociando le braccia al petto.

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