37J - FanQlo

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Frastornato.

È così che mi sento nell'arco di pochi minuti.

Ruby che mi rivela di avere un interesse ben oltre l'aspetto fisico e la mia ex moglie che ci interrompe.

Faccio fatica a capire cosa sta succedendo, so solo che voglio andare da lei e parlare una volta per tutte, capire meglio. Tuttavia, per quanto non possa fregarmene un granché di Alina, mia madre mi ha insegnato l'educazione. Ciò significa che non posso lasciarla nel bel mezzo della pista da ballo e che dovrò subirmi ancora la sua presenza.

Alina è bellissima nel suo vestito verde firmato e, fino a qualche mese fa, sarei impazzito per lei. Adesso le cose sono diverse: l'attrazione, l'interesse che nutrivo nei suoi confronti sono avvizziti, fino a diventare polvere. L'amore che credevo di provare, l'euforia di tornare a casa e stringerla... è tutto svanito.

Forse perché non c'è mai stato davvero, perché mi sono innamorato dell'idea di noi due e ci ho marciato su. È sempre più semplice ignorare il problema e noi lo sappiamo bene, eravamo bravissimi a schivarli come proiettili. Ora invece non me la sento più di far finta di niente. Ho riconosciuto l'elefante nella stanza e l'ho fatto smammare via perché ho trentun anni, non novanta, e ho tutta la vita davanti per sperimentare ciò che hanno i miei amici.

«Allora, quand'è il grande giorno? Si tratta di settimane ormai» esordisce Alina, cercando un contatto.

Glielo concedo, solo perché non posso farne a meno. «Il tre settembre e no, non sei invitata.»

Lei stringe le labbra. «Lo immaginavo. Contro chi giocherete?»

«Possiamo piantarla di chiacchierare come due vecchi amici quando non dovresti nemmeno esserci qui?» ribatto, esasperato. Non gliene è mai fregato niente delle partite, veniva solo per farsi fotografare e fare il tifo quando qualcuno la inquadrava con il cellulare. Mi dispiace, ma questa farsa può anche risparmiarsela.

«Sono stata invitata» sbotta, stringendomi la mano.

«Per mera cortesia» le faccio notare. Sono stanco di darle corda. Non l'abbandonerò in pista né farò una scenata, umiliarla non è nei miei piani – specie al matrimonio dei miei amici – tuttavia, non sono tenuto a essere gentile e premuroso.

«Non mi darai mai un'altra chance, vero?» mormora, scrutandomi da sotto le ciglia lunghe.

Scuoto il capo, onesto. Gliel'ho già detto. «C'erano tanti argomenti che avremmo dovuto affrontare prima del matrimonio, ma uno è sempre stato costante e ce lo siamo giurati persino in chiesa, davanti a tutti: niente tradimenti. Avresti potuto lasciarmi, urlarmi contro che mi detestavi... qualsiasi cosa, eppure tu hai scelto la cosa che potesse farmi più male. E lo hai fatto più volte.»

«Jaxon—»

«Ascoltami» la interrompo, «non sento più niente per te e ti ho perdonata perché non ho intenzione di vivere una vita colma di risentimento, ma non mi va giù che all'improvviso pretendi di ripiombare nella mia vita. Le cose tra noi erano finite molto prima che ti scopassi il vicino, è vero, però questo non ti autorizzava a ferirmi in quel modo. Adesso credo che la cosa più sensata che tu possa fare sia andartene.»

Alina rilascia un sospiro. «Ti ho guardato tutta la serata ma tu eri troppo impegnato ad accorgertene perché guardavi lei. Da un estremo all'altro, eh?»

Mi irrigidisco sotto alle sue mani e le rivolgo un'occhiata distaccata. «Ciò che faccio o chi frequento non sono affari tuoi, Alina.»

Quando la canzone conclude, lei solleva le mani in segno di resa. «Come vuoi. Allenala per bene però, non so quanto una bambina riesca a prenderti bene il cazzo» sibila, velenosa.

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora