5J - Vedo le stelle

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Indolenzito e con il peggior mal di testa di sempre. Ecco come mi sento quando apro gli occhi.

Non ho sentito la sveglia e quando volto il capo capisco perché: non c'è traccia del mio cellulare. Sarà scarico da qualche parte. Stiracchio le braccia, paralizzandomi l'istante successivo, quando un movimento lento cattura la mia attenzione. Giro la testa verso destra e quasi mi strozzo con la poca saliva che mi resta quando noto un ammasso di capelli biondi sbucare da sotto il piumino.

Cosa. Cazzo. Sta. Succedendo.

E mi basta che Ruby Baxter, ancora dormiente, volti il capo nella mia direzione affinché i ricordi mi inondino. Noi sul divano che parliamo, annebbiati dall'alcol, poi lei su di me, noi che ci baciamo e scopiamo. Merda... noi che scopiamo tanto. Sul divano, il tappeto, il letto, persino nella vasca idromassaggio della camera padronale che prendiamo a turno ogni qualvolta veniamo. E a proposito, io sono venuto eccome.

Cazzo, abbiamo scopato persino in corridoio.

Sento il principio di una forte tachicardia. Ho bisogno di caffè, Advil e un lungo allenamento per schiarirmi la mente. Ho già sgarrato bevendo in piena stagione, aggiungiamoci che mi sono scopato la sorellina a malapena maggiorenne di un mio compagno di squadra e... sono fottuto. Sotto ogni punto di vista.

Non mi era mai successo di andare con una più piccola. Mai. Nemmeno quando ho perso la verginità. Me la ricordo ancora la signora Derbury, una trentenne piena di energia ed esperienza. Credeva avessi diciotto anni e chi ero io per convincerla del contrario? Ne avevo quindici al tempo, ma ero abbastanza alto e sviluppato da ingannare l'apparenza. Avevo sudato come un maiale per non farlo finire subito e con grande forza di volontà – magari anche con l'aiuto di tantissime seghe – non avevo subito fatto cilecca. Ero durato... dieci minuti buoni. Le avevo mentito dicendole che non lo facevo da tempo e così, il giorno dopo e quello dopo ancora, ci eravamo visti. La signora Derbury mi aveva insegnato moltissime cose e non la ringrazierò mai abbastanza per aver forgiato il cazzo che mi ritrovo adesso.

Comunque, questo non è proprio il momento di pensare alla Derbury, ho una ragazzina nel letto che probabilmente si aspetterà chissà cosa e con cui devo chiudere prima che la settimana si concluda. Non posso credere di averci scopato dopo a malapena due giorni. Sono un idiota, cazzo.

Eppure, Ruby Baxter mi era parsa più bella che mai. I capelli lunghi e setosi, gli occhi maliziosi e le labbra carnose. Mi era bastata vederla nuda per capire che non sarei riuscito, in nessun modo, a tirarmi indietro. Poi l'ho assaggiata ed è stata la fine. Il punto è che non avrei dovuto bere così tanto perché la verità è che, nonostante tutto, non reggo benissimo l'alcol e, specie durante la stagione, mi basta poco per perdere il senno. Ammetto, però, che molto probabilmente l'avrei perso anche se fossi stato sobrio. Forse avrei resistito un po' di più, ma sono certo che sarei caduto nella sua tela. Il camino scoppiettante, il calore, i nostri corpi vicini e gli sguardi complici... Se chiudo gli occhi, riesco a sentire ancora il suo profumo di lavanda, riesco a sentirmelo persino addosso.

Un attimo.

Mi annuso un braccio e sospiro, chiudendo gli occhi. Lavanda. Ce l'ho addosso.

Piano, scosto la coperta e filo dritto in bagno. Non importa se la sveglio col rumore della doccia, comunque dovremo parlarne e chiarire la situazione. Una cosa così disastrosa non può più accadere.

Scovo l'Advil nel borsello che mi sono portato e ne butto giù due. Mi guardo allo specchio; passo una mano tra i capelli chiari e sospiro di nuovo. Che casino ho combinato.

Sono sotto il getto d'acqua da qualche minuto quando la porta del bagno viene aperta e scorgo Ruby Baxter, ancora completamente nuda, avvicinarsi alla doccia. No. Non può guardarmi in quel modo così tentatore. Non mi piacciono nemmeno quelle più piccole. Sono stato influenzato dall'alcol e dall'astinenza che sopporto da cinque mesi, stavo ragionando con quello che ho in mezzo alle gambe e basta.

Abbasso lo sguardo. Gemo. Ce l'ho duro. Anche qui c'è una spiegazione logica. Ogni uomo funzionante si sveglia con un'erezione mattutina, è la natura. Non vuol dire niente che abbia preso vita quando Ruby Baxter è entrata.

«Buongiorno.» La voce roca mi arriva dritta al cazzo. Ed è fatta. Inutile mentire: è stata lei a farmelo venire duro. Le è bastata sfiorarmi con uno sguardo. Ma proprio non capisco come sia possibile. È sexy, una ragazza bellissima senza dubbio, però è più piccola di dieci anni. Ed è la sorella di Jordan.

«Buongiorno.»

Ruby apre l'anta della doccia e... me la ritrovo davanti. Nuda. Mi occhieggia curiosa, in attesa di qualsiasi cosa. Quando si accorge che non prendo parola, tuttavia, si sporge e scaccia via una goccia d'acqua dalla punta del naso, portandosela alle labbra. «Dunque, vogliamo subito parlare di stanotte o preferisci scoparmi prima perché, vedi, mi piacerebbe iniziare bene la mattinata prima di tutto.»

«Sei pazza?» Quasi mi strozzo con l'acqua. «Non scoperemo di nuovo. Eravamo entrambi alticci, abbiamo avuto un momento di debolezza.»

«Quattro.» Mi corregge.

«Quattro momenti di debolezza. Sì. Ecco tutto. Adesso...» Sposto lo sguardo sul tetto, incapace di continuare a guardarla. «È meglio se vai a farti la doccia nel tuo bagno.»

«Oppure...» Ruby Baxter si inginocchia, proprio tra le mie gambe. Mi rivolge uno sguardo scaltro e, senza ulteriori cerimonie, me lo prende in bocca.

«Ah, porca puttana! Ruby!» Sento gli occhi incrociarsi. Succhia talmente forte da farmi vedere le stelle dopo a malapena dieci secondi. Muove la bocca su tutta l'asta, usando la mano sul resto e, giunta alla cappella, la sfiora con la punta della lingua.

«Cazzo, cazzo, cazzo.» Come la fermo quando a malapena capisco di essere vivo? Me lo lavora bene, gemendo ogni qualvolta le sfioro il retro della gola. Le vibrazioni sono il paradiso.

Le bastano poche spinte per prenderlo tutto e io... sono fottuto. Di nuovo. Perché non esiste che una ragazzina sappia farmi un pompino così perfetto. Non può essere reale. Non ha nemmeno dei cazzo di riflessi. Mi prende e basta, come una professionista di categoria A.

Non riesco nemmeno ad avvertirla di spostarsi, le vengo in bocca e lei si gode ogni singola goccia. La vedo pulirsi il labbro inferiore con il pollice e le porgo una mano. L'aiuto ad alzarsi, le gambe tremolanti. Vedo le stelle anche quando si avvicina e si appropria delle mie labbra. Non l'allontano, tutt'altro, me la porto più vicina, stringendole il culo tra le mani. Dio, vorrei scoparmela di nuovo e non posso nemmeno incolpare l'alcol.

«Ho un'idea» bisbiglia scostandosi.

«Non posso credere a ciò che sto per dire, ma... sentiamo.»

«Che ne pensi se tutto ciò che succede a Falls Creek rimane, per l'appunto, a Falls Creek? Abbiamo altri cinque giorni, siamo soli e consenzienti. Che c'è di male se passiamo del tempo uno dentro l'altra? E poi, se non sei ancora convinto, così risparmiamo la legna. Ci scaldiamo a vicenda da soli.»

Sorprendendo entrambi, sbuffo una risata. Sono incredulo.

Quello che succede a Falls Creek resta a Falls Creek.

Lo sto davvero prendendo in considerazione?

«Non appena varchiamo quella soglia finisce tutto. E negheremo fino alla morte se qualcuno dovesse sospettare qualcosa.» A quanto pare sì.

«Jaxon chi?» Fa la finta tonta.

«Ecco, vedo che ci capiamo.»

«Benissimo. Adesso pensi di riuscire a farmi venire o ti serve ancora qualche minuto? Sai, lo capisco se alla tua età—»

Non le lascio il tempo di finire, le afferro i polsi e la spingo contro la parete bagnata. «Ho dieci anni in più, non ottanta. Perché non ci metti di nuovo le mani e controlli?» Spingo il membro contro la sua intimità, sfregando piano a posta.

«Avanti, nonnetto. Sono tutta tua.»

Vedo rosso, le dannate stelle un lontano ricordo. La sollevo dal retro delle cosce e la impalo. Le sue urla sono puro miele per il mio ego. Sto per farle vedere cos'ha in serbo per lei il nonnetto.

Del resto, quel che accade a Falls Creek resta a Falls Creek, no? Bene, ora che ho deciso di andare fino in fondo con questa cazzata, farò meglio a prendermi tutto quello che posso. Abbiamo ancora cinque giorni e ho intenzione di sfogare ogni frustrazione su quel bel corpicino. Vediamo se riesce a tenere il passo.

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora