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PIETRO:

Il pomeriggio siamo tutti radunati al bunker e oltre a noi ci sono anche Gaia e Huda.
<<Duccio che hai fatto!>> esclama Gaia guardando il telefono.
Lo sbircio e vedo che Duccio ha messo nelle storie lo scherzo che le hanno fatto e anche il pezzo dove lei si mette a cavalcioni su Jacopo e instagram è impazzito.
<<tutti credono che stiamo insieme>> continua lei.
<<mio dio mi sta impazzendo instagram>> Jacopo abbassa la suoneria.
<<ti prego prendiamoli in giro>> scherza Gaia.
<<sii, vieni qua, facciamo un video dove tipo ci stiamo per baciare>> ride Jacopo.
Mi irrigidisco e Gaia se ne accorge perché mi stringe la mano.
Sono geloso da morire, ma non dei ragazzi. Sono geloso degli altri ragazzi, sono geloso che la gente la pensi fidanzata con un altro. Forse ho dei problemi, ma non permetterò che questo mio problema rovini quello che siamo.
Lei si alza e si siede vicino a Jacopo che inizia a registrare.
<<ragazzi ve lo dobbiamo dire...>> si avvicina con le labbra a quelle di Gaia e quando si trovano ad un centimetro l'uno dall'altra urla:
<<che siete dei rincoglioniti>> fa il dito medio alla telecamera.
<<è lui il fortunato!>> gira la telecamera e mi inquadra.
<<noo non lo posso mettere più!>> esclama dopo aver finito di registrarlo.
<<stai a fare mille casini aspe>> Gaia prende il suo telefono e torna a sedersi vicino a me.
<<ora metto la nostra foto del video di carne e ossa, così ufficializzo>> mi dice.
<<io la metto e poi tu metti il video>> spiega a Jacopo.
Sceglie la foto dove ci baciamo con il tramonto alle nostre spalle e la mette.
Stupendo, abbiamo ufficializzato senza neanche ufficializzare alla mia famiglia. Lei nota che sono scazzato e mi chiede di uscire a fumare.

<<che hai?>> chiede.
<<è che tutta sta situazione non mi piace. Avrei fatto le cose con molta più calma>> rispondo.
<<non sei felice che adesso non ci dobbiamo più nascondere da nessuno?>> lei si accende la sigaretta.
<<solo che non mi piace di aver ufficializzato la relazione a tutti tranne che alle nostre famiglie>> ribatto.
<<io non ho una famiglia, ho solo Andrea>>
<<sai a chi mi riferisco>>
<<forse alla tua famiglia? Perché io non ho intenzione di chiamare mio padre giusto per informarlo. Non so nemmeno più se è vivo>>  mormora.
Mi metto dietro di lei e la abbraccio.
<<se ci tieni così tanto facciamolo, portami a casa tua e diciamolo ai tuoi>> dice.
Sorrido.
<<ti amo tantissimo, allora avviso mamma che andiamo a cena questa sera>>

GAIA:

<<questa sera?>> chiedo agitata.
<<si, hai impegni?>>
<<no, è solo che pensavo di avere un po' di tempo>>
<<tempo per cosa? Senti se non vuoi non fa niente>> dice infastidito.
<<si che voglio! Sono solo agitata... Pensi che mi accetteranno?>>
<<amore ma stai scherzando? Lo sai che i miei genitori ti amano! Mamma non faceva altro che ripeterti quanto saresti stata perfetta per me! Per non parlare di mio padre, lui stravede per te>> mi accarezza il braccio.
<<va bene, facciamolo>>.

Sono agitatissima, continuo a tamburellare con le unghie sullo sportello della macchina del mio fidanzato mentre ci dirigiamo verso casa sua. Non ho voluto esagerare nel vestirmi perché comunque questa era una seconda casa per me che ho smesso di frequentare dopo la rottura con lui, o meglio, ho cominciato a frequentarla meno rispetto a prima. Tornarci dopo così tanto tempo mi fa salire l'ansia. La paura di non essere più ben accetta come prima, mista a quella di perdere un'altra famiglia mi fa salire un senso di vomito.
Pietro prende la mia mano e la stringe per tranquillizzarmi. Lui non sa che la mia non è agitazione perché mi presenterà come la sua fidanzata. Non sa che ho una paura tremenda di perdere un'altra mamma.
E se fossero arrabbiati perché senza motivo ho smesso di andare da loro? E se fossero arrabbiati perché rifiutavo sempre i loro inviti a cena? E se lei fosse arrabbiata perché non l'ho neanche più chiamata? Che persona di merda che sono stata con loro. Non posso farlo.
<<Pietro ti prego fermati, mi sto sentendo male>> dico agitata.
Ferma la macchina e mi guarda preoccupato.
<<sei bianca cadaverica! Che sta succedendo?>> mi accarezza il viso.
<<non credo di poterlo fare>> ammetto.
<<che dici? Mamma sarà felicissima quando ti vedrà. Non le ho detto che sei tu, voglio fare una sorpresa ad entrambi>> mi sorride ma non ricambio.
<<da quando ci siamo lasciati non sono più andata a trovarli, ho rifiutato tutti gli inviti, non mi sono fatta sentire nemmeno al telefono... Non voglio che pensino male di me, non voglio perdere di nuovo dei genitori>> dico in un sussurro.
<<piccola mia>> mi prende il viso tra le mani e mi bacia la fronte.
<<tu forse non lo hai capito che sei entrata nel loro cuore dal momento in cui tu e Andrea  avete messo piede in casa. E poi hai visto come si è comportata mamma con te a Sanremo. Lei ti vuole bene e poi le potremmo comunque spiegare perché ti sei allontanata>> dice.
Lo guardo con gli occhi lucidi e mi fa appoggiare con la testa sulla sua spalla. Mi accarezza le mani e restiamo così fino a quando non mi tranquillizzo e ripartiamo. L'ansia cresce man mano che ci avviciniamo a casa sua e quando siamo sulla soglia credo di star per svenire.

La mamma di Pietro apre la porta e ci fissa senza dire niente.
<<Gaia! Ciao. Non ti aspettavamo oggi! Pietro ci doveva portare la->> si blocca e mi guarda radiosa.
<<no! Oddio non me lo aspettavo!>> mi abbraccia.
<<vieni dentro dai>> mi porta dentro lasciando Pietro sull'uscio della porta.
Il padre quando mi vede sorride da un orecchio all'altro e mi abbraccia. Hanno sempre avuto la particolarità di farmi sentire in famiglia, anche quando io ero solo la sorella dell'amico di Pietro. Anche i genitori degli altri ragazzi ci hanno sempre accolti come parte della loro famiglia, ma non mi era mai successo, come in questa, che mi sentissi davvero parte di loro.

La cena passa tranquilla e mi diverto tantissimo. Mi invitano anche a restare a dormire ma rifiuto. Ho bisogno di stare a casa in questo periodo perché gli incubi sono molto frequenti. Pietro mi riporta a casa e siccome Andrea già dorme lo faccio salire in camera con me.
<<lo sai che Andrea mi spezzerà le gambe domani mattina>> dice sdraiandosi.
<<allora usiamole fino a quando le hai ancora>> ribatto sedendomi su di lui.
<<ah ma quindi non vuoi dormire eh?>> mi accarezza le cosce e mi bacia.
<<no>> dico sfilandogli la maglietta.

Siamo sdraiati a parlare sotto le coperte quando la porta della mia camera si apre ed entra Andrea.
D'istinto mi alzo ancora di più la coperta sul mio corpo al momento privo di vestiti.
<<che cazzo fate?>> chiede assonnato.
<<niente>> risponde Pietro con calma.
La coperta lo copre fin sopra all'ombelico e quando mio fratello si accorge delle nostre condizioni si altera.
<<ma insomma! Ho sentito che parlavi e mi
sono preoccupato perché pensavo che stessi facendo un incubo! E invece avete appena finito di fare... Cose>> dice in modo garbato.
<<Andre ti prego esci, mi sto imbarazzando da morire>> dico.
<<domani cambia sia le lenzuola che le coperte perché non ho intenzione di venirti ad abbracciare in quel letto quando avrai gli incubi>> fa per uscire ma poi ci fissa.
<<domani facciamo i conti>> dice a Pietro e va via.
<<ecco che entra in azione il fratello protettivo>> commenta il mio fidanzato.
<<tu faresti di peggio per Asia>>
<<questo è vero>>.

Il giorno dopo mentre siamo tutti al bunker mi godo la strigliata che Andrea fa a Pietro. Mi fa ridere il modo in cui è imbarazzato mentre ascolta mio fratello.
<<tutto bene, amore?>> Dario guarda Huda.
<<si, è solo il mio periodo del mese e sto morendo>> risponde lei.
<<congratulazioni non diventi padre>> scherza mio fratello e gli altri battono le mani.
A questo punto mi viene un dubbio. Apro l'app del ciclo e noto che ho un ritardo di due settimane e mezzo. Sgrano gli occhi e mio fratello se ne accorge.
<<che hai?>> chiede.
<<n-niente>> rispondo.
<<Gaia, dimmi la verità>> dice.
<<niente, voglio solo uscire a fumare>> mi alzo dal divano e mi avvio verso la porta.
<<vengo anche io, ho una canna da finire>> Duccio mi segue.
Una volta fuori lui comincia a fumare e mi fissa.
<<non dovevi fumare?>> espira il fumo e la puzza entra a pieno nei miei polmoni.
<<se ti dico una cosa non la dirai a mio fratello, vero?>> chiedo.
<<dimmi tutto>> fa un altro tiro.
<<ho un ritardo di due settimane e mezzo>> dico tutto d'un fiato.
Duccio comincia a tossire fortissimo e butta la canna.
<<cazzo perché non me lo hai detto prima? Potresti essere incinta e ho fumato sta cosa vicino a te>> sussurra.
Mi metto le mani tra i capelli e comincio a camminare avanti e indietro. Un bambino, un bambino non ci vuole proprio.
<<non ti agitare>> dice.
<<come faccio a non agitarmi quando probabilmente nella mia pancia sta crescendo una persona!>> sbotto.
<<Andrea mi ucciderà!>> scoppio a piangere.
<<nel caso tu fossi incinta, il bambino sarebbe di Pietro?>> chiede.
<<di chi sennò?! È stato il primo e l'unico con cui l'ho fatto senza protezioni. Il ciclo mi doveva arrivare il giorno della finale>> piango a singhiozzi ormai.
Non l'ho mai fatto senza protezioni, nemmeno nei due anni che sono stata con Giovanni. Con Pietro è capitato totalmente a caso quella sera che non ci ho pensato.
<<stai calma, dai. Andrà tutto bene>> Duccio mi abbraccia.
<<non voglio essere incinta>> dico disperata.
<<vedrai che è un semplice ritardo>> mi stringe ancora più a sè.
Voglio un mondo di bene a Duccio, per me c'è sempre. A lui posso raccontare tutto perché non mi sento mai giudicata ed è sempre pronto ad aiutarmi in qualsiasi situazione. E so che quello che dico a lui non verrà detto a nessun altro.

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