Capitolo 26

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Con un sorrisino mi risolleva e accesi la lampada sul comodino per vedere mia sorella seduta a gambe incrociate davanti a me, nel suo pigiama con i panda.

«Era questo il tuo piano?» la stuzzicai divertita.

«Sì, intrufolarmi nella tua stanza per parlare ancora un po'. La mamma vuole sempre che andiamo a letto prestissimo» sbuffò facendo volare lontano dal viso una ciocca rosso fuoco.

«"Domani non vorrai svegliarti e sarai stanchissima"» imitai la voce della mamma ridacchiando.

«Se mi addormento sul banco mi sveglia Fenomeno» lo disse in modo automatico, senza pensare che io non avessi idea di chi fosse e ovviamente mi incuriosii.

«"Fenomeno"?,

«io lo chiamo così perché è un fenomeno» borbottò sarcastica, ma non mi sfuggì la scintilla nelle sue iridi.

«Blake si addormenta ancora in classe?», «oh sì» iniziò a ridere e mi raccontò di alcuni episodi successi negli ultimi tempi.

Mentre lei parlava io mi lasciai andare sul cuscino dietro la schiena, ridendo con lei per le sciocchezze che diceva o combinava Blake.

Mi sentivo come in uno dei nostri pigiama party, quelli che facevamo da piccole...

«Cosa?», «cosa?» ripetei la domanda di Eleonora, sorpresa e confusa.

«A cosa stavi pensando? Lo vedo quando smetti di ascoltarmi»,

«ti stavo ascoltando».

«Non è vero. Dai, a cosa stavi pensando?», io arrossii leggermente.

«Ad uno dei nostri pigiama party, assomigliavano tanto a quello che stiamo facendo ora».

«È vero! Ci avvolgevamo con le coperte e accendevamo quella lampada fantastica».

«Sì, quella che si illuminava di diversi colori»,

«chissà dove è finita quella lampada...».

«Mancano solo i biscotti» mi guardò con un'espressione corrucciata.

«Biscotti?», «ma sì, li nascondevamo sotto al letto per mangiarli durante il pigiama party e ne davamo sempre un pezzetto ad uno dei nostri pupazzi» ridacchiai prendendo la mia scimmietta peluche tra le mani.

«Ora ricordo! Facevamo briciole ovunque... Io ho un pochino fame».

Ora anche io avevo.

I suoi occhi si illuminarono vedendomi annuire.

«Ci sono quei biscotti in casa?»,

«mmh... No. Sono finiti ieri notte» rispose con un'espressione leggermente colpevole a cui io però non feci caso.

Così Eleonora si sollevò piano dal letto lasciando un improvviso vuoto accanto a me, «torno subito» bisbigliò, e questa volta furono i miei occhi ad illuminarsi.

«Cosa vuoi combinare?», «aspettami qui» nascosi un sorriso e la guardai sparire nel buio.

Ricomparve una manciata di minuti dopo, con una scatola tra le mani e un broncio sul viso.

«Che succede?», «ho trovato il gelato, però era rimasto solo quello alla vaniglia» sorrisi,

ma in un attimo dopo captai un rumore insolito che mi feci irrigidire all'istante.

Calma, calma, calma, calma.

Il mio respiro si fece irregolare.

Calma. Calma. Calma. Calma. Perché l'aria scappava dai miei polmoni?

La lucina della lampada mi riportò alla realtà.

Calma. Sono solo i passi della mamma sulle scale.

Il mio battito si regolarizzò lentamente, mentre Eleonora si guardava intorno con fretta.

La mamma. Ah giusto. Dovevamo nasconderci.

Spinsi il gelato sotto al letto e le feci spazio tra le coperte accanto a me.

Si raggomitolò giusto in tempo per evitare che la mamma, entrando nella stanza, la vedesse e capisse ciò che stava succedendo.

Chiusi all'istante gli occhi fingendo di dormire e lei per fortuna, per evitare di disturbarmi, se ne andò credendomi addormentata.

«Andrà nella tua stanza e la troverà vuota» sussurrai tra le coperte, temevo che i nostri genitori potessero sentirci così scivolai verso il basso trovandomi nel caldo avvolgente e morbido insieme a Eleonora.

«Non se ne accorgerà, spesso quando viene nella mia camera io sono in bagno e le lascio un post-it sulla porta. Ho fatto così anche oggi», «troppo forte» ridacchiai.

«Quindi mangiamo il gelato?»,

«certo»,

«ma lo mangiamo sotto le coperte?»,

«sì»,

«sei seria?! Sporcheremmo ovunque».

«Va bene, allora ci appoggiamo al comodino».

Facemmo il nostro spuntino di mezzanotte con il gelato alla vaniglia, mentre lei si lamentava perché voleva quello alla nocciola e io la zittivo.

«Abbiamo già rischiato di farsi scoprire, non fare rumore» le infilai un cucchiaino in bocca.

Anche se ormai era quasi finito il gelato, quella confezione che aveva trovato era mezza vuota... Evidentemente papà l'aveva trovata un po' di tempo prima.

«Non credo di aver mai mangiato il gelato due settimane prima di Natale»,

«neanche io, ma credo di esser stata contagiata dai modi di fare di Blake. Lui all'inizio del mese voleva il frappé».

Risi come una bambina. Anche perché in questo momento un po' mi sentivo bambina.

Nel mio letto morbido, avvolta nell'atmosfera della notte a mangiare gelato e ridere con Eleonora come anni...

Furono proprio quelle sensazioni e ricordi a farmi sorridere mentre lottavo con la stanchezza, ma alla fine non riuscii più a resistere e mi addormentai con la scimmietta di peluche accanto a me.

Spazio autrice

Domani arriva il Pov di Eleonora, nel frattempo cosa ne pensate?

Sono curiosa di sapere le vostre idee,

leggo ogni commento e ringrazio per ogni stellina🤍🤍🤍

Le due sorelle finalmente insieme, ma sta per arrivare una piccola novità...

A prestoo

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