27.

434 27 4
                                    

PIETRO:

<<fai piano! Voglio fare una sorpresa ad Andrea>> mi dice Gaia aprendo la porta di casa sua.
Prima di tornare a casa ci siamo dovuti fermare ad un piccolo negozio che vendeva le merendine preferite di Andrea perché Gaia gliele voleva prendere. Ripeto, ha delle merendine preferite, lo prenderò in giro fino alla sua morte.
Appena entriamo c'è un silenzio assordante che viene interrotto da dei gemiti provenienti dalla camera di Andrea.
<<sta con una ragazza, andiamo via>> dico tirandola.
<<che schifo! Si, andiamocene>> si avvia verso la porta ma si blocca guardando il pavimento.
<<ma questo...>> raccoglie il reggiseno da terra e lo fissa.
<<amore che schifo! Chissà di chi è>>
<<è mio! L'ho regalato a Sara>> dice.
Lo guarda confuso e poi realizza, sgrana gli occhi e comincia a salire le scale. Le corro dietro cercando di bloccarla ma è più veloce di me. Arriva davanti alla camera di Andrea e spalanca la porta, io arrivo subito dopo con il fiatone.
La scena che si presenta a noi è quella di Sara a cavalcioni su Andrea mentre scopano.
Andrea guarda Gaia e si copre immediatamente con la coperta.
<<ma che cazzo hai nel cervello!?>> urla lui.
<<io!? Tu ti stai scopando la mia amica!>> anche Gaia comincia ad urlare.
In tutto ciò, Sara non si degna di coprirsi e guarda la scena con il seno in bella vista. Gaia se ne accorge e mi spinge fuori.
<<dopo io e te facciamo i conti!>> mi minaccia.
Resto fuori dalla camera continuando comunque ad ascoltare la loro litigata.
<<senti da che pulpito arriva la predica! Ti sei scopata il mio migliore amico per quattro mesi tu!>> dice Andrea.
Questo suo atteggiamento non lo tollero più.
<<erano tre mesi e comunque eravamo fidanzati!>> grida lei.
<<quindi? Questo cambia la gravità della cosa? Pietro sapeva benissimo che non doveva toccarti, li avevo avvisati tutti ma non si è mai fatto problemi a scoparti>> dice acido Andrea.
<<non le parlare così>> dico da fuori.
<<parlo come voglio a mia sorella>> ribatte.
<<Andrea mi fai schifo e tu, gallina che non sei altro, spero che tu sia felice di essere arrivata al tuo scopo. Federica mi ha sempre messo in guardia su di te, quanto avrei voluto starla a sentire!>> esclama Gaia dalla rabbia.
<<oh ti faccio schifo? Mi scusi "Miss mi scopo il migliore amico di mio fratello ma lui non può fare lo stesso con le mie amiche">> la scimmiotta Andrea.
<<ti odio, non voglio più vederti!>> urla Gaia andando in camera sua.
La seguo immediatamente e la vedo prendere le sue cose e buttarle in una valigia.
<<che fai?>> chiedo.
<<me ne vado di casa, mi sono rotta il cazzo. Qualsiasi cosa possa succedere io per lui sarò sempre la puttana di turno che non ha saputo tenere le gambe chiuse>> chiude la valigia e la sbatte a terra.
<<non tollero più una cosa del genere>> continua.
<<tu lo sapevi?>> chiede all'improvviso.
Certo che lo sapevo, lo sapevo perché non era la prima volta che Andrea se la faceva.
Dal mio lungo silenzio lei capisce.
<<non mi hai detto niente!>>
<<amore l'ho saputo quando ci eravamo già lasciati, cosa ti dovevo dire?>> chiedo.
<<sono così arrabbiata con quei due che vorrei spaccare tutto!>> sbraita.
<<e sono arrabbiata anche con te!>> continua.
<<io non ho fatto nulla!>> mi lamento.
<<però sapevi e non me lo hai detto>> ribatte.
Esasperato esco dalla sua camera proprio nel momento in cui Andrea ha fatto uscire Sara di casa. Lo raggiungo giù nel salotto.
<<se ne vuole andare di casa, sta facendo le valige>> lo avverto.
<<che se ne andasse! Mi sono rotto il cazzo. Lei si può fare un mio amico e io non posso fare lo stesso?>>
<<Andrea non è così! Devi capire che io e lei ci siamo innamorati prima di farlo! Se non mi fossi innamorato di tua sorella non l'avrei mai toccata e te lo giuro sulla vita di Asia>> dico.
<<lo so, però cercavo solo di farle capire che è la stessa cosa>>
<<adesso è convinta che tu pensi che lei sia una puttana che non ha saputo tenere le gambe chiuse>> la imito.
<<non l'ho mai pensato>> dice.
<<lei crede di si>> rispondo.
<<senti, avete entrambi sbagliato. Tu devi smetterla di rinfacciarle la nostra relazione e lei deve capire che tu non hai fatto niente di sbagliato. Deve capire che se lei ha detto a Sara di non avvicinarsi a te la colpa è sua, non tua>> dico.
<<io non ti ho mai incolpato di niente>> Andrea mi guarda.
<<lo so, infatti non parlo di me>> scherzo.
<<e poi scusa, da quando ti fai comandare a bacchetta?>> chiede.
Lo guardo confuso.
<<ti ha fatto uscire dalla camera e sei rimasto fuori come ti aveva detto di fare>> continua lui.
<<se fossi rimasto lì dentro mi avrebbe accusato di guardare le tette di Sara e avremmo litigato>> spiego.
Lui annuisce.
Stranamente è molto tranquillo nei miei confronti.
<<senti, io vado via e vi lascio chiarire. Se si incazza con me avvisami così non mi faccio vedere per un paio di giorni>> dico ed esco da quella casa.
Ho sbagliato ad andarmene da lì proprio mentre la mia fidanzata sta avendo una crisi isterica, ma quando quei due litigano è meglio stare lontani e non schierarsi con nessuno dei due.

GAIA:

Scendo con molta difficoltà le scale a causa delle mie due enormi valige. Quando arrivo giù ci rimango male di non vedere Pietro. C'è solo mio fratello sul divano.
<<dov'è?>> chiedo.
<<è andato via, pensa che sia stupido che tu voglia andartene e pensa che dovremmo parlare>> risponde.
<<io non ho niente da dirti>>
<<come puoi pensare che io ti creda una puttana?>> sbotta.
<<è quello che mi fai capire ogni volta>> dico.
<<senti, mi dispiace per le parole che ho usato e mi dispiace per essermi fatto la tua amica>>
<<non siamo più amiche io e lei. Ci ho chiuso>> mi siedo accanto a lui.
<<perché fai così? Io ho accettato la tua relazione con il mio migliore amico>> dice con calma.
<<si, ma io odio condividerti con le mie amiche. E poi Sara non è seria! Ogni sera va con un ragazzo diverso, non puoi stare con una così!>> dico.
<<ah quindi l'hai fatto per il mio bene? Io non mi ci volevo fidanzare, ci volevo solo passare una serata>> afferma.
<<una serata? Da quello che so te la sei fatto parecchie volte>> gli faccio notare.
<<si, ma come ti ho già detto non mi ci voglio fidanzare>>
<<mi dispiace di essere entrata in camera. Per fortuna non ho visto nulla>> dico imbarazzata.
<<menomale! Non mi sarei mai ripreso dallo shock! Già così è stato imbarazzante>> Andrea si mette una mano in faccia.
<<pensa se te lo avessi visto, che schifo!>> rabbrividisco.
<<vabbè pensa che tu eri l'unica presente a non averlo visto>> si vanta lui.
<<e menomale!>> ci mettiamo a ridere.
<<ti ho preso le merendine che ti piacciono tanto>> indico il pacco sul bancone della cucina.
Lui sorride e mi abbraccia. Il nostro rapporto è sempre stato così, litighiamo pesantemente e facciamo pace subito. È una cosa che ci ha insegnato mamma.
Mamma...
<<mi manca mamma>> dice in un sussurro.
<<manca tanto anche a me>>.
Tra qualche giorno è l'undicesimo anniversario della sua morte e la mancanza sembra non affievolirsi mai. Mi asciugo in fretta una lacrima sperando che Andrea non se ne sia accorto.
<<a lei sarebbe piaciuto Pietro>> dice.
<<lo credo anche io e avrebbe odiato Thomas!>> esclamo.
<<sicuro!>> ride.
<<papà non si è fatto sentire più dopo Sanremo>> dico.
<<stiamo molto meglio senza di lui, credimi>> mi accarezza i capelli.
<<siamo soli>> commento.
<<siamo insieme è questo che importa>>.

La sera ordiniamo due pizze e sotto mia richiesta guardiamo "le pagine della nostra vita".
Arriva il fattorino con sei pizze e guardo mio fratello con sguardo interrogativo.
<<i ragazzi stanno arrivando>> mi spiega pagando e chiudendo la porta.
Sono ancora molto arrabbiata con Pietro, non mi va di passare una serata intera con lui.
I ragazzi arrivano subito dopo e ci sediamo sul divano a guardare il film.
<<perché dobbiamo guardare questo film da femminucce?>> si lamenta Jacopo.
<<stai zitto! Questo film è stupendo>> rispondo.
<<a me sembra solo una noia>> continua lui.
<<se non la smetti metterò la bella e la bestia>> ribatto.
Lui alza gli occhi al cielo e si zittisce.
Durante la serata poi, Pietro cerca di parlarmi ma lo ignoro per tutto il tempo, non ho ancora intenzione di perdonarlo.

Questo amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora