12R - È una signora, non un gorilla

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Lunedì mattina ricevo la chiamata di Laura George e, come tanto speravo, ottengo il lavoro. Sono la nuova fotografa sportiva dei Brisbane Broncos, il che significa trascorrere più tempo con mio fratello, tra le tante cose. Quest'aspetto non mi dispiace. E poi, visiterò un sacco di posti nuovi, godendomi anche il panorama che una manciata di uomini metteranno su ogni qualvolta li guarderò allenarsi o si spoglieranno. Forse avrei dovuto interessarmi prima al settore.

Sabato sera, di ritorno dalla cena con la squadra, mi sono piazzata al computer e ho lavorato sugli scatti, selezionando i migliori. Dopo aver apportato qualche modifica, ho mandato il materiale a Laura e sono andata a dormire.

Adesso, mentre mi occupo di sistemare l'agenda, appuntandomi partite in casa e trasferte, rilascio un profondo sospiro e mollo la penna sulla carta. È come se stessi davvero realizzando cos'è accaduto. Fatico a credere che questo pomeriggio, proprio tra un paio d'ore, andrò allo stadio dove ritirerò ufficialmente il mio tesserino e inizierò a lavorare. Niente più situazione precaria. Finalmente posso tirare un respiro di sollievo e allentare la tensione.

Laura mi ha spiegato che mi occuperò delle partite, trasferte comprese, gli allenamenti e gli eventi a cui la squadra prenderà parte, con l'aggiunta di qualche video. Per me non è un problema, sono preparata anche per quelli.

Lavorerò prevalentemente nel weekend, essendo i giorni più propensi per le partite, e due volte a settimana per il resto degli eventi, dalle nove del mattino alle due del pomeriggio, pausa pranzo inclusa. Mi sta bene considerato che tra partite ed editing non avrò molto a tempo a disposizione. Devo solo riprogrammare gli impegni e abituarmi a questa nuova routine.

Recupero il cellulare ed entro sul profilo della squadra. Il cuore perde diversi battiti quando scorro tra le foto e le riconosco. Sono le mie. Ho scattato io queste fotografie. Esamino la luce, i colori più freddi messi in evidenza e tutti i minuziosi dettagli su cui ho lavorato sabato sera.

Felice, apro la rubrica e scorro fino al numero desiderato, poi avvio la chiamata. «Pronto?» La voce squillante di mia cognata mi arriva all'orecchio.

«Indovina chi è diventata la fotografa dei Brisbane Broncos?» Mordicchio l'interno guancia.

«Oh mio Dio! Lo sapevo! Sono così fiera di te, Rubs!» strilla Calista. «Stasera ti voglio qui a cena, dobbiamo festeggiare. JB lo sa?»

«Non ancora. Ho chiesto a Laura di non divulgare la notizia perché voglio essere io a farlo. Vado questo pomeriggio, proprio dopo pranzo, a ritirare il tesserino e informare la squadra» spiego, sorridente.

«Sono felicissima, davvero! Se non ti avessero dato il lavoro sarebbero stati un branco di idioti. Hai talento da vendere, Ruby, è solo che certa gente fa fatica a riconoscerlo.»

«Apprezzo che Jordan abbia fatto il mio nome, ma... è davvero merito mio, giusto? Voglio dire, se lui ti ha detto qualcosa, vorrei saperlo.»

«Assolutamente no» replica all'istante Calista. «A essere onesta, Rubs, gli ho posto la stessa domanda quando ho saputo del posto vacante. Sei sua sorella, avrei capito le sue ragioni, sai? Ma lui è stato categorico. Ha solo fatto il tuo nome, se non ti avessero presa, pazienza, si tratta di lavoro e non si sarebbe mai permesso di mancarti di rispetto.»

Mi rilasso sul posto, più quieta. «Bene. Volevo solo esserne certa, iniziare quest'avventura col piede giusto.»

«Andrai alla grande. E pensa a quanti bei maschioni potrai goderti mezzi nudi!»

Ridacchio con lei e annuisco nonostante sappia che non può vedermi. «Oh, credimi, quella è la parte più bella. Fai un giro sul profilo della squadra e dimmi cosa ne pensi degli scatti.»

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora