2J - Ladruncolo da quattro soldi

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Sono stanco.

Credo sia il mio mantra da... quando ho compiuto ventotto anni, mi sono sposato e abbiamo vinto tre Grand Final di seguito. Adesso che ne ho trentuno, mi ritrovo a ripetere queste due paroline sempre più spesso. Eppure sono lo stesso uomo che fino a qualche anno fa restava fuori tutta la notte e si divertiva con una o più donne ogni sera. Incredibile quanto cambino le cose in una manciata d'anni.

Ma adesso ho bisogno di schiarirmi le idee e capire come uscire dalla situazione in cui mi ritrovo da cinque mesi, ormai. Approfitterò del bye della squadra e sparirò per un po'. Il coach mi ha già riempito la testa di insulti e minacce ma abbiamo una palestra, me la caverò e non lo deluderò, specie quando mi ha permesso di allontanarmi. Un paio d'anni fa non ci avrebbe nemmeno pensato su, sarebbe stato un "no" netto e definitivo. Ora che è diventato nonno da ben tre anni è un filo più morbido. Certo, per quanto possa definirsi "morbido" il coach Spencer. Lo capisco, però. Carly Baxter è la nostra dolce nipotina, la cucciola che la squadra ha adottato senza pensarci due volte. Carly ama venire alle partite e tifare per il suo papà e gli zii. Adora persino giocare con l'ovale insieme a Lucas, il primogenito di Alex e Lisa, più piccolo di un anno di lei. Sono adorabili. Ma è troppo presto per me. Gli altri riescono a stare appresso a tutto; nonostante ciò, il solo pensiero di dover lasciare solo mio figlio per settimane, soprattutto quando le trasferte si susseguono, mi fa venire l'angoscia. Non sto dicendo che voglio aspettare di avere per forza quarantadue anni per chiudere la carriera e dedicarmi ai figli, ma c'è ancora parecchio tempo davanti a me e mi piacerebbe sfruttarlo per focalizzarmi sul gioco. A volte vedo la tristezza sui volti di Jordan e Alex, quando trascorrono persino due settimane fuori e possono parlare con i loro figli tramite uno schermo.

Avresti dovuto pensarci prima, allora.

Sì, be', fino allo scorso anno la pensavamo allo stesso modo, quindi niente prediche.

Sto evadendo anche per questo.

Guido più o meno da sedici ore, dovrei essere quasi arrivato. Mi sono fermato due volte per fare rifornimento e mettere qualcosa sotto ai denti, nient'altro. Arriverò con la schiena a pezzi e il culo piatto, ne sono sicuro, ma almeno potrò gustarmi un tè caldo e il camino. Fa un cazzo di freddo quest'anno, c'è persino più neve di quanto ci aspettassimo.

Sgranchisco il collo e tamburello le dita sul volante. Canticchio, riconoscendo il familiare monte. Merda, c'è davvero un sacco di neve. Guido con prudenza, specie lungo le curve, e raggiungo la meta. Dio, non posso crederci. Sono arrivato. Finalmente.

Parcheggio sul vialetto e recupero borsone e buste della spesa dalla macchina. Chiamatemi presuntuoso ma ho un debole per le Land Rover. La mia bambina è fresca di concessionaria e quale occasione migliore di questa per testarla?

Afferro la chiave e la inserisco nella serratura. Mi accorgo subito che qualcosa non va quando entro e vedo il camino acceso.

Ma. Che. Cazzo.

Mollo tutto sul pavimento quando sento il rumore lontano di una doccia. Frena, frena, frena. C'è qualcuno nel nostro chalet.

Okay... ah, posso gestire la cosa.

Recupero una grossa mazza da baseball dal piccolo ripostiglio e mi reco al piano di sopra con passo felpato. Apro la porta della prima camera, cautamente. Niente, nemmeno dal bagno.

Attuo lo stesso processo per le successive due camere. Me ne mancano due, le ultime sulla sinistra e la destra. Il rumore del getto d'acqua che si arresta è più vicino ma riesco a sentirlo abbastanza bene da farmi capire dove devo andare. Sinistra.

Apro piano la porta, la mazza stretta in una mano. Mi alleno ogni giorno da anni, il mio lavoro è quello di atterrare qualcuno. Se c'è una persona in grado di affrontare un ladruncolo da quattro soldi quella è un giocatore di rugby.

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora