𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟐: 𝑰𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂 𝒎𝒂𝒊 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂𝒕𝒐.

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"È difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato molto da ricordare."
-John Green

Soundtrack: Fire Meet Gasoline - Sia

Non avrei dovuto chiamare Davian, la parte razionale del mio cervello ne è consapevole

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Non avrei dovuto chiamare Davian, la parte razionale del mio cervello ne è consapevole.
È stato un gesto istintivo, prima ancora che potessi avere il tempo di frenarmi. Durante questi anni, ci sono state almeno un milione di volte in cui sentire la sua voce avrebbe fatto la differenza, e ora che ne avevo la possibilità , non ho voluto sprecarla.

Quando mi sento come un serbatoio vuoto, lui è la mia benzina. È il fuoco che mi accende, la scintilla che mi spinge a fare del mio meglio, anche quando vorrei correre a nascondermi, rifiutandomi di affrontarlo.
È stato così fin dalla prima volta che ci siamo visti.

"Ricordi la prima volta che ti ho vista? Ti si leggeva dagli occhi che avevi paura, eppure non ti sei tirata indietro. Sei salita su quella moto, e hai dimostrato a tutti di che pasta eri fatta. Sei una leonessa, Isie, non sei fatta per mollare."

Non potrei mai dimenticare quella notte, quando tutto ha avuto inizio.

*

La paura mi attanaglia la gola, al punto che mi viene difficile persino parlare. Non so cosa mi abbia portato ad accettare l'invito di Kaiden, che a malapena conosco. È stata una vera follia, eppure non ho saputo rinunciare. Per quanto possa essere giudicato pericoloso e illegale, sogno questo ambiente fin da quando ero bambina, e guardavo papà correre.
Mi ha insegnato tutto quello che so, e ora sono qui.
Pronta a correre e dimostrare quanto valgo.
Mi costringo a muovere passi in avanti mentre raggiungo la mia moto parcheggiata poco più avanti, vicino la linea di partenza. Mi tremano le gambe, e credo che il mio cuore non sia mai andato più veloce di così. L'adrenalina mi brucia nelle vene, mi rende viva, dandomi la forza necessaria a non correre via a gambe levate.

«Sicura di essere nel posto giusto, biondina? Credo che tu ti stia dirigendo dalla parte sbagliata».

Una voce roca e profonda mi costringe a voltarmi, fino a quando non mi ritrovo davanti l'ultima persona che avrei immaginato di vedere.
So perfettamente chi è, lo vedo ogni giorno.

Si tratta di Davian Harthley, la star della mia scuola. Tutti conoscono il suo nome.

Mi scruta dalla testa ai piedi, e io ho l'occasione di ammirare per la prima volta i suoi occhi verdi, talmente profondi da farmi rabbrividire. Indossa una semplice maglia bianca e un giubbotto di pelle, eppure riesce ad attirare l'attenzione di tutti senza il minimo sforzo.

Ma se c'è una cosa che non sopporto, è il suo sorrisetto sfrontato.

«Ne dubito. Quella è la mia moto, e sono dove dovrei essere, nessun errore».

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