LXVI

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Da lontano vedevo Edoardo fissarmi, come se tutte le mani che mi sfioravano le avesse tagliate via, non staccava un minuto gli occhi da me, poi arriva Carmine.

Milos"manc te vai a fa nu ball?"
Edo"e mic ball cu me, uard la"
Milos"che ne sai? chiunque sceglierebbe il principe in mezzo ai popolani"
Edo"ma che dic Milos"
Milos"vai da Rosa, e vir comm ven a du te"si alza e si unisce a noi per ballare.

Edo"Rosa"
R"we"
Edo"vuo veni a ballà?"
R"era ora, a gar e ball a stev vincenn Di Salvo" io sorrido e prendo la mano della mora, portandola in pista, ballando affianco a loro.
R"appena arriva il cambio di musica, io tiro il suo polso e faccio il cambio"
Edo"aspe Rosa"fa come dice, e in un attimo mi ritrovo gli occhi di Sofia puntati sui miei.

Io"giuro che ti uccido"sussurro a Rosa, prima di rivedere gli occhi verdi di Edoardo davanti a me.
Balliamo senza scambiarci parola, lasciando gli sguardi inondare la stanza, improvvisamente parte un lento, mi poggia le mani sui fianchi, mentre io avvolgo le braccia attorno al collo.
Edo"tuo fratello si è ricordato della nostra canzone?"
Io"vuole solo apparare per il guaio che ha fatto lui, non farti film"
Edo"io non mi faccio nessuno film, a quant pare sei tu a renderli realtà"dice, facendomi notare che eravamo rimasti da soli in pista mentre tutti ci guardavano. Lui poggia la fronte sulla mia, io volevo staccarmi, ma il corpo era bloccato, faccio un sospiro di sollievo, come se avessi trovato pace.
Edo"tu over me sfunne l'anem piccrè, nun cia facc chiu a sta senz e te, la galera mi sta pesando molto di più in questo modo"

Nella prossima vita, cambierò il finale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora