XXVII

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Salgo sul motorino dietro di lui, lo abbraccio e partiamo.

Raggiungiamo la riviera di Possillipo, Napoli di sera era come si vede spesso nelle cartoline, mi ero quasi dimenticata di come fosse stando all'Ipm.

Edo"te piac?"
Io"è magnifico" scendo dal motorino avvicinandomi alla ringhiera verde che affacciava sulla città.
Dopo pochi minuti, sento le braccia di Edoardo cingermi la vita da dietro, e la sua testa appoggiarsi sulla spalla sinistra.
Io"a volte penso a come sarebbe stato bello se io e i miei fratelli fossimo nati in una realtà diversa, se avessimo problemi normali come "cosa metto domani a scuola?" oppure le ginocchia sbucciate e curate dalla mamma"
Edo"piccrè, purtroppo siamo nati nella parte sbagliata di Napoli, ma nonostante questo pe nuje ce sta ancor na spranz"
Io"e quale? quella di uscire dal carcere e non sapere se ci sarà la luce del giorno dopo? Questo non è vivere Eduà, questo è scappare dalla vita, e je nun vogl vivr accussi"
Edo"un modo si trova sempre"

Dopo una mezz'ora, ritorniamo sul motorino e scendiamo verso Mergellina.
Io"fermati"
Edo"pke?"
io"tu fermati"
Si ferma in un parcheggio isolato, lo faccio scendere e lo porto fino alla spiaggia.
Io"lo facciamo un bagno?"sorrido, cominciando a spogliatmi.
Lui mi guardava senza capire, poi sorride e si spoglia correndomi dietro.

Edo"ua si t'acchiapp!"
io"Non mi prendii!"
Edo"vien ca sce ahaha!"
Raggiungiamo l'acqua, nuotando fino a dove la sabbia mancava sotto i piedi.
Mi prende in braccio, ed io allaccio le gambe alla sua vita,
ci guardavamo sorridendo, con la sua fronte attaccata alla mia.
Edo"sei la cosa più bella che mi sia capitata li dentro, me rat na speranz quand pensav ca ormai nun ce ne stevn chiu"io sorrido, lo bacio, sentendo tutto il calore del suo corpo abbracciato al mio, poi nuota verso la riva, poco fuori dall'acqua, cominciamo a baciarci, si posa su di me, e sogniamo tutta la sera.

Nella prossima vita, cambierò il finale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora