4R - Il grigio, il limbo

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Il resto della giornata trascorre più o meno come ieri, con la differenza che non c'è ancora campo. Ho mandato tre messaggi di aggiornamento a Jordan e papà, sapendo che a quest'ora staranno dando di matto. La tormenta non ha raggiunto Melbourne, men che meno Brisbane, le partite proseguono e così le attività. Se stanotte non cadrà altra neve penso che le cittadine intorno a Falls Creek potranno riprendere tranquillamente la loro vita. Dobbiamo solo essere pazienti.

Intorno alle sei e mezzo mi metto ai fornelli e preparo dell'insalata di pollo, del pane grigliato per accompagnare il tutto. Jaxon apparecchia la tavola mentre ultimo l'insalata.

È strano trascorrere del tempo con una persona con cui avrò scambiato forse tre o quattro saluti in tutti questi anni. Non abbiamo mai parlato noi due, e lo capisco pure. Dopotutto, che conversazioni avremmo potuto intrattenere?

«Tutto pronto?» chiede.

Prendo posto al tavolo e annuisco. «Ci sono delle patate al forno di ieri se vuoi, le ho scaldate.»

«Vediamo. Non voglio esagerare con i carboidrati. Chissà quanto mi starà maledicendo il coach...» Sbuffa una risata, ma poco divertita.

Riempio il calice di vino e lo avvicino al suo. «Posso?»

«Non potrei, ma avrò il tempo di smaltire la sbronza, quindi versa pure.»

Gli riservo un sorriso e agisco. «Dici che sarà tanto arrabbiato?»

Jaxon butta giù un boccone e annuisce. «Starà dando di matto. Sarà la prima chiamata che farò non appena riavremo la linea. A proposito, ancora niente?»

Poso la forchetta sul piatto e allungo una mano in direzione del cellulare. Sblocco lo schermo e... niente. «Nope. Ma sono fiduciosa per domani.»

Jaxon sospira. «C'era da immaginarselo.»

La cena prosegue; parliamo del più e del meno ma, man mano che i nostri calici si svuotano, bicchiere dopo bicchiere, iniziamo a essere meno tesi. Per questo, dopo aver concluso, optiamo per spostarci sul divano.

«Allora, raccontami di te, Ruby Baxter. Chi sei? Cosa fai?» Jaxon mi scruta, il calice in mano, l'altra a sorreggere il capo.

«Be'...» Prendo un altro sorso di vino bianco. «Al momento sono una disoccupata che potrebbe diventare senzatetto se non si trova un lavoro.»

«Terribile, ma dubito che tu possa mai diventare una senzatetto, specie con Jordan come fratello.»

«Lo dici perché è lui o il giocatore dei Brisbane Broncos?» Arcuo un sopracciglio, già sulla difensiva.

«Ritira gli artigli, tigre. Lo dico perché è tuo fratello e stravede per te. Non c'è modo che lui o i tuoi genitori ti lasciano in mezzo a una strada. Funziona così in famiglia, no?»

Mi rilasso e bevo un altro po'. «Giusto. E tu, che mi racconti di te? Voglio dire, so già qualcosa, ma devo ammettere che non mi sono mai interessata più di tanto al rugby o a voi giocatori.»

«Vediamo... sono l'estremo della squadra, il fullback, e gioco nei Broncos da diversi anni. Il mio colore preferito è il grigio e non mi piacciono gli orsetti gommosi alla mela verde. Li scarto sempre.»

Fingo enorme dispiacere e porto una mano al petto. «Come puoi disprezzare gli orsetti gommosi alla mela? Sei cattivissimo.»

Lui ridacchia, le guance arrossate lo specchio delle mie. «Mi spiace ferirti, ma dovrebbero lasciare in commercio solo quelli alla ciliegia e alla fragola, hanno il gusto migliore.»

«Hai ragione, ti prendevo in giro. Chi diamine mangia orsetti alla mela verde? Andiamo.» Alzo gli occhi al cielo. «E perché il grigio?»

«Qual è il tuo colore preferito?» ribatte.

𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐔𝐋𝐋𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐏𝐋𝐀𝐍 [𝐓𝐓𝐙'𝐬 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨𝐟𝐟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora