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"Give it to me, I'm worth it
Baby, I'm worth it
Uh huh I'm worth it
Gimme gimme I'm worth it
Give it to me, I'm worth it
Baby, I'm worth it
Uh huh I'm worth it
Gimme gimme I'm worth it"

Scoppiai a ridere mentre Rose scuoteva i fianchi sulle note di Worth it.
Eravamo tornate a casa sua dopo aver aiutato sua madre in negozio. Ci aveva dato poco più di 50$, ma l'importante era aver guadagnato qualcosa, soprattutto per aver sopportato le signore e le ragazzine schizzate, eccitate all'idea di provare vestiti corti, maglie scollate e skinny.
Appena tornate avevamo acceso la musica nel salotto di casa sua, dove c'era uno stereo.
Le avevo promesso che le avrei insegnato a twerkare e ora lo stavo facendo, ma non riuscivo granché, poiché Rose mi faceva morire dal ridere.
«Smettila ti prego» la pregai tra una risata e l'altra.
Sì buttò sul divano ridendo a sua volta seguita da me.
«Non sarò mai capace» sospirò ridendo.
«Ma no...ci riuscirai» risposi dandole una pacca sulla spalla.
Il campanello suonò, così Rose si alzò per andare ad aprire la porta.
Speravo non fosse Lucas con tutto il mio cuore, perché vederlo mi turbava, ma era anche vero che mi ero promessa di prenderla alla leggera.
Cazzo, esistono cose peggiori, non è vero? Si è vero.
Dovevo fare finta che non fosse successo nulla, oppure semplicemente non parlarne più con nessuno?
La mia testa era un grande casino.
Rose tornò in salone, seguita da Lucas.
Ecco, come pensavo.
Come saluto mi rivolse semplicemente un cenno del capo.
Il mio cuore del resto aveva preso ago e filo e stava ricucendo le ferite, perciò stavo guarendo dalla mia "malattia".
Ecco si! Avevo la risposta alla mie domande.
Con lui mi sarei comportata esattamente come quando ero appena arrivata qui.
Ovvero da stronza apatica, non so se si è capito.
Un sorrisino nacque sulle mie labbra.
Non risposi al saluto, e Lucas cominciò a parlare. «I ragazzi hanno organizzato qualcosa per questa sera?» ci chiese tirando fuori il telefono e sedendosi sul divano.
«No, ma possono venire qui e che so...passare la serata a guardare un film» rispose Rose legandosi i capelli rossi in un codino.
Lucas sbuffò aggrottando le sopracciglia.
«No, i film che guardate voi ragazze fanno letteralmente schifo, fanno venire il diabete» sbottò contrariato. Trattenni una risata, perché su quello aveva ragione.
«Che scemo che sei» borbottò Rose spingendo suo fratello da una spalla.
Lui ridacchiò, poi si alzò.
«Bene allora vado a comprare un film decente, magari horror, o thriller»
Io amavo gli horror, erano così spaventosi e avvincenti!
«Ma che schifo Lucas!» sbraitò Rose coprendosi gli occhi con le mani.
Lucas sembrò però notare la mia espressione sognante perché mi fece cenno di seguirlo.
«Se vuoi puoi venire con me» disse prendendo un mazzo di chiavi poggiate sopra al tavolo.
Uscì di casa senza aspettare risposta.
Rose mi guardò ad occhi spalancati.
«Ma che aspetti! Vai!» disse sorridente.
Scossi la testa ma lei mi butto giù dal divano. «Forza, è un ordine»
«Oh va bene, va bene» borbottai massaggiandomi il sedere, che doleva per la caduta.
Sbuffai arrabbiata e seguii Lucas fuori. Era sulla moto che aspettava con un casco in mano e l'altro in testa.
Quando lo raggiunsi me lo porse.
«Sia chiaro che vengo solo per farti scegliere un bel film, non per altro»
Lo sentii ridacchiare da sotto il casco, poi accelerò, sfrecciando tra le strade di Los Angeles.
Mi vergognavo un po' ad andare in giro con lui, perché tutti lo conoscevano e in moto faceva cenni a destra e a manca.
Realizzai che il mio orgoglio era andato a farsi fottere nel momento in cui ero salita su quella moto.
Appena si fermò in un parcheggio scesi come un razzo, avanzando a grandi passi verso il negozio. Non volevo sprecare una parola con lui.
Mi raggiunse poco dopo, seguendomi come un cagnolino mentre io analizzavo un CD dopo l'altro.
«Questo!» esultò mostrandomelo.
Pff, principiante.
«Non fa paura, è troppo superficiale come storia. Lei alla fine muore misteriosamente come i suoi genitori...Pff il regista doveva essere ubriaco quando ha scritto il copione» commentai senza interrompere la mia ricerca.
«Oh, beh okay» rispose stupito Lucas, rimettendolo a posto.
C'erano tutti film che conoscevo e avevo già visto, così proseguii fino ad arrivare alla fine della corsia.
«Li hai visti tutti per caso?» domandò Lucas seguendomi.
«Esattamente»
Presi un CD con una copertina mai vista. Mm, beh incuteva terrore.
Rigirai il CD per leggere la trama. Perfetto era quello giusto!
«Questo» mi voltai verso Lucas mostrandogli la copertina, ma lui me ne mostrò un altro scelto da lui. Non era propriamente un horror, tutt'altro.
Alzai un sopracciglio. «Oh andiamo» mormorai. Era stupido, troppo.
«Vuoi davvero vedere un film erotico?»
Ero schifata e vedendo la mia espressione scoppiò a ridere.
Morale: non farsi affascinare da quella risata troppo bella.
Mi lasciai scappare un sorriso e scossi la testa, mentre lui posava il CD al suo posto.
«Okay, ora paghiamo e andiamo che è tardi» disse avanzando lungo il corridoio.
«Stai scherzando vero?» chiesi ridendo. Si fermò e si voltò verso di me, non capendo. Lo raggiunsi guardandomi attorno.
«Non ho mai pagato un CD in vita mia, non lo farò di certo ora» sussurrai appena arrivata davanti a lui.
Staccai l'etichetta del codice a barre e l'anti taccheggio, controllando che non ci fosse il proprietario nei dintorni.
Lo intravidi mentre scriveva al computer e contava i soldi nella cassa.
Il tipico ciccione quasi calvo incapace di gestire un negozio. In Kansas ce n'erano di peggiori.
«Non farai sul serio» chiese Lucas osservandomi.
«Invece si» risposi infilando il CD sotto la mia maglia e chiudendo il giubbotto che indossavo sopra di essa.
«Non puoi» borbottò cercando di slacciarmi il giubbotto.
Cacciai via le sue mani. «Posso eccome invece» risposi.
Mi avvicinai all'uscita seguita da Lucas che cercava di fermarmi.
«Ragazzi» ci fermò il ciccione.
Mi voltai mostrando uno dei miei migliori sorrisi da finta bava ragazza.
«Non avete trovato nulla? Se volete ditemi cosa cercate, vi posso aiutare» continuò.
Stupido avido ciccione. Ti zittisco con un pugno in faccia.
«Uhm, noi...» cominciò a dire Lucas.
E ora non sapeva cosa dire, stupendo, pensavo fosse quello con le battute sempre pronte.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo.
«Cercavamo "La bambola assassina", sa quel film girato negli anni 80...» inventai.
La scusa della bambola assassina funzionava sempre, nessuno ce lo aveva. Non era per niente bello e non veniva comprato, perciò nessuno lo aveva.
«Uhm, no quello non ce l'ho, ma ho un rifacimento più recente che..»
«No, la ringrazio» lo interruppi, impedendogli di aggiungere altro. «A noi piacciono i vecchi horror, quelli nuovi sono troppo scontati e banali»
«Oh beh, allora mi spiace ma non posso aiutarvi» disse grattandosi il capo con la biro.
«Già, grazie e arrivederci» aggiunse Lucas. Uscimmo come se niente fosse non aspettando la risposta del ciccione.
Appena fuori Lucas si voltò verso di me.
«Tu sei pazza» sbottò «Pazza»
Scoppiai a ridere.
«Io non sono pazza, sono furba.» raggiunsi la moto mentre Lucas mostrava un'espressione interdetta.
«Poteva beccarci Tiffany!» sbraitò gesticolando.
Alzai gli occhi al cielo. «Ora ascoltami. L'ho fatto mille volte e la scusa della bambola assassina funziona sempre, e poi siamo fuori di lì è quello scemo non si è accorto di nulla, quindi smettila»
Salii sulla moto prima di lui, infilandomi il casco che tenevo in mano, e sembrò calmarsi perché si lasciò scappare un sorriso.
«Che donna» mormorò sospirando salendo davanti a me.
«Se non è in senso buono me la pagherai»
Sentii la sua risata che poi venne attutita dal rombo del motore.

***

«Ho paura!» urlò Beth coprendosi dietro la spalla di Tay che la stringeva in un abbraccio.
Guardavamo il film scelto da me, con i nostri sacchetti di pop corn in mano, anche se la maggior parte di essi si trovavano sparsi sul tappeto, perché gli altri non facevano altro che sobbalzare e spaventarsi ad ogni scena angosciante.
Masticai un altro pop corn, fissando il mio sguardo sullo schermo.
Ero seduta sul divano di Rose, con le gambe incrociate, su cui avevo appoggiato la mia dose di pop corn.
Beth, Tay, Rose, Nash e Ben erano stesi ai piedi del divano, sul tappeto, mentre io, Chris e Lucas eravamo su di esso.
Erano le undici passate, e faceva fresco quella sera perché pioveva, ma almeno eravamo in casa.
Un tuono ruppe il silenzio creatosi in casa. Sentii Rose emettere un urletto e saltare letteralmente in aria.
Mi trattenni dal ridere mentre alla TV la ragazza raggiungeva il bosco silenzioso illuminato dalla luna piena.
La musichetta del film creava suspense. Spostai lo sguardo su Lucas per un secondo.
Mi stava guardando.
Mi stava guardando e io lo avevo colto sul fatto. Mi girai di nuovo, pensando perché cazzo mi stesse fissando.
Mi sentivo a disagio sotto il suo sguardo, mi sentivo gelare e fremere.
Dio che stupida che ero, dopo tutto ciò che mi aveva fatto io mi agitavo ancora quando lo guardavo.
Strinsi troppo forte la scatola dei pop corn, e questi saltarono fuori dal sacchetto facendomi sobbalzare.
Merda, non mi spaventavo per un film horror, ma per dei pop corn sì?
Dannato Gray. Sentii il trillo del mio telefono, che segnava una notifica. Guardai lo schermo illuminato. Una nuova email?
Oh mio dio.
Saltai in piedi sul divano urlando, osservata da tutti.
Rose accese la luce. «Che hai?» chiese.
Aprii le email, e visualizzai l'ultima.
Bla bla bla...
"...Lei è stata selezionata dalla nostra agenzia di moda, grazie per la collaborazione..."
Allegato c'era il numero di telefono.
«Cazzoooo» urlai saltando addosso a Beth. «Mi hanno preso!»
I ragazzi urlarono di gioia, abbracciandomi, a eccezione di Lucas ovviamente.
«Ho una lavoro, siii» strillai saltando sul divano e scuotendo i capelli.

Fall (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora