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«Tiffany Morgan non uscire da quella porta!»
Sentii quella voce non appena posai la mano sulla maniglia, pronta per tirarla e caricare il mio borsone in macchina.
Dopo la conversazione con mia madre ero andata in camera e avevo chiamato mio padre, componendo il numero riportato sul biglietto da visita. Aveva accettato di ospitarmi per quanto tempo volevo, e sarei stata libera di andarmene in qualsiasi momento.
Così avevo cominciato a prendere le mie cose per metterle nel borsone. "È la cosa migliore" continuavo a ripetermi come un mantra.
E ora lì, davanti a me c'erano Beth, Nash e Ben.
La mamma era fuori che mi aspettava in macchina, per portarmi da mio padre.
Mi voltai ma non dissi nulla, feci solo correre lo sguardo su di loro.
«Dicci qualcosa!» sbottò Ben incazzato.
Cosa dovevo dirgli? Che mi volevo allontanare da loro? Che volevo prendere una pausa da tutto? Che volevo andare da papà?
Deglutii sforzandomi di non piangere. Dio, con il passare del tempo stavo diventando una rammollita.
«Io...ho deciso di andare da papà per qualche tempo» alzai lo sguardo dalle mie scarpe. «Per prendermi una pausa da tutto...questo» gesticolai, allargando le braccia.
In quel momento Beth capii che c'era qualcosa che non andava, ma non rimase in silenzio. «Cosa ti ha detto? Cosa è successo?»
Sembrava disperata, il suo tono lo era.
«Chi?» chiese Nash osservando Beth, poi me, poi di nuovo lei.
«Niente. Assolutamente niente» risposi, scuotendo la testa e asciugandomi una lacrima.
«Cazzo Tiff è da troppo tempo che stai chiusa in camera e salti cena, ci devi delle spiegazioni non credi?» chiese Ben nervosamente, facendo scorrere una mano tra i capelli biondi.
Apprezzavo il fatto che si preoccupassero per me ma non dovevano.
«No, non credo» aprii la porta ma venni bloccata dalla mano di Nash che mi strinse il polso.
«Cosa è successo?» chiese guardandomi negli occhi.
Mi persi nei suoi occhi scuri e la sua aria da cucciolo. Sperava di ricevere una risposta, ma io non ero ancora pronta a raccontare tutto a loro. Sicuramente ci avrebbe pensato la mamma, prima o poi.
Con tutta la forza che mi era rimasta mi liberai della sua presa.
«Non dite agli altri che me ne sto andando»
Beth si prese la testa tra le mani urlandomi di tornare indietro.
Nash e Ben erano silenziosi, forse talmente scioccati che semplicemente mi guardavano camminare.
Non la ascoltai e salii in macchina, e non mi guardai indietro neanche una volta.

***

LUCAS:
Avevo sentito delle urla provenire da fuori, ma non ci feci caso.
Ero troppo comodo disteso sul letto.
Abby se ne era andata da poco, ma portarmela a letto non aveva migliorato la situazione.
Per un attimo avevo sperato che sotto di me ci fosse stata Tiffany.
Dannata lei e la sua bellezza.
I suoi seni tondi tanto quanto il suo sedere...
L'avevo trattata malissimo. Sempre. Perché più capivo che provavo qualcosa per lei, più cercavo di allontanarla da me, senza ottenere risultati.
Sentii suonare il campanello.
Che palle, ma cosa volevano tutti?
Sentii dei colpi alla porta, sempre più forti, così visto che ero da solo in casa, scesi svogliatamente le scale per andare ad aprire a quell'idiota così impaziente di vedermi.
Magari era Abby che voleva un altro round.
Quando aprii però non vidi nulla, perché ricevetti un pungo sulla mascella.
Me la presi tra le mani, dolorante, provando a massaggiarla.
Quando alzai lo sguardo mi sentii strattonare per la maglietta.
Ben??!
Che cazzo gli era preso?
«Ma che cazzo ti prende?!» gli urlai liberandomi facilmente dalla sua presa.
Alle sue spalle vidi anche Beth e Nash.
Che cosa era successo? E perché Ben si stava comportando così?
«Cosa le hai detto eh?» mi urlò in faccia. Aveva talmente tanta rabbia negli occhi che per un attimo non riconobbi il mio amico.
«Di cosa stai...»
Dovetti interrompermi perché dovevo concentrarmi a evitare un altro suo pugno. Beth si frappose tra me e lui, facendolo indietreggiare.
«Calmati Ben, cavolo non siete bambini!» disse rivolta verso di lui, poi mi lanciò uno sguardo per farmi capire che dovevo stare zitto.
Sembrò calmarsi, anche se di poco.
Indietreggiò di qualche passo, spostando lo sguardo altrove.
«Mi volete spiegare cosa succede?» chiesi impaziente, continuando a non capire.
«Oh no spiegacelo tu!» rispose Ben, quasi urlando. «Spiegaci perché mia sorella se n'è andata»
Cosa?
Tiffany se n'era andata?
Non sarà stato per cosa le avevo detto quella mattina...?
A pensarci bene da quel momento in poi non aveva passato più tempo con noi, anzi sembrava volerci evitare. Scappava e non lo aveva mai fatto...
Avevo combinato un guaio, cazzo.
«Sei ancora con noi?» chiese Nash avvicinandosi per sventolarmi una mano davanti al viso. Dovevo essermi incantato.
«Cazzo» urlai tirando un calcio alla sedia del salotto, che cadde a terra emettendo un suono stridulo. «Sono stato un coglione»
«Oh ma davvero?» disse Beth retorica.
«Si lo sei!» aggiunse Nash allo stesso momento.
Beh okay che erano incazzati con me, ma nessuno mi dava del coglione.
Ma quel momento non era dei più adatti per fargli una predica.
Mi sedetti appoggiando le mani sugli occhi e strofinandoli. Era un incubo?
No, purtroppo no.
«Vuoi dirci cosa hai fatto?» mi spronò Beth.
Sospirai, raccontando cosa era successo quella mattina in cui avevo detto a Tiffany che non mi importava nulla di lei. Avevo mentito spudoratamente, ma non volevo che la storia si ripetesse.
Jenny era bastata.
Ma non ero neanche sicuro che Tiffany se ne fosse andata per quello.
«Cazzo Lucas, é mia sorella, mi ero raccomandato!» disse Ben affranto. «Come ti aspetti che reagisca ad una cosa del genere? Mia sorella se n'è andata da nostro padre okay? E non lo avrebbe mai fatto se non fosse stata così disperata»
Beh, lui ne era sicuro invece.
«E quindi cosa dovrei fare?» chiesi esasperato. «Non voglio rimediare a un bel niente. Non voglio provare nulla per lei, perciò questa cosa non mi riguarda»
Cercavo di scrollarmi il problema di dosso, come avevo sempre fatto.
«Wow pensavo che...» cominciò a dire Beth, ma la interruppi sapendo dove voleva arrivare.
«Beh ti sbagliavi. Vi siete tutti sbagliati!» urlai in preda alla rabbia. «Mi dispiace ma dovete sbrigarvela da soli» conclusi più calmo.
«Io me ne vado» disse Beth alzando le mani e uscendo di casa.
Era delusa da me probabilmente, ma me ne fregavo. Ben la seguì senza aggiungere più nulla.
Rimase solo Nash in silenzio a guardarmi. «Sei un pessimo attore» mormorò ghignando. «Ma il primo a cui menti sei te stesso. Quando ti deciderai sarà troppo tardi»
Non dissi nulla, alzai solo lo sguardo verso di lui. «Non te ne faccio una colpa, è mia sorella che ha reagito così male...ma ti posso dire che era distrutta. Ed è scappata da tutto, e lei non è una tipa che scappa»
Lo sapevo bene. Per quello era come me, per altro non lo era.
Ma eravamo i due poli opposti dello stesso filo. Uno l'estremo dell'altra.

Fall (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora