«Che casa!» sbraitò Eddy appena scendemmo dalla sua jeep nera, talmente lucida da sembrare nuova di zecca.
«Eddy, è esattamente come la nostra» gli dissi alzando un sopracciglio.
Confrontandola con quella di papà era anche più piccola.
«E se fai quella faccia tutti capiranno che sei estremamente gay» aggiunsi osservandolo con un sopracciglio alzato.
Eddy invece aveva alzato il dito medio, prendendomi per mano.
Chris abitava in un posto abbastanza isolato, circondato da un piccolo boschetto e altre ville più lontane.
Ci aveva detto che i proprietari però non erano quasi mai in casa, perché viaggiavano spesso, un incentivo in più per scatenare il caos.
La musica ad alto volume non avrebbe dato fastidio a nessuno e avremmo potuto fare tutto ciò di illegale che esistesse sulla terra.
«Okay, si va in scena» mormorò stringendomi la mano come un vero fidanzato.
«Calate il sipario» aggiunsi dandogli una gomitata.
Era strano tenere per mano un ragazzo strafigo, soprattutto fingendo che fosse un etero macho e adulto, ma dovevo sopportare tutto ciò.
Ci avviammo verso il portone marrone spalancato, da cui usciva ed entrava gente. Era pieno di squallide ragazze vestite da cubiste e truccate come clown, che tenevano per mano ragazzi che di sicuro di lì a poco le avrebbero portate a letto. Sbuffai pensando che anche Lucas probabilmente stava combinando qualcosa con Abby o qualcun'altra.
«Stressata?» chiese notando la mia espressione.
«No, sto solo pensando troppo» risposi prende solo per mano e facendo intrecciare le nostre dita.
Guidai Eddy verso il salone, dove c'era la maggior parte della gente, e cercai di intravedere i miei amici.
Chris aveva spostato tutti i mobili e aveva tolto vasi, foto, candele profumate, tavolini di vetro, e tutto ciò di fragile e che potesse rompersi o andare perso. Si era fatto prestare da mio fratello le casse per la musica e le aveva posizionate ai lati della stanza, collegandole ad una console da DJ, sulla quale un cretino gasato stava pacioccando i tasti, reggendosi la cuffia all'orecchio con una mano.
Tra i corpi sudati e fatti individuai la coda di cavallo rossa fiammante di Rose, così trascinai Eddy fino a lì, incontrando anche quegli occhi agghiaccianti. Sospirai recuperando la calma ormai andata a farsi fottere, e salutai con una mano.
«Ciao sfigati» urlai, indicando poi Eddy con un cenno del capo. «Lui è Eddy, il mio ragazzo» li informai per presentarlo.
Speravo solo che Eddy non puntasse gli occhi sul qualche maschione che si aggirava nei paraggi, ma mi aveva promesso di sforzarsi e fare il finto etero per quella sera.
Tutti si presentarono a Eddy, stringendogli la mano e con pacche sulle spalle. Quando arrivò il turno di Lucas, Eddy fece un semplice cenno con la mano. Lucas non lo salutò neanche. Forse era ancora arrabbiato per il segnaccio.
Indossava i suoi skinny neri, le vana, una t-shirt psichedelica...andiamo perché doveva essere così bell0?!
«Come sei bella stasera, Tiff» urlò Beth sovrastando il volume della musica.
Riportai lo sguardo su di lei. "Beh indosso solo un vestito da 500 dollari, offerto gentilmente da mio padre, che vuoi che sia..." volevo dirle.
Stava solo cercando di fare ingelosire Lucas e a me dava fastidio, ma dovevo reggere il gioco, così sorrisi, avvicinandomi ancora di più a Eddy. «Ti piace? Me lo ha regalato Eddy» dissi con tono mieloso, osservando il mio vestito color rosa vomito che mi aveva costretto a indossare perché attillatissimo.
Ci avevo abbinato delle scarpe col tacco, che somigliavano ad uno stivaletto aperto intrecciato, anche quelle costate un occhio della testa.
Eddy aveva detto che metteva in risalto il mio culo, e Lucas sarebbe andato fuori di testa. Peccato solo che il ragazzo in questione era accompagnato da una bambola dalla pelle ambrata e abbastanza bella da rendere gelosa qualsiasi ragazza. Compresa me.
Ma anche Eddy poteva intimidire grazie al suo aspetto da orso sexy e selvaggio.
«Beh voglio bere, dov'è l'alcool?» chiesi rivolta verso Chris che stava salutando un ragazzo che passava di lì. Dovevo assolutamente distrarmi dagli sguardi di fuoco che si lanciavano.
Si voltò verso di me, e mi indicò la cucina. Mi allontanai mentre Eddy rimase a parlare con i miei amici.
Arrivai davanti al tavolo degli alcolici, riempiendo un bicchiere ci carta di ghiaccio e gin. Pensai di prendere qualcosa anche per il mio finto ragazzo, così riempii un altro bicchiere.
Stavo pensando se mettere più ghiaccio o più alcool nel mio bicchiere, quando sentii delle mani appoggiate sul posto proibito. Il mio sedere.
Nessuno poteva toccarlo senza il mio permesso. Mi voltai di scatto, trovandomi faccia a faccia con un ragazzo alto molto più di me dai capelli scuri scompigliati, che mi squadrava leccandosi le labbra.
«Gran bel culo» disse strizzando un'occhio.
«Vuoi che ti racconti cosa é successo all'ultimo coglione che mi ha provocato?» sbottai incazzata. Per poco non lo appendevo da qualche parte per le mutande.
«Anche aggressiva. Mi piace» aggiunse, con voce sensuale, avvicinandosi ancora di più.
Lo allontanai con uno spintone molto poco femminile. «L'ho colpito col mio perfetto gancio destro, rompendogli il naso» aggiunsi provando ad andarmene.
«Scommetto che era una femminuccia...come te del resto.» rise
il ragazzo. Mi stava sfottendo? Ridi ridi, cazzone.
«Se vuoi ti dimostro chi è la vera femminuccia» sbraitai minacciandolo.
«Beh for...»
Gli tirai un calcio nelle palle prima che potesse finire la frase e lo vidi accasciarsi a terra, dolorante e senza fiato per il dolore. Menomale che in cucina non c'era nessuno.
Mi chinai verso di lui mentre altri ragazzi ubriachi ci osservavano.
«Già... vedi, prima che i miei amici mi fermassero stavo per fare questo a quel tipo di cui ti parlavo.»
Mi alzai, sistemandomi i capelli dietro le spalle come se niente fosse, prendendo i due bicchieri.
«Non osare mai più toccarmi il culo»
Detto questo me ne andai, più serena di prima. Tutta quella azione mi aveva fatto scaricare l'agitazione.
Posai il bicchiere in mano a Eddy. «Ecco a te amore, ho pensato che volessi da bere» gli dissi.
Mi sorrise e si avvicinò con espressione dolce. Mi voleva...mi baciò a stampo davanti a tutti. Era tutto così strano...ehi avevo appena baciato un gay!
«Beh in ogni caso, soccorrete quel ragazzo accasciato a terra» dissi indicando la cucina alle mie spalle, sorseggiano il mio gin.
«Cos...?» cominciò a dire Chris allungando il collo per sbirciare.
«É ubriaco? Perché non può vomitare sul pavimento!» aggiunse allargando le braccia, esasperato.
«Oh no, gli ho tirato un calcio nelle palle» dissi sminuendo la situazione. Per poco Eddy e Tay non sputarono il proprio drink spargendolo sulle nostre facce. Gli altri rimasero a bocca aperta mentre Lucas si tratteneva dal ridere e la sua ragazza si copriva con una mano la bocca. Chiudi la bocca, scoiattolina.
Probabilmente se le avessero toccato il culo lei li avrebbe sposati.
«Perché??» chiese Beth con gli occhi sbarrati.
«Beh c'è un motivo, anzi ce ne sono diversi. Uno: mi ha toccato il culo; Due: mi ha dato della femminuccia; Tre: mi ha provocato e io ho reagito»
«Che cazzo ha fatto?!»
Eddy fece il finto incazzato, spostandosi minaccioso verso la cucina, ma io lo fermai poggiandogli una mano sul petto. Sapeva recitare bene!
«Ehi calma, ci ho pensato io» dissi abbracciandolo. Che splendidi attori, mi meravigliai di me stessa.
Lui sbuffò rumorosamente, tornando verso gli altri.
«Non puoi tirare calci e pugni a tutti» disse Rose piegandosi in due dal ridere.
«Se sono dei coglioni patentati sì, con molto piacere» risposi finendo il mio alcolico. Ne volevo altro. «Vado a prendere la bottiglia intera.» disse Ben leggendomi nel pensiero e avviandosi verso il tavolo di alcolici.
Almeno mio fratello mi capiva con uno sguardo! Ci spostammo in giardino, sedendoci per terra per fumare. La scoiattolina si accomodò schizzinosamente accanto a Lucas.
«Hai paura dell'erba?» chiesi accigliata. Capisco avere paura di rompersi un'unghia, o paura che tutto quel trucco colasse via, mostrando la sue vera faccia da topo, ma avere paura di sedersi in un giardino...
«No!» squittì la ragazza offendendosi. Non ci credo...
«Okay calma topolina...» dissi alzando gli occhi al cielo. Mi lanciò uno sguardo di fuoco che ricambiai.
Eddy si sedette accanto a me, poggiandomi una mano sulla coscia, mentre Lucas seguiva ogni suo movimento con lo sguardo.
«Uno a zero per me» sussurrai tra me e me.
«Cosa?» chiese Tay, probabilmente avendomi sentito.
«Cosa? Oh niente» mormorai.
Ben mi passò la bottiglia, così mandai giù due sorsi.
Fantastici giramenti di testa, mi mancavate.
«Ditemi che qualcuno ha della sana erba» pregai, unendo le mani verso il cielo.
Chris scoppiò a ridere, tirando fuori le canne rollate tempo fa, ancora prima di partire per Las Vegas.
Ne afferrai una abbastanza grossa, e la accesi tirando fuori dalla pochette beige brillante, degna di una troia cinquantenne, il mio accendino blu notte.
Aspirai e gustai il sapore acre e dolce, passandola poi a Eddy, che fece un tiro, buttando la testa all'indietro. Avrebbe fatto perdere la testa ad ogni ragazza, perché era bello, sexy, il tipico ragazzo che piace, che potrebbe fare strage di cuoricini di adolescenti arrapate.
Se non fosse stato gay.
Anche perché essendo più grande di noi suscitava interesse da parte di tutti.
Vidi Lucas osservarmi di sottecchi, mentre guardavo Eddy buttare fuori il fumo. Mi balenò in mente la scena di lui che mi diceva che tra noi non ci sarebbe mai stato niente, perché io non ero niente per lui.
Fanculo.
Afferrai Eddy per il colletto della camicia, attirandolo a me e baciandolo. Ci ficcammo letteralmente la lingua in bocca, mentre lui mi accarezzava la spalla e poi i fianchi.
"Bravo" stavo pensando. Mi staccai per salirgli in braccio e prendergli la canna dalle mani e aspirare di nuovo e di nuovo.
Lucas non staccava gli occhi dal mio finto ragazzo, mentre appoggiavo le testa sulla sua spalla.
Avrei voluto volentieri fargli il dito medio e prenderlo a sberle, ma mi sarei limitava a guardarlo in cagnesco di tanto in tanto. Gli altri parlavano mente io tacevo e basta stretta fra le braccia del mio amico.
Bevvi un sorso dalla bottiglia, che aveva fatto il giro. Bleah forse aveva bevuto anche la scoiattolina. Bevvi non pensandoci e la finii, gettandola sul prato. Ora si che ero definitivamente andata.
La musica da lì si sentiva attutita, e man mano che la serata passava vedevo sempre più doppio, tra strusciamenti, balli pazzi, risate, e altre bevute, crollai esausta sul divano, non vedendo più niente.
Il buio.
Il silenzio.
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Fall (sospesa)
RomanceDopo quella sera, quella fottuta sera in cui mio padre ci abbandonò, tutte le mie certezze sparirono, sostituite da un vuoto. Una voragine. Tutti quegli anni passati a ereggere barriere invisibili intorno a me, tutti quegli anni passati a fidarmi d...