𝐄𝐏𝐈𝐋𝐎𝐆𝐎

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Falls Creek,

un anno dopo,

24 ottobre...

Anche con la primavera inoltrata, questo posto non cessa di essere meraviglioso. È trascorso più di un anno dall'ultima volta che ci ho messo piede. Per la precisione, mi introducevo nello chalet con una mazza in mano alla ricerca di ladri. Alla fine non era andata male quella storia visto come si sono evolute le cose.

Se qualcuno mi avesse detto che sarei ritornato allo chalet della squadra mano nella mano con la sorellina di Jordan Baxter, dieci anni più piccola, avrei riso a crepapelle. Eppure, è proprio così che è andata.

Abbiamo deciso di ritornare in compagnia di un paio di ragazzi della squadra, dopo una lunga stagione che, per fortuna, ci ha di nuovo visti vincitori. Stavolta, però, c'è mancato un pelo, ecco perché il coach, una volta rientrati, ci farà sicuramente il culo a strisce. Al momento, però, voglio solo godermi Ruby, il paesaggio di montagna e l'aria fresca che si respira.

In un anno sono cambiate molte cose, una in primis è il mio status sentimentale, seguito da quello sociale; super divorziato, libero dalle grinfie della mia ex moglie, e intrappolato nella tela di una biondina dal viso d'angelo che mi ha stregato con cui condivido casa da otto mesi ormai.

All'inizio, quando avevo proposto a Ruby di vivere da me, non aveva accettato. Voleva che avessimo i nostri spazi, che ci frequentassimo un po' di più prima di portare le cose al livello successivo. Le avevo gentilmente fatto notare che arredare casa insieme e avere la propria parte di armadio era già il livello successivo, ma avevo rispettato la sua scelta. Per me non era un problema, l'avevo comunque tutta per me nei fine settimana.

Tra la miriade di scartoffie per il suo vecchio appartamento e lo studio fotografico, il periodo post Grand Final era stato tutt'altro che spensierato. Così, per cercare di migliorare un po' l'umore a Ruby, avevamo deciso di farle un regalo di squadra: due macchine fotografiche, stesso modello delle precedenti, con tanto di obiettivi. Vedere lo shock della mia Ruby e le migliaia di lacrime di commozione ne era valsa la pena.

Successivamente, avevamo cominciato a uscire più spesso con le altre coppie, inclusi Calista e Jordan. Non era stato facile, ancora tutt'oggi non lo è, però ci ho fatto l'abitudine e ho compreso come si sente Jordan con il coach, perciò non gliene faccio una colpa. In realtà, è piuttosto divertente.

Al quarto mese avevo chiesto a Ruby di trasferirsi ufficialmente da me e lei aveva accettato. Nessuno aveva fatto una piega alla notizia, l'unico a essersi infastidito all'idea di doversi separare da sua sorella era stato Jordan – anche qui, nulla di sconvolgente. Si potrebbe pensare che proporre alla propria ragazza di vivere nella casa dell'ex moglie sia inconcepibile ma io e Ruby non l'abbiamo mai vista in questo modo. Sapeva che Alina non si era mai vissuta la casa, che c'era stata a malapena qualche settimana e nulla di più. Non è mai stata parte di essa come lo è Ruby. Sebbene le avessi proposto di cercarne un'altra insieme, lei era stata un "no" categorico. Persino Jordan mi aveva detto che il posto era perfetto per noi. Certo, per un tornaconto personale: avere la sorella a portata d'occhio, a sole sei villette di distanza? Niente di meglio per un fratello protettivo.

Mi intenerisce pensare che creda sul serio di averci intortato, ma chi siamo noi per spezzare i suoi sogni?

«Ehi, tu. Eccoti.»

Mi volto, sorridendo alla donna che amo.

Mancano pochi mesi all'inaugurazione di Attimi, lo studio fotografico su cui Ruby ha sgobbato giorno e notte per quasi un anno. Non vedo l'ora di vederlo pronto per l'apertura. È il piccolo grande sogno di Ruby, sapere che lo ha condiviso con me mi riempie il cuore di gioia.

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora