48R - Il sonetto

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«Non posso proprio crederci.» Calista scuote il capo, l'espressione angosciata.

Sospiro. «Lo so, ma starò bene. Ho dei risparmi da parte, gli stipendi del lavoro e sono certa che troverò qualcosa prima o poi.»

Natalie mette giù il bicchiere. «Sai a cosa stavo pensando?»

«A cosa?» domando.

«Ci hai parlato diverse volte di quest'idea che ti ronzava intorno ma poi non l'hai più fatto e mi stavo chiedendo il perché.»

«Qual è questa cosa?» Aggrotta la fronte Lisa.

Jenna arcua le sopracciglia, in attesa.

Ci siamo tutte riunite a casa mia questo venerdì così da poterci aggiornare di presenza. Ho informato Lisa e Jenna della mia situazione con Jaxon giusto un paio di giorni fa, ricevendo urletti euforici in risposta. Pensavo mi avrebbero strigliata perché non ho raccontato nulla, invece ho ottenuto la loro comprensione. Be', Lisa ha strillato un po' di più dopo aver scoperto che suo marito sapeva di noi sin dall'inizio.

«Uno studio fotografico» risponde Nat.

«Hai ragione!» esclama Calista. «L'anno scorso l'hai menzionato tante volte. Parlavi di questo piccolo studio perché eri stufa di lavorare per gli altri e volevi metterti in proprio.»

Jenna annuisce. «Vero, adesso lo ricordo.»

«Io no» ammette Lisa. «Scusa, tesoro, ma è già tanto che mi ricordi come mi chiamo.»

Rido e le stringo una mano. «Non preoccuparti.» Mi giro in direzione delle altre. «E comunque sì, ne ho parlato molteplici volte ma solo perché ero delusa e triste che non trovassi niente che mi piacesse abbastanza. Non è semplice realizzare un impegno del genere.»

«Nemmeno impossibile» mi ricorda mia cognata. «Hai tutte le carte in regola per farlo. O almeno, potresti cominciare informandoti.»

«I prestiti in banca sembrano lievitare sempre e mai estinguersi. Che succede se lo studio non va e non posso pagarlo?»

«Per prima cosa, chi ha parlato di prestito in banca?» Prende parola Nat. «E in secondo luogo, non capisco perché buttarsi giù anche solo col pensiero.»

«Esatto» le dà man forte Jenna. «Hai il brutto vizio di pensare sempre al peggio e non va bene. Per i soldi un modo si trova. Sei letteralmente circondata da gente ricca che si taglierebbe un braccio pur di aiutarti e—» Solleva una mano per zittirmi quando vede che sto per ribattere. «E ti assicuro che nell'essere aiutata non c'è niente di male. C'è gente che non può permetterselo, gente che non ha le tue stesse opportunità. Capisco che tu voglia affermarti da sola, ma è davvero un male chiedere aiuto alla tua famiglia quando si tratta di una cosa così importante?»

«Caspita, Jen, l'hai bruciata» commenta Lisa prima di prendere un sorso del suo drink.

«Jenna ha ragione» asserisce Calista. «Ammiro che tu non voglia chiedere niente a nessuno, ti fa onore, però non ci sarebbe nulla di male nel chiedere un prestito a Jordan se ti servisse. Jordan farebbe di tutto pur di vederti felice. E anche noi.»

«Be', quasi tutto. Ho dei limiti anch'io» bofonchia Natalie, alleggerendo l'atmosfera.

«Ci sono un sacco di cose a cui pensare e... non posso credere di star davvero prendendo in considerazione l'idea. È una follia.»

«Non sei sola» mi ricorda Lisa. «Prima di tutto bisogna informarsi a fondo, poi penseremo a tutto il resto.»

«Chiederò un prestito alla banca, sia chiaro.» Punto il dito contro ognuna di loro.

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora