Dietro ogni storia c'è un mondo, perciò mi sembrava giusto lasciare una parte di me, tra queste righe, perchè Frammenti di vetro E' una parte di me.
Devo essere sincera, per me le storie hanno sempre rappresentato una valvola di sfogo, un modo per sfuggire dalla mia vita, anche però un modo per lasciare e trasmettere qualcosa di me. E' sempre stato così. Certo, un racconto nasceva anche dalle mie necessità, da cosa avevo bisogno di trasmettere e dell'atmosfera in cui avevo bisogno di immergermi. Le storie però, erano la mia medicina in modo superficiale. La storia leniva le mie ferite, mi faceva tornare a sorridere, mi aiutava ad uscire dal buio regalandomi la luce. Invece con Frammenti di vetro è stato diverso... Non mi sono mai rivista in una mia protagonista, erano personaggi sì, facevano parte di me, ovvio. Però Eleonora è me.
Quando Eleonora piange tra le braccia di Valentina, piange il mio dolore. Il dolore della consapevolezza di non essere mai guarita, di essere diversa, rotta, e il fatto che capirmi fosse impossibile. Quando Eleonora fugge da quella stanza, da Fenomeno, bloccata dalla paura, racconta la mia stessa paura che il passato possa tornare, racconta la sua condanna, quella di rivivere ogni momento passato e confonderlo con il presente. Forse gli altri non capiranno quanto possono fare male i déjà vu, ma io sì, perchè io per prima, insieme ad Eleonora so quanto sia terribile sentirsi in un loop continuo, un loop che porta solo dolore, anche in un momento positivo, per quel ricordo che torna, e così pure quelle sensazione che fanno scappare il fiato dal corpo, quando uno si chiede "succederà così anche questa volta?", perché è successo anche a me. Anche io come lei capisco quanto sia difficile non odiare quella persona che ci ha distrutto, e accettare il fatto che questo, in fondo, non sia un male.
Come Fenomeno, capisco il dolore assurdo di temere di essere giudicata per qualsiasi cosa, anche se il giorno prima quel pensiero non ci toccava neppure. Però qualcuno l'aveva fatto, qualcuno ci aveva giudicato, e allora perché non avrebbero dovuto farlo anche gli altri? Perché improvvisamente, prima di fare ogni cosa si pensava a loro, a quelle persone, e ai loro sguardi. Perché quegli sguardi osservavano come se valessi nulla, e allora, impreparati, bisognava essere pronti a tenersi aggrappati da soli alla consapevolezza di quanto valiamo.
Capisco Blake che vorrebbe nascondere ogni cosa dietro un sorriso, perché lui era quello allegro, non quello che stava male, non quello che si preoccupava. Però come lui, attendo quella persona che sappia leggere le lacrime nei miei sorrisi.
Capisco Valentina, che da tutta la vita, anche se in minima parte, vive in modo diverso dagli altri. Perché lei, come me, non potrà mai entrare in un locale qualsiasi e mangiare un pezzo di pizza, non potrà mai scegliere un ristorante per cenare senza prima fare mille ricerche per capire se servono cibi senza glutine, con il rischio di non trovarlo neppure. Non potrà mai mangiare e comportarsi come gli altri, per poi fingere che sia tutto ok, che non le dia fastidio.
Loro sono ogni parte, ogni sfumatura e frammento di me. Loro sono rotti come lo sono io, e a romperli non sono stati grandi traumi, ma sono stati ciò che si possono definire "sciocchezze". Beh, queste sciocchezze mi hanno ferita, inciso, come graffi sul vetro, fatta sentire un piccolo frammento rotto ma invisibile, impossibile da far combaciare con nulla, perché ormai troppo danneggiato in modo invisibile.
Questo, per me, è stato un modo per elaborare una riflessione e reagire a ciò che era successo. Così da rendermi conto che non era un male sentirsi "rotti", tutti lo sono in parte. Quelle "sciocchezze" che mi avevano ferita, non erano sciocchezze. Ma forse non sono l'unica ad essersi sentita così, chissà, perciò spero che questa storia aiuti, come ha aiutato me.
Ok, ora ho davvero finito, e se vi va, lasciate una stellina, se mi capite lasciate un commento, anche solo un cuoricino, risponderò a tutti🤍
Infne, grazie ServaMe_SerbavoTe la mia lettrice di Wattpad preferita💚
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Frammenti di vetro
ChickLitTRAMA: Una normale cittadina della California, normali studenti, normali ragazzi. Un normale trasferimento...Ma si può definire normale un terremoto? Si, si può. Quello che scatena però...quello non è normale. Due anime diverse, entrambe forti ma p...