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Saremmo partiti in tre auto per comodità. Nella macchina di Tay ci sarebbero stati Beth, Nash e Tay, in quella di Chris, invece, Ben, ovviamente Chris e Rose.
Lucas quella mattina insistette perché ci stessi io con lui, nella Camaro, perché avevo riparato la macchina.
Era geloso della sua macchina, lo avevo capito.
Il suo amore doveva stare lontano da tutti tranne che da me.
Partimmo dopo aver caricato non molte borse o valigie, e aver salutato i nostri genitori.
Sarebbe stata una vacanza pazzesca.
Ormai dopo tre ore di viaggio l'aria si era riscaldata e Lucas aveva abbassato la cappotta dell'automobile.
Avevamo parlato poco durante il viaggio, ma non sapevo di preciso se era imbarazzo. Lui faceva come se non fosse successo nulla neanche la sera prima.
Calai sugli occhi i miei occhiali da sole quando un raggio di luce mi colpì in pieno viso e accesi una sigaretta.
«Pensi di cacciarti nei guai in queste vacanze?» chiese alzando la voce smorzata dall'aria.
«Se con "cacciarmi nei guai" intendi divertirmi...allora sì, mi caccerò nei guai» risposi mimando le virgolette con le dita.
Lui accennò ad un sorriso, mentre cambiava marcia.
«Sei...» cominciò a dire ma non continuò.
«Sono cosa, Lukey?» lo invitai a proseguire svogliatamente mentre controllavo i messaggi sul mio telefono, poco interessata ai suoi commenti su di me. E sì, lo ammetto, speravo che quel nomignolo gli desse fastidio.
«Incorreggibile, ecco» finì sospirando. Alzai un sopracciglio, ma non risposi subito perché un messaggio mi distrasse. Era di Logan:
"Ei bellissima, spero che il viaggio non sia troppo stressante. Appena torni sei obbligata a uscire con me ;) un bacio"
«Uh, chi è il fidanzatino?»
Mi voltai verso Lucas e mi irritai per il suo tono derisorio. Probabilmente dovevo aver sorriso come una deficiente, e lui ovviamente non aveva perso tempo per prendermi in giro.
Okay è vero, neanche io ci avrei rinunciato.
«No, è semplicemente uno che non fa finta di non avermi baciato, che non è bipolare come te e che non mi prende per il culo»
Notai subito i muscoli della sua mascella irrigidirsi e le sue mani stringere di più il volante.
Colpito e affondato.
«Se ti riferisci a Logan, sappi che non è così. Non è come appare...»
Oh bene, ora voleva allontanarmi da un altro ragazzo che mi dava attenzioni?
«Beh però Abby è esattamente come appare. Ma ovviamente tu puoi stare con lei...» risposi irritata.
Mi stava dando sui nervi già di prima mattina, e pensare che avremmo dovuto convivere per tutto il periodo di vacanza mi mandò fuori di testa.
Ci saremo scannati.
Gliel'avrei fatta pagare. Doveva sempre impicciarsi.
«Guarda che non c'è bisogno di mettersi sulla difensiva ogni volta, principessa. Lo dicevo per darti un consiglio...non dovresti frequentare uno come lui» rispose scuotendo la testa e girando il volante verso sinistra.
Lo guardai per qualche secondo sbattendo ripetutamente gli occhi.
Non lo aveva appena detto vero?
«Da che pulpito!»
Alzò gli occhi al cielo, spazientito. «Odio quando lo fai» dissi appoggiandomi alla portiera della macchina.
«Faccio cosa?» chiese alzando di nuovo gli occhi al cielo.
Okay, lo stava facendo apposta. «Quello! Lo hai appena fatto, smettila» lo pregai coprendomi gli occhi con le mani.
Lui rise mettendo in mostra i suoi stupendi denti e le fossette e distolse un attimo lo sguardo dalla strada. «Come, così?»
Quando lo rifece sbuffai senza guardarlo più e lui proruppe in una sonora risata.
Al diavolo lui e la sua bellissima risata.
«Ti odio» gli dissi imbronciata.
«Certo, certo»

***

WOW. Che posto.
Fantastico.
Quando arrivammo a Las Vegas e ci trovammo davanti ad un enorme cancello bianco che precedeva l'hotel rimasi a bocca aperta, ma solo perché non avevo ancora visto l'interno. La hall era lussuosa, grande e silenziosa, con un via vai di poche persone. Ci dirigemmo verso la reception e chiedemmo informazioni per la nostra stanza. Ne avevano prese due da quattro l'una, e non erano costate troppo poco, e ora capivo anche il perché.
Ci diede le chiavi e ci fece accompagnare in ascensore da un uomo sulle mezza età che probabilmente stava lì tutto il giorno per fare su e giù con l'ascensore. Le camere erano le numero 767 e 801.
«Io voglio la 767» disse Tay.
«Uh si anche io!» esclamò Beth.
Stava tramando qualcosa e non me ne aveva ancora parlato, e ciò voleva dire che dopo esserselo portato a letto avrebbe capito se provava qualcosa per lui.
E solo a quel punto si sarebbe confidata con me. Conoscevo Beth, e il suo modo di fare era quello, soprattutto dopo quello stronzo del suo ex.
Sentimmo il campanello dell'ascensore è ciò voleva dire che eravamo arrivati al nostro piano. Le nostre camere seppur non vicine erano sullo stesso piano, dovevamo solo scegliere chi stava dove. «Okay, allora io prendo la 801» annunciai. Non volevo passare la notte in bianco a causa dei rumori che avrei sentito da parte di Beth e Tay durante la loro super nottata.
Mi accorsi che Lucas mi stava osservando con sguardo diabolico.
Capii subito a cosa stava pensando...
No ti prego, non dirlo.
«Anche io» disse maliziosamente.
Dio, grazie, sei spesso molto utile.
Mi spiaccicai una mano sul viso mentre Lucas compiaciuto si avviava lentamente verso la camera.
«Okay, vengo anche io» disse Chris seguito poi da Ben.
Ottimo non avrei avuto neanche Rose in stanza con me. Sarebbe stata una lunga nottata.

***

Mi rigirai troppe volte nel letto così da svegliare Ben, che lamentandosi scese e si avviò verso il letto di Lucas, scoprendolo per poi spingerlo giù.
Non riuscivo a dormire e il russare costante di Ben complicava le cose. Sentii un tonfo e poi un'imprecazione da parte di Lucas. Ben intanto aveva preso il suo posto nel letto avvolgendosi nelle coperte.
«Che cazzo fai?! Ti sei bevuto il cervello amico?» brontolò non sapendo che tanto Ben non si sarebbe svegliato così facilmente. Lo vidi nel buio guardarsi attorno.
«Mmm» si lamentò appena capì che l'unico letto disponibile era quello matrimoniale, ovvero dove ero io.
Avanzò a passo svelto e poi si infilò sotto le coperte.
«È colpa tua» disse dandomi le spalle.
«Non è colpa mia se non riesco a dormire» sussurrai per non svegliare nessun'altro.
«E dimmi, questa grazia da elefante da chi l'avresti ereditata?»
Non so perché ma pensai davvero alla risposta, invece di interpretarla come domanda stupida.
«Penso da papà, ma non ne sono sicura»
Stranamente non mi faceva male parlarne, non più di tanto.
Lui rimase senza parole, lo capii perché rimase in silenzio e poi lo sentii aprire la bocca per poi non dire nulla.
Non voleva che io ci pensassi, e non voleva farmici pensare, lo avevo capito.
Dopo qualche minuto di silenzio si girò verso di me, e incontrai i suoi occhi che anche nel buio scintillavano.
«Non volevo...scusami» sussurrò solamente.
Rimasi un attimo a pensare, corrugando la fronte.
«Per cosa?»
«Per averti trattata così fuori da quella discoteca» spiegò passandosi un mano nei capelli scompigliati. Era in imbarazzo? Si era davvero scusato?
«Oh» mi girai su un fianco trovandomi a pochi centimetri dal suo viso «non importa...tanto prima o poi lo avresti saputo, no?»
«Si ma...avrei preferito che me lo dicessi di tua spontanea volontà, non litigando» fece un sospiro «e poi ti ho trattata male e non ti ho ringraziato per esserti presa cura di me quando sono tornato ubriaco a casa»
Sorrisi anche se probabilmente non mi vedeva a causa del buio nella stanza.
«Perché non sei sempre così?»
Cazzarola. Doveva essere un pensiero ma lo dissi ad alta voce, grande errore.
Aggrottò la fronte.
«Così come?»
«Diverso» sussurrai «perché sei diverso con me...»
Lui sorrise, vedevo i suoi denti bianchissimi e perfetti anche nel buio.
«Perché tu mi rendi così» rispose accarezzandomi una guancia.
Il suo tocco era così delicato...e lui sembrava totalmente un'altra persona, come ogni notte che era con me.
Incontrai i suoi occhi, e mi avvicinai sempre di più, fino a ritrovarmi a sfiorare le sue labbra con le mie.
Mi fermai.
Non ero sicura di poterlo fare.
Me ne sarei pentita, forse.
Sentivo Lucas quasi trattenere il respiro, in attesa forse.
Troppi forse, ma con lui era tutto così incerto....
Non mi diede tempo di tirarmi indietro o farmi avanti, o di prendere qualsiasi altra decisione, perché si fiondò sulle mie labbra.
Mi cinse con un braccio la vita, tirandomi verso di lui, sempre di più, fino ad aderire perfettamente al suo corpo. Mi baciava con sempre più trasporto mente io facevo scorrere le mani tra i suoi capelli e glieli tiravo leggermente e ricambiavo quel bacio. Mi piaceva era...selvaggio.
La sua mano scese, percorrendo la mia schiena, il mio sedere e le cosce, e mente mi accarezzava e faceva scontrare i nostri bacini e pensai veramente per la prima volta di voler andare oltre. Con lui.
Smise troppo presto di baciarmi, per guardarmi negli occhi intensamente, e quanto era bello...
«Ti prometto che sarai mia, fosse l'ultima cosa che faccio»
E rimase immobile ad accarezzarmi e baciarmi la nuca, sempre più lentamente, fino a smettere.
«Io sono già tua» sussurrai dopo non so quanto tempo.
Ma era troppo tardi perché Lucas aveva già chiuso gli occhi e si era addormentato, e non potei fare a meno di osservarlo dormire, e poco dopo chiusi finalmente gli occhi.

Fall (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora