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GAIA:

Non so spiegare bene come ho passato gli ultimi quattro mesi, non bene di sicuro.
Sono stata tradita da quello che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita, la mia persona. Due anni buttati nel cesso per l'avventura di una notte. Ogni tanto mi chiedo come sia normale per certe persone tradire, è una cosa che io non concepisco. Far star male una persona con la quale si ha condiviso anche il sangue a momenti. Sarà perché forse sono troppo buona di cuore ed è una cosa che non farei mai, ma non capisco.
Convivevamo e lui ha portato un'altra ragazza nel nostro letto per due mesi. Ho scoperto il tradimento qualche giorno dopo aver fatto due anni con lui, come ho fatto? Semplicemente sono tornata prima dal mio weekend a Villanova e quando sono entrata in casa gli ho sorpresi farlo sul divano. Mi sono sentita uno schifo, l'ho mollato e tra le lacrime me ne sono tornata da dove ero venuta. Mio fratello e i ragazzi erano tutti in casa. Nei giorni successivi mi hanno anche aiutata a riportare qui tutte le mie cose e ovviamente mio fratello non poteva evitare di malmenare Giovanni per avermi fatta soffrire. A marzo dovevo anche cominciare il tour ma l'ho rimandato, non mi sentivo all'altezza di condurre un intero tour nella mia condizione, stavo troppo male e non volevo che le persone che mi seguono vivessero male i live. Vorrei poter dire che ad oggi sto meglio, ma mentirei. Non sto più male per lui, sto male perché non capisco che cosa ci sia di male in me, perché nessuno riesce ad amarmi?
Qualcuno bussa alla porta della mia camera, alzo di scatto la testa dal cuscino macchiato di mascara e la fisso pietrificata.
Chi potrebbe mai essere? Andrea è uscito e oltre me non c'è nessuno in casa.
<<Gaia sei sveglia?>> la voce di Pietro mi tranquillizza.
<<si, entra>> dico e mi affretto a pulire le tracce di mascara colato dalle mie guance.
<<ehi, ciao... Ti ho portato qualcosa da mangiare>> mi porge una busta di Mcdonald's.
Pietro ultimamente è sempre più affettuoso con me, sarà perché magari mi vede letteralmente come una sorella e quindi a lui dispiace vedermi in queste condizioni. Ma devo dire che queste attenzioni stanno iniziando a piacermi, soprattutto se date da lui... Non so, è come se mi si fosse risvegliato qualcosa dentro. Ma lui non può amarmi, chi mai lo farebbe? Persino mio padre non l'ha fatto.
<<non dovevi>> dico.
<<si invece, non stai mangiando niente e sei dimagrita anche troppo>> mi accarezza una guancia.
Farfalle nello stomaco.
<<come sei entrato?>> chiedo preoccupata.
Andrea ha forse lasciato la porta aperta? È impazzito?
<<mi sono fatto dare le chiavi da Andrea perché dovevo riportare delle cose che lui aveva lasciato a casa mia. Non volevo disturbarti suonando il campanello e poi lui mi ha detto di non fare rumore per non spaventarti>> fa una pausa.
<<allora sapendo che eri in casa ho fatto un salto a Empoli per prenderti il Mc che so piacerti molto>> conclude.
Lui per me è andato a prendere il Mc a Empoli. Solo per me. Questo non è semplice affetto... O sbaglio?
<<grazie>> sorrido.
Comincio a mangiare mentre lui mi racconta cos'ha fatto durante la giornata.
<<qui che è successo?>> chiede indicando il mio cuscino sporco.
<<il trucco>> spiego mettendo via la busta.
<<ancora a piangere per quello lì stai?>> domanda.
<<no, certo che no>>
<<e allora perché hai pianto?>>
<<niente di importante>> con la mano faccio il segno di accantonare la questione.
<<se ti ha ridotta così non può essere non importante>> dice.
<<è che... Boh non so, mi chiedo spesso cosa c'è di sbagliato in me>>
<<in te non c'è nulla di sbagliato>> mi prende il viso tra le mani.
<<e allora perché nessuno riesce ad amarmi? Perché alla fine se ne vanno tutti? L'ha fatto papà, ora l'ha fatto Giovanni...>>
<<loro non sono capaci perché non ti meritano>>

PIETRO:

La vedo torturarsi le mani mentre cerca una risposta ai suoi dubbi. Come può pensare di non essere meritevole di essere amata? Mentre la guardo penso che o lo faccio adesso o non lo faccio più... Prendo tutto il coraggio che ho in corpo, sperando di non ricevere l'ennesimo palo, le prendo il viso tra le mani e la attiro in un bacio prima delicato e via via più passionale. All'inizio sembra rifiutare le mie labbra ma successivamente si aggrappa a me e fa unire le nostre lingue in una cosa sola.
Il mio corpo inizia a bruciare, a fremere di desiderio per lei. Faccio una leggera pressione sulle sue spalle facendola sdraiare e in poco tempo ci ritroviamo entrambi senza vestiti.

La bacio come se fosse la cosa più preziosa al mondo e la accarezzo con delicatezza come se potesse rompersi da un momento all'altro come fosse fatta di cristallo. Anche i miei movimenti sono delicati.
<<smettila di muoverti come se fosse la mia prima volta>> dice aprendo ancora di più le gambe.
Aumento la velocità e in poco tempo la stanza viene inondata dal rumore dei suoi orgasmi.
Ormai è fatta e non si può tornare indietro.
Mi sdraio sul letto e me la stringo forte al petto.
<<che abbiamo fatto!>> si posa una mano sulla fronte.
<<Andrea ci ucciderà>> piagnucola.
<<non saprà niente>> la rassicuro.
<<già... Tanto è stata solo una notte, nulla di più, no?>> chiede.
Io annuisco controvoglia, mi sono accorta che provo qualcosa per lui e non è una buona cosa.

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