34J - Il belloccio da copertina

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Rivedere Ruby mi causa fastidio. Al petto, alla testa, all'intero fisico. Credevo di star conoscendo una persona diversa da quella che mi si è presentata davanti quattro giorni fa.

Non posso dire di non avere notato il suo disagio, sarebbe una bugia; e poi, è difficile non notarla quando i miei pensieri vorticano esclusivamente attorno a lei.

Pensa davvero quelle cose? Dare una chance ad Alina è un qualcosa che non avrei mai più ripreso in considerazione e che, ancora oggi, resta tale. Per come sono fatto, non riesco a dimenticare un tradimento. Posso perdonarlo, l'ho già fatto, però non potrei mai dimenticarlo. Ogni volta che la guardo negli occhi provo un profondo senso di disgusto, tuttavia, non è rivolto solo a lei ma anche alla mia persona. Perché? Semplice. Avrei dovuto troncare molto prima, non illudermi di poter salvare il nostro matrimonio.

Sposarci senza discutere di argomenti fondamentali nella vita di una coppia è stato stupido, ma eravamo troppo accecati dalla parte divertente dell'unione, quella in cui si scopa in ogni momento libero della giornata e non si parla dei problemi.

Uno sbaglio dopo l'altro. Tutti spazzati sotto il grande tappeto che era la nostra relazione. Ma si sa che prima o poi bisogna fare i conti con le questioni irrisolte, bisogna affrontare i propri problemi e noi l'abbiamo fatto, certo... nel modo più sbagliato che possa esistere: incolpandoci a vicenda, urlandoci contro.

Ogni occasione era buona per stare fuori casa. Non condividevamo nemmeno più la stanza da letto perché dopo ogni trasferta crollavo sul divano, desideroso di evitare l'ennesima sfuriata. Eppure, su un aspetto della mia vita l'avevo avvertita e questo non potrà mai negarlo: sapeva cosa significa stare con un rugbista. Oltre agli eventi, gli articoli, le foto con i fans e tante altre belle cose, ci sono pure gli allenamenti extra, le trasferte, intere settimane in cui sono via. Nonostante ciò, però, ha fatto il possibile per farmi sentire in colpa. Peccato non ci sia mai riuscita.

Avrò sbagliato nei toni, non affrontando i problemi, ma non c'è stata mai una volta in cui mi sia venuta incontro lei. Dovevo essere sempre io a scusarmi, a capire dove sbagliavo, a capire lei.

Io, io, io.

Era asfissiante.

E ora che me ne sono liberato, che mi sento finalmente più leggero, che avevo trovato una persona con cui volermi aprire senza la paura di essere giudicato... dovrei tornare insieme ad Alina? No. Non esiste.

Tornare insieme – o provarci – significherebbe mandare al diavolo tutti i progressi fatti, rinunciare alla libertà che mi sono riguadagnato.

«Ehi, Riccioli d'oro, ci sei?» mi richiama Jordan. «Ma che ti prende? Sei strano, ultimamente.»

«Non ho dormito bene ieri sera, sarà stata la tensione.» La bugia scivola via dalle mie labbra con estrema semplicità mentre chiudo lo sportello dell'auto.

«Sicuro? Amico, non doveva farti una cosa del genere, e vedrai che prima o poi lo capirà» batte una mano sulla mia spalla. Mi ci vogliono circa cinque secondi per capire che sta parlando di Alina e non di Ruby. Be', sarebbe abbastanza strano se fosse stato quello il caso e poi non credo mi avrebbe risparmiato un bel destro.

«Forza, andiamo, tuo suocero sembra pronto a staccarci la testa a morsi» scherzo, nella speranza di cambiare argomento.

«Non parlarmene, ieri sera era in videochiamata con Carly, l'ho salutato e ho baciato la pulce sulla guancia. L'occhiataccia che mi ha rivolto mi ha fatto gelare il sangue nelle vene.»

Ridacchio, incapace di contenermi, mentre lo seguo. «Non si abituerà mai, lo sai questo, vero?»

Jordan annuisce. «Sì, ma non m'importa. Alla fine gli interessa che la sua famiglia sia felice e, anche se il prezzo da pagare sono io, è soddisfatto di vedere Cali e Carly serene.»

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora