𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟑𝟐: 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒆 𝑹𝒆𝒈𝒐𝒍𝒆

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"Ci sono dei sentimenti così intraducibili che ci vuole la musica per esprimerli."

-André Esparcieux

Soundtrack: All I Know – The Weeknd, Future

Vorrei prendere a pugni il mio agente, non mi è bastato allontanarmi per far scemare il desiderio

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Vorrei prendere a pugni il mio agente, non mi è bastato allontanarmi per far scemare il desiderio.
So che dovrei mantenere una parvenza professionalità, ma quando toccano le persone a cui tengo quei propositi se ne vanno a fanculo insieme alla mia calma. Che imparasse lui a tenere a freno la lingua.

Non ho intenzione di chiudere un bel cazzo di niente, né trattare Maisie come se fosse un oggetto invece che una persona. Non lo merita, e non lo meriterebbe nessuno.

"Allora canta, superstar. Sono qui per te."

Mi bastano le sue parole per ritrovare la mia energia e la carica giusta per affrontare il concerto, e non scherzo, per lei l'avrei rimandato senza esitare.

Salire su un palco di fronte a migliaia di persone che mi attendono è un'emozione unica, una scarica di adrenalina impossibile da spiegare, la sensazione migliore esistente, come se sapessi di essere al posto giusto al momento giusto. Esiste solo la musica e la mia voglia di trasmettere la mia storia agli altri, un modo per raccontare le mie emozioni, trasferendole nelle melodie.
Ma non era mai stato così bello come adesso, con Maisie stretta tra le braccia, e i suoi occhi puntati su di me. Niente potrebbe mai reggere il paragone.

Mi fa venire voglia di cantare a squarciagola, di dare il meglio di me e di guardarla tutto il tempo, come se fossimo solo io e lei su questo palco. È soddisfacente sapere che il mondo mi vede, che i miei fan mi apprezzano e la mia musica piace... però avere l'attenzione di Maisie su di me è un privilegio. Non gliene farò pentire.
Saluto la folla di persone di fronte a me, mentre sento già la base delle mie canzoni risuonare dalla cuffia, e mi sento così fottutamente vivo.

«Londra, come va?» urlo dal microfono, e mi esalta sentire le urla che ricevo indietro.

Maisie scende dalle mie braccia, e per un attimo sono confuso, perché vorrei tenerla contro di me per l'intero concerto. Sono preoccupato per il modo in cui l'ho vista tremare nel camerino, anche se adesso pare stare meglio.
Provo a trattenerla con la mano, ma lei scuote la testa, regalandomi uno dei suoi sorrisi più belli. Li immortalerei dal primo all'ultimo, perché potrebbero fare concorrenza a ogni meraviglia del mondo.

«Dove vai?» le sussurro, consapevole di fare la figura del pagliaccio innamorato davanti a tutti.

«Viviti il tuo momento, Avi. Io resterò in prima fila a cantare con te».

Mi rivolge un veloce occhiolino prima di farsi aiutare da Asher a scendere, e io capisco cosa intende. Avrebbe potuto sfruttare il momento per prendersi pubblicità e fare clamore, invece l'unica cosa che ha voluto è mettersi da parte per permettere a me di vivere il mio sogno, continuando a supportarmi dal basso.

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