𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟗: 𝑳𝒆𝒊 𝒆̀ 𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒐𝒓𝒊𝒕𝒂̀

1.1K 79 96
                                    

"Se non ricordi che amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato."
-William Shakespeare

Soundtrack: Do I Wanna Know – Arctic Monkeys

Ci sono volte in cui le priorità cambiano in un secondo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ci sono volte in cui le priorità cambiano in un secondo.
Questione di fottuti istanti, dove tutto si ribalta, proprio come ora.
L'attimo prima ero pronto a partire, focalizzato sulla strada e sulla mia moto, fino a quando non è cambiato tutto.

Maisie urla il mio nome.
Sta scavalcando la staccionata.
Si butta davanti le moto pronte a partire.
Cazzo.
La bandiera della partenza si abbassa.
No!
Fanculo la gara, è lei che voglio proteggere più di qualsiasi altra cosa.

«Non partite!»

È un istante che non dimenticherò mai.
Maisie urla nello stesso istante in cui si butta davanti la mia moto, e la sola cosa che mi viene in mente di fare è attirarla a me per evitare che venga travolta dalle moto in corsa.
Di fianco a me, uno dei ragazzi parte, colpendo il suo braccio di sfuggita, e lei è così fottutamente testarda da non emettere neanche un verso di dolore.

La mia leonessa.

Ho il cuore che temo possa uscirmi fuori dal petto per la paura, ma la stringo a me come se ne valesse della mia vita. Non capisco neanche cosa sia successo, o cosa l'abbia spinta a correre come una pazza, ma non può essere per nulla. Mi basta vedere come trema tra le mie braccia, o come faccia fatica a tirar fuori una singola parola, dato che affatica con il respiro.
Onestamente, ho creduto che stesse per venire un infarto anche a me.
La gente fischia, e alcune delle moto sono ferme, confuse da quanto è accaduto. C'è un fottuto delirio attorno a noi, però a me interessa soltanto di lei.

«Maisie, cosa succede?» le domando preoccupato, dopo averla messa al sicuro seduta sopra la mia moto.

Lei cerca di recuperare fiato, e io per aiutarla le accarezzo la schiena, posando gli occhi sul livido che si sta formando sul braccio che le hanno colpito. Il bastardo me la pagherà.

«La tua moto... hanno manomesso la tua moto» lo dice affannata, e quasi mi prende un colpo.

Cosa cazzo dice? Non è possibile.

Nel nostro giro, accuse come queste sono pesanti, soprattutto se poi si rivelerebbero essere infondate. Abbiamo poche regole che seguiamo rigidamente, e tra queste c'è quella di non toccare mai i veicoli degli altri, o manometterli.
Eppure Maisie non avrebbe mai fatto una cosa del genere se non ne fosse sicura. Ha quasi rischiato di farsi ammazzare per potermi avvisare... e cazzo, non lo riesco a metabolizzare.

Non credevo di meritarlo, né che fosse disposta a correre un rischio simile per me. In momenti come questo, più cerco di contenere le emozioni, più queste mi giocano brutti scherzi, rischiando di farmi impazzire.

Harder to ForgetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora