17.

489 18 1
                                    

PIETRO:

Mentre mi preparo per andare a prendere Gaia penso a dove portarla. Ho intenzione di farle mangiare qualcosa e poi di portarla in giro con la macchina. Fa troppo freddo per fare una passeggiata e non voglio di certo farla ammalare.
<<ma tutto questo profumo?>> mia sorella entra in camera.
<<devo uscire con Gaia>> dico.
<<tu la vuoi far intossicare! Ma ti sei rovesciato l'intero flacone addosso?>> scherza.
<<tu dove credi di andare conciata così?>> la squadro dalla testa ai piedi.
Indossa un jeans aderente bianco e una camicia blu rigorosamente scollata sul davanti.
<<devo uscire>> dice.
<<con chi?>>
<<con le solite persone di sempre!>> dice uscendo.
Non me la racconta giusta... Si è messa in tiro più del solito.

Finisco di prepararmi e vado in fretta sotto casa sua. Appena arrivo le mando un messaggio per informarla che sono giù. Dopo cinque minuti la vedo uscire seguita da Andrea.
<<mi devi dare un passaggio al bunker, ho delle robe urgenti da fare>> dice salendo in macchina al mio fianco.
<<non vado da quella parte>> lo informo.
<<ti sto facendo uscire con mia sorella quindi si, vai da quelle parti>> mi fa un sorriso falso.
Alzo gli occhi al cielo e metto in moto la macchina.
Guardo Gaia dallo specchietto, sembra a disagio e continua a torturarsi le mani.
<<tutto bene?>> chiedo.
Alza lo sguardo e mi fissa.
<<si>> risponde.
<<lasciala perdere, è stata tutto il giorno a piangere>> Andrea scuote la testa.
<<a piangere? Per quale motivo?>> mi preoccupo.
<<non le entravano i jeans e pensava di essere ingrassata, invece aveva solo le gambe sudate>> spiega il mio amico.
Lo guardo stranito.
<<roba da donne... È venuta in camera mia e ha iniziato a dire che non sarebbe uscita e che era ingrassata, quando in realtà è ancora sottopeso!>> continua.
<<ancora con questi complessi? Te l'ho detto anche a Sanremo che così stai bene, a me piace il tuo fisico>> dico.
<<ti piace così tanto che ti sei fatto una che faceva invidia anche ai pali della luce>> sbotta.
<<che vuol dire? Tu mi amavi così tanto che dopo tre mesi te ne sei andata con un altro>> ribatto.
In macchina cala il silenzio e riesco a percepire il disagio di Andrea al mio fianco.
<<Marta dimmi>> Gaia risponde al telefono mettendo fine a quel silenzio imbarazzante.
<<e come faccio? Ma seriamente? Ok ho capito, stai calma! Ci sarò>> riattacca e sbuffa.
<<che succede?>> chiede il fratello.
<<Marta mi ha detto che domani mattina verso le dieci devo essere in studio per registrare una parte delle canzoni mancanti>> sbuffa.
<<vabbè quante te ne mancano?>> domanda.
<<dodici>>
<<dodici!? Praticamente tutto l'album!>> commenta Andrea.
<<due le ho già registrate, sono quelle che ti ho fatto ascoltare>> dice lei.
<<ah si, stupende quelle. Devi ascoltarle!>> questa volta Andrea si rivolge a me.
Non penso che lei abbia molta voglia di farmi ascoltare le sue creazioni.
Accosto davanti al bunker.
<<non me la riportare a casa tardi>> Andrea mi punta il dito contro.
<<quando torni a casa vediamo un po' come fare per domani>> dice poi alla sorella.
Dopodiché ci saluta e scende.
<<hai intenzione di passare avanti o stai dietro come se fossi in un taxi?>> scherzo.
<<se per te è un peso portarmi in giro perché mi hai chiesto di uscire?>> chiede infastidita.
<<ma hai il ciclo? Non capisco sti tuoi cambi d'umore. Era una battuta la mia>> spiego.
<<una pessima battuta>> commenta scendendo dalla macchina e salendo al mio fianco.
<<hai fame?>> chiedo ripartendo.
<<no>>
<<come no? Dai, andiamo a prendere due pizze e le mangiamo qui>> dico.
<<non mangio>> ribatte.
<<con me non attacca! Tu devi mangiare, non ti voglio più vedere come stavi quando ti sei lasciata con Giovanni>> rispondo senza accettare repliche.
Lei acconsente. Arrivo davanti alla pizzeria e scendo lasciandola sola in macchina. Poco dopo rientro con due pizze e guido fino ad un parcheggio.
Il silenzio assordante è l'unico rumore che c'è nell'abitacolo.
<<possiamo chiarire questa situazione? Già per me è difficile starti vicino senza sapere se vuoi ancora stare con me, in più vederti arrabbiata con me mi sta facendo stare male>> dico.
<<scusa se ti ho incolpata per esserti messa con Thomas, non era mia intenzione>> continuo.
<<io non mi scuserò per averti rinfacciato di quella bionda>> ribatte.
<<ok è vero, mi sono fatto quella ragazza, ma cosa ti aspettavi? Tu stavi con quello e sembravi non intenzionata a mollarlo. Volevo passare una serata diversa>> spiego.
<<Io mi sono ritrovata alle cinque del mattino a piangere sul marciapiede>> sbotta.
<<mi dispiace per tutto davvero, ma non puoi incolparmi. Tu eri con un altro e io ho fatto lo stesso, con l'unica differenza è che mentre ero con quella, io pensavo a te. Io volevo te al suo posto>> le accarezzo una coscia.
<<non ti devi sentire insicura per niente, sei bellissima e non hai nulla da invidiare a quella ragazza>> concludo.
Lei mi fa un leggero sorriso e comincia a mangiare. Nel frattempo cominciamo a parlare di altri argomenti e tra di noi sembra che tutto sia tornato sereno.
<<cosa pensi di fare ora? Su di noi intendo>> chiedo.
<<io ci ho riflettuto molto e sono sicura di quello che provo e che voglio, io ti amo tanto e voglio stare con te, ma non voglio più soffrire. Ne ho abbastanza di versare in continuazione lacrime, sono stanca>> si mette le mani tra i capelli.
<<non ti farò soffrire. Le cose andranno bene soprattutto adesso che tuo fratello lo sa>> la rassicuro.
<<me lo stai promettendo?>> mi fissa con i suoi occhioni dolci.
<<si, ora posso baciarti? Sto morendo dalla voglia di farlo da prima>> dico.
Lei ride e mi attira a sè per darmi un bacio.
<<Pietro guai a te se mi fai piangere di nuovo>> mi minaccia.
<<non succederà mai più>> le stringo la mano e le lascio un delicato bacio.
<<bene, un problema è stato risolto... Ora devo pensare a come andare a Milano domani mattina>> si stropiccia gli occhi e poi comincia ad imprecare.
<<cazzo il mascara!>> si specchia e con un fazzoletto comincia a ripulire velocemente la zona del contorno occhi.
<<perché ti metti tutte ste cose in faccia? Lo sai che->> inizio a dire ma mi interrompe.
<<mi preferisci senza, lo so. Ma come avrai capito, non l'ho fatto per te. Siccome sono stata tutto il giorno a piangere mi vedevo brutta e mi sono truccata>> spiega.
<<d'accordo, comunque se per te non è un problema ti posso accompagnare io con la macchina, tanto devo fare delle cose lì>> affermo.
<<davvero lo faresti?>> chiede incredula.
<<scherzi? Per te guiderei anche dieci ore>> rispondo.
Continuiamo a parlare per un po' e quando torniamo a casa c'è Andrea ad aspettarla sul divano.
<<mezzanotte>> dice venendo verso di noi.
<<ti avevo detto di non riportarla tardi>> continua studiandoci dalla testa ai piedi.
<<mezzanotte non è tardi, ha ventidue anni>> ribatto.
<<per me è tardi>> mi fissa i pantaloni.
<<Andrè ma che cazzo stai facendo?>> chiede Gaia.
<<niente... Come mai la tua faccia è così? Che è successo al trucco?>> domanda lui.
Ho capito cosa sta cercando di capire.
<<non è successo niente>> dico.
<<come mai sei entrato con lei in casa?>> il mio amico mi fissa.
<<mi ha chiesto di farle compagnia in caso tu non ci fossi stato, ma visto che sei qui vado via. Ci vediamo dopo>> le do un bacio sulla tempia e vado via.

GAIA:

<<dopo? Hai intenzione di uscire di nuovo?>> chiede mio fratello.
<<no, mi accompagna a Milano>> spiego.
Annuisce e senza dire nient'altro va di sopra.
Prevedo altre scenate del genere per i prossimi, spero, mesi successivi.
Per le sei e mezza esco di casa e mi fiondo di corsa nella macchina del mio fidanzato.
Andiamo a fare colazione in un bar vicino casa mia e ci avviamo subito dopo.
<<vuoi sentire una canzone che devo registrare? Probabilmente in studio non la capiresti>> dico.
<<vai, sono prontissimo>> risponde.
Prendo il telefono e faccio partire la traccia.
<<la canzone si chiama 'Non ti ricordi?'>>.

"Quando ti rivedrò ancora?
Mi hai lasciata senza un addio,
non hai detto una sola parola,
Nessun bacio finale che sigillasse ogni cucitura
Non avevo idea dello stato in cui fossimo

So di avere un cuore instabile,
tanta amarezza dentro me,
uno sguardo vago
e una pesantezza nella mia testa

Ma non ti ricordi?
Non ti ricordi?
La ragione per la quale mi amavi prima?
Tesoro, per favore, ricordalo ancora una volta

Quando è stata l'ultima volta
che mi hai pensato?
O mi hai completamente cancellato
dai tuoi ricordi?
Perchè penso spesso a
dove ho sbagliato
Più lo faccio, e meno ne so

Ma so di avere un cuore instabile
tanta amarezza dentro me,
uno sguardo vago
e una pesantezza nella mia testa

Ma non ti ricordi?

Non ti ricordi?
La ragione per la quale mi amavi prima?
Tesoro, per favore, ricordalo ancora una volta.

Ti ho dato lo spazio affinchè tu potessi respirare
ho mantenuto la distanza per farti rimanere libero
spero che troverai il pezzo mancante
che ti riporterà indietro da me

Perchè non ti ricordi?
Non ti ricordi?
La ragione per la quale mi amavi prima?
Tesoro, per favore,
prova a ricordarlo ancora una volta."

<<è per me vero?>> chiede.
<<l'ho scritta quando la nostra storia è arrivata al capolinea, dopo carne e ossa>> spiego.
<<è bellissima davvero>>
<<devi sentire le altre!>> scherzo.
<<tutte per me?>> spalanca gli occhi.
<<quasi tutte. Alcune sono canzoni movimentate>> dico.
<<ah si, quel tipo di canzone dove fai la spogliarellista ai concerti>> scherza imitando mio fratello che me lo dice sempre.
<<si, quelle>> rido.
<<quello di spogliarvi è un vizio di famiglia comunque!>> afferma.
Non ha tutti i torti, Andrea mi giudica sempre quando faccio delle esibizioni un po' spinte, anche se non è nella posizione adatta per poterlo fare visto che lui è sempre il primo a spogliarsi ai concerti per farsi acclamare da tutte le ragazzine.

Questo amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora