23J - Amplessare

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«Caspita» mormora impressionata la biondina poco distante da me. «Sembra di stare in una navicella spaziale contaminata dall'antichità. Ha senso ciò che sto dicendo?»

Annuisco.

Ho pensato più o meno la stessa cosa quando ci ho messo piede per la prima volta. I pavimenti in marmo, compresi alcuni dei mobili, mescolati agli elettrodomestici all'avanguardia rendono l'ambiente un mix perfetto di eleganza e modernità. Ammetto che il marmo renda l'ambiente ancora più freddo di quanto già non fosse, ma all'inizio mi piaceva. Immaginavo tappeti, tende, cornici, tutto ciò che potesse farci sentire davvero a casa. Per un po' stava accadendo, avevamo cominciato a visionare qualcosina, ma c'era sempre un impedimento. Perciò eccomi qui, circondato da una casa enorme e di cui non so che farmene.

«Sembra enorme, più grande di quella di Jordan e Calista» asserisce, intenta a guardarsi intorno.

«Lo è» confermo. «Al piano di sopra ci sono quattro stanze da letto e cinque bagni, incluso quello di servizio accanto al patio sul retro. In questo piano, come può vedere, ci sono la cucina e il salone che creano un grande open space. Questa è la parte somigliante con la casa di Jordan.»

Ruby annuisce, continuando a curiosare, le mani poste dietro la schiena come fosse una perfetta scolaretta. C'è pure il giardino, quindi e sicuramente anche una palestra.»

Annuisco ancora una volta. «Proprio così. Tutta la squadra ha una stanza adibita a palestra nelle proprie case, sarebbe strano il contrario.»

«Giusto» concorda, scoccandomi un sorriso furbo.

In tutta onestà, non credevo che avrei mai visto gironzolare per casa Ruby Baxter, ma abbiamo il fine settimana libero e così ho pensato di invitarla. Non ci sono eventi, né allenamenti serrati. La prossima partita si terrà sabato prossimo e giocheremo in casa, perciò siamo tutti più rilassati. Be', non troppissimo visto che si tratta dei Tigers e quei bastardi sono forti, tuttavia, non ci demoralizziamo. Abbiamo un'ottima difesa anche noi, un tallonatore persino più preparato. Filippo tornerà a giocare ufficialmente sabato e non vediamo tutti l'ora di averlo in campo.

«Allora, cosa offre il menù stasera?» domando.

Ruby mi prende per mano e mi trascina in cucina. «Pensavo a qualcosa di non troppo elaborato, che potessi mangiare e sono arrivata all'idea perfetta: due torte rustiche. Una con spinaci e mozzarella o qualsiasi formaggio tu abbia in casa, e l'altra con zucchine, cubetti di prosciutto e sempre la nostra fidata amica mozzarella, accompagnato tutto da insalata. Che ne dici?» Mi strattona verso di lei.

Aggancio le braccia attorno al suo corpo minuto ma formoso e chino il capo, arrivandole a un soffio dalle labbra prive di rossetto. Ruby è la prima ragazza che conosco a truccarsi di rado. O almeno, così mi è sembrato. Stasera, ad esempio, non c'è un filo di trucco sul suo volto. Riesco a notare qualche minuscola "imperfezione" che non mi dà affatto fastidio, anzi, apprezzo che non se ne preoccupi. «Mi piace l'idea e non mangio una torta rustica da... in effetti, non ricordo nemmeno l'ultima volta.»

«Bene.» Si sporge sulle punte e mi pianta un bacio veloce sulle labbra. «Inizia a sciacquare l'insalata, io penso alle zucchine.»

«Gli spinaci sono in frigo, ho fatto spesa stamattina» la informo mentre mi avvicino al piccolo schermo che si collega all'impianto audio, posizionato vicino alla lavagnetta attaccata alla parete.

«Quello è un impianto audio?» domanda la biondina, avvicinandosi.

«Hm-hm. È anche multiroom, quindi se adesso andassi in bagno, faresti le tue cose a ritmo di...» Mi avvicino allo schermo per leggere il testo della canzone. «Espresso, di Sabrina Carpenter

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora