Nella prossima vita, cambierò il finale.

XLVIII

Io"hai bisogno di me? Edoardo ma capisci che mi hai nascosto che hai una famiglia? come cazzo faccio a fidarmi di te? è successo quella sera, è successo adesso, che ne so se da un momento all'altro mi menti anche su qualcos'altro?"
Edo"se non ci tenevo a te non ero qui a parlarti Sofia. Ti prego, per favore ti dimostrerò che ci tengo a te, ti prego"prende la lettera dalla tasca del jeans e la chiude tra le mie mani.
Edo"leggila stasera, ma per favore, non ti dimenticare di noi" io sospiro guardando le nostre mani, poi mi allontano trattenendo le lacrime e vado nel ripostiglio a prendere il resto dei pomodori.

R"che le hai detto?"
Edo"che l'era dicr Ro, agg fatt o possibil pe me fa perdunà, ess a stient me uardav nfacc"
R"ah è ne sei pure meravigliato? io ti avevo avvisato, o lei o Carmela, tu nun e saput sceglier, mo si nun miett nu punt cu un e tutt e doje to vir sul tu Eduà"posa il panno nervosamente e si allontana, raggiungendomi nel ripostiglio.

R"oh, Sofia"
Io"cre Ro?"
R"che ci fai qua terra?"si inginocchia alla mia altezza, preoccupandosi di cosa stesse succedendo.
Io"io non posso stare con lui, metterei in bilico la mia vita, e non posso permetterlo. Ho due fratelli, uno di loro deve ancora avere gli aiuti che servono e non posso perdere la testa"
R"Sofia, ascoltami..Edoardo vuole essere perdonato davvero, e se ti ha detto che lascia Carmela per te, credimi, lo fa, perché non l'ha mai detto a nessuna. Ricordati il discorso che ti ho fatto"mi prende le mani.
Io"lo so Rosa, ma il lupo perde il pero ma non il vizio, non posso vivere sapendo che quello che è successo alla moglie un giorno possa accadere a me, nun vogl vivr rind a mu triangol."