Valentina
Quando entrammo potei bearmi finalmente dell'odore di pizza calda appena sfornata e quasi non ci credetti che tra poco avrei assaggiato una fetta fumante e risentito quei sapori.
L'ultima volta che avevo mangiato la pizza vera era stato tanti anni prima, troppi, soprattutto seduta in un ristorante, non ne ricordavo più nemmeno il gusto quasi.
Qualche mese fa improvvisamente avevo saputo che apriva questo posto, lo avevo detto subito ad Eleonora e lei mi aveva obbligato ad accettare un suo invito per una pizza insieme. Per fortuna il terremoto non l'aveva colpito.
«Ehi Vale, vieni» la mia amica mi trascinò ad un tavolino di plastica bianca con il centro tavola colorato da un girasole e il menù azzurrino in bella vista, uno in ogni posto. Con entusiasmo presi il cartoncino tra le mani e iniziare ad ispezionare la lista, anche se mi sembrava tutto buonissimo, «come faccio a scegliere? E' meglio quella con la mozzarella classica oppure con i funghi, o con la salsiccia? » ero davvero in difficoltà, ma Eleonora ci mise mezzo minuto a risolvere il problema.
«Invece di prendere la pizza normale, ordiniamo i tranci», «quanto costa un trancio?», «pago io», «tu dimmelo comunque, così ogni tanto passo da qui per comprarmi il pranzo», «3 dollari». «Va bene, allora cosa prendiamo? Io vorrei assaggiare quella coi funghi», «io con il prosciutto cotto», «tentiamo anche con la californiana?», «certo».
La cameriera arrivò all'istante, come se ci stesse cedendo d'occhio e appena avessimo appoggiati menù si fosse materializzata di fianco al tavolo. «Cosa avete deciso di ordinare ragazze?», «una bottiglia di acqua naturale e tre tranci, funghi, prosciutto e una californiana. Grazie» la ragazza scrisse frettolosamente su un quadernino con il logo della pizzeria facendo oscillare la sua lunga coda di cavallo biondissima, dopodiché sparì in fondo alla sala, lasciandoci nuovamente sole.
«Non vedo l'ora, sono quasi dodici anni che non la mangio», «è incredibile che assaggerai la pizza vera! Praticamente per la prima volta a diciassette anni e sono super contenta per te!», normalmente questi commenti mi davano sui nervi, ma sapevo che Eleonora stava scherzando, mangiava la pizza con me ogni volta, anche se quella surgelata senza glutine sapeva di cartone, per questo reagii scherzando.
«Tu non prendi i ghiaccioli da diciassette anni!» la stuzzicai ridacchiando e lei ovviamente non tardò a protestare. «Innanzitutto i ghiaccioli sono terribili. E poi non ho ancora diciassette anni», «giusto, giusto, scusami. Manca un mese», «un mese e mezzo» potei notare il fastidio con cui lo diceva, ma conoscevo il perché. «So che ti sembra un tempo interminabile però quel giorno sarai ancora più orgogliosa di te, e lo sarò anch'io».
Mi rivolse uno sguardo quasi commosso con gli occhi pieni di impaziente attesa. «A che punto sei?», «capitolo 65, quando Olivia e Derek si perdono in montagna!», «ormai è un anno che mi dai questi spoiler e non l'ho ancora letto. Sono troppo curiosa!».
«Oltre che a trascrivere alcune parti al computer e sistemare il resto della storia, nelle ultime settimane stavo anche iniziando a riflettere sulla copertina...» a quel punto finsi una faccia sconvolta, che nascosi soltanto quando la cameriera ci portò i nostri pezzi di pizza.
Agguantai immediatamente quella con i funghi e strinsi emozionata le dita intorno al tovagliolo, con attenzione diedi un piccolo morso perché volevo gustarmi ogni istante e mi tornarono in mente le mie parole del giorno in cui la mamma me ne aveva dato un pezzetto per assaggiarla, prima ancora che scoprissi di essere celiaca.
«Questa cosa è super buonissima!», avevo esclamato con la voce felice. Ed era proprio così che mi sentivo adesso felice.
Non che la celiachia mi pesasse particolarmente, però ogni tanto sentivo comunque il desiderio di poter entrare in un locale qualsiasi e comprarmi una bella ciambella, oppure mangiare liberamente qualcosa senza dover passare minuti interminabili a controllare la lista degli ingredienti dietro ogni confezione...
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Frammenti di vetro
ChickLitTRAMA: Una normale cittadina della California, normali studenti, normali ragazzi. Un normale trasferimento...Ma si può definire normale un terremoto? Si, si può. Quello che scatena però...quello non è normale. Due anime diverse, entrambe forti ma p...