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PIETRO:

Dormiamo tutti a casa di Andrea che non mi permette di dormire con la sorella e quindi sono costretto a stare in camera con lei fino a quando non prende sonno per poi tornare in salotto dagli altri.
<<raga ma Marco si vede di nuovo con Sissi?>> chiede Duccio.
<<credo di si, sono entrambi a Milano. Tu non sai niente?>> Andrea mi guarda.
<<no>> rispondo.
<<rega io non capisco perché abbiamo cominciato a nasconderci le cose>> comincia a dire Dario.
<<posso capire Pietro perché comunque stava con la sorella di uno di noi e ci sta che non l'abbia detto. Ma Marco? Se si rivede con Sissi che senso ha non dirci niente?>> conclude.
<<non lo so, ma qui dobbiamo smetterla. Se cominciamo a nasconderci le cose per noi è finita!>> commenta Jacopo.
<<vabbè non mi sembra che se Marco nasconde qualcosa che riguarda le sue relazioni allora influisce sull'integrità del gruppo. Noi siamo amici, ma ci sta tenere qualche segreto per sè>> affermo.
<<e ovviamente tu sai qualcosa che noi non sappiamo>> afferma Duccio.
<<fra in realtà quello sei sempre tu!>> lo prende in giro Andrea.

La mattina dopo siamo già tutti in piedi quando scende Gaia.
<<buongiorno amore>> viene da me e mi bacia.
<<buongiorno>> le sorrido e la abbraccio forte.
<<ehm scusate se interrompo il vostro buongiorno>> dice Andrea.
<<Gaia mi ha chiamato zia Anna e ci ha invitati a pranzo giovedì>> continua.
<<pranziamo al cimitero? Si è dimenticata che è l'anniversario della morte di mamma?>> sbotta lei.
<<lo sai com'è>> risponde Andrea.
<<non mi interessa, lei non l'ha mai sopportata a mamma e quando è morta non si è mai fatta vedere, guarda caso proprio ora che entrambi stiamo facendo qualcosa di importante ci invita>> commenta.
<<ho detto di no>> la rassicura lui.
Gaia torna tranquilla e va a fare colazione.

GAIA:

È già difficile pensare che papà non ci sarà all'anniversario, figuriamoci se dovessi andare a cena da zia Anna che non fa altro che parlare di quanto mamma abbia rovinato la vita al suo caro fratello, mio padre. Odio tutta la sua famiglia, nessuno si è mai reso presente per me e Andrea. Non abitano qui, ma questo non significa che dovevano comportarsi come hanno fatto. Quando è morta, solo la famiglia di mamma si è resa presente per condividere il nostro dolore, ma quella di papà è completamente sparita ed io ho chiuso completamente i rapporti con loro.
Sono così immersa nei miei pensieri che non sento Jacopo alle mie spalle che mi rovescia un bicchiere d'acqua gelata in testa mentre Duccio riprende.
<<bastardo!>> mi alzo e comincio a rincorrerlo per tutto il salotto. Lo rincorro per qualche secondo e poi mi butto addosso a lui che cade di faccia a terra. Si gira e cerca di spingermi con le gambe, ma io sono più veloce e mi siedo sulla sua pancia bloccando i polsi con tutta la forza che ho in corpo.
<<è questa la visuale che ha Pietro tutte le sere? Non male>> commenta malizioso.
<<sei un coglione!>> scherzo.
Duccio si avvicina ancora con il telefono in mano. Sentendo il casino arrivano anche Andrea, Pietro e Dario.
<<che sta succedendo qui?>> chiede Pietro visibilmente infastidito dalla scena che si ritrova davanti.
<<Gaia mi sta facendo vedere le sue posizioni preferite>> scherza Jacopo e Duccio scoppia a ridere.
<<stronzo!>> mi alzo e mi allontano leggermente da lui.
Pietro alza gli occhi al cielo e va in camera mia. Io corro immediatamente da lui come un cagnolino.

<<mi ha bagnato la faccia, volevo vendicarmi>> spiego senza che lui avesse detto una parola.
<<ti volevi vendicare mettendoti su di lui?>> chiede infastidito.
<<mi sono seduta sulla pancia! Non puoi fare una tragedia per questo!>> sbotto.
<<sono geloso che ti devo dì>> rivela.
<<di Jacopo?>>
<<no, però sapendo che lui aveva una cotta per te e del bacio, mi preme tutta questa confidenza>> ammette.
Il tono di questa conversazione non è rabbioso, anzi, lui sembra molto combattuto da questa cosa.
<<ti sei incazzato?>> chiedo lo stesso per essere sicura che non lo sia.
<<no>> mi rassicura.
<<è che sono geloso da morire di aver saputo che lui ha toccato le tue labbra prima di me, che ti desiderasse così tanto da inventarsi uno stupido gioco solo per poterlo fare>> dice.
<<amore, eravamo piccoli. Avevamo diciassette anni>> affermo.
<<lo so, però mi fa comunque un brutto effetto>> risponde.
<<ora cosa vorresti? Che io smetta di scherzarci?>> chiedo accigliata.
<<certo che no! Assolutamente no! Questa è una cosa mia che devo superare io. Il rapporto tra te e Jacopo non c'entra nulla>> spiega stringendomi le mani.
Sono felice di avere una relazione con un tipo di gelosia sana e non possessiva. Per non aver mai avuto una relazione seria, Pietro è abbastanza esperto a non farmela vivere male, e di questo ne sono felice. Lo amo da impazzire.

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