«Ma che diamine...»
Mi osservò dalla testa ai piedi come se fossi una pazza sconosciuta.
Ma il pazzo qui era lui, dato che era uscito solamente con un paio di pantaloni della tuta, rischiando di provocarmi un infarto mortale.
Distolsi lo sguardo dal suo dannato fisico scolpito e tornai in me.
Questa era una esplicita dichiarazione di guerra.
«Che cosa cavolo fai?!» urlai non sapendo neanche se era solo o sei i suoi genitori erano in casa.
«Ma di che parli?» chiese alzando la voce.
Non capiva ovviamente.
Si strusciò le mani sugli occhi, forse lo avevo svegliato ed era ancora rintronato.
Oppure era troppo scemo per capire.
Più probabile la seconda.
«Parlo di come hai conciato Logan!» spiegai gesticolando animatamente.
Mi spinse subito dentro casa e chiuse la porta.
Si guardò intorno, forse per vedere se qualcuno stesse ascoltando. Eravamo in casa soli, chi poteva ascoltarci? Lo ignorai.
«Come ti è venuto in mente di...»
«Ma che succede?»
Mi zittii quando sentii una voce acuta e femminile.
Mi voltai e alle mie spalle c'era una ragazza bruna che avevo già visto prima con Lucas. Oh, ecco chi c'era in casa, ed ecco perché lui si guardava intorno.
La ragazza, in completino intimo coordinato alzò un sopracciglio, aspettando una risposta da parte di uno dei due. Il mio cuore divenne un macigno.
Sapevo che non dovevo sentirmi male quando vedevo una ragazza con Lucas, insomma ormai sapevo a memoria come andava a finire.
Ero semplicemente un'illusa.
Mi girai di nuovo per incrociare lo sguardo di Lucas, che lo spostò altrove.
Facendo due più due mi resi conto che erano a letto insieme quando avevo bussato alla porta.
Sospirai e spostai anche io lo sguardo altrove, e sentii formarsi un groppo in gola.
«Senti, se non devi dire nulla a Lucas, potresti andartene?»
Mi voltai verso la bruna e feci due passi avanti, trovandomi a un palmo di distanza da lei. Mi guardava con aria superiore, ma non capiva che la stavo per calpestare.
«Senti, carina, non provare a darmi ordini o farmi incazzare perché non sai cosa potrebbe succedere.» sibilai, stringendo gli occhi. Il suo sguardo cambiò e anche la sua espressione. Speravo proprio di farle paura
«Tra l'altro questa non è casa tua, perciò dovresti tacere educatamente» finii con un sorrisino.
Funzionò perché, lei alzò le sopracciglia, e fece qualche passo indietro per salire le scale e tornare in camera di Lucas.
«Arrivo subito Emma» urlò lui di rimando alla ragazza che ormai era sparita dalla nostra visuale.
«Oh sì, Lucas, vai.» recuperai la borsa che poco fa, senza accorgermi, avevo lanciato a terra.
Lui aggrottò la fronte, allargando le braccia.
«Ma...»
«Vai a scoparti l'ennesima ragazza» dissi con tono duro per poi uscire di casa, sotto lo sguardo interrogativo di Lucas.

***

Mi sentivo tremendamente stupida per aver reagito così. Insomma avevo provato a me stessa che potevo togliermi dalla testa Lucas.
Già, infatti. Dalla testa, ma non dal cuore.
Avrei voluto strapparmelo, farlo in mille pezzi e comprarne uno nuovo.
Lucas pensava solo a farsi le ragazze fino a stancarsi di loro, e poi le buttava via come spazzatura. Non sarebbe mai cambiato e io non l'avevo ancora capito. Che stupida. Era solo colpa mia se ci stavo male.
Mi alzai dal bancone del bar a cui ero andata per bere un po'.
L'alcol mi aveva alleggerito la testa, ma non di molto. Purtroppo capivo ancora cosa stesse succedendo intorno a me.
Fuori pioveva a dirotto e cominciava a fare buio, non volevo tornare a casa. Chissà che ora era. Buttai lo sguardo al mio orologio e capii che si era fatto molto tardi ed era da stamattina che ero fuori casa. Chissà se papà era preoccupato.
Esclusi l'ipotesi, visto che in questi giorni era molto preso dal lavoro per accorgersi se fossi in casa o no. E poi di sicuro Eddy mi aveva coperto con una scusa, o almeno lo speravo.
Lasciai la mancia sul bancone e mi avviai verso l'uscita, quando qualcuno mi chiamò.
Mi voltai, non capendo chi fosse. Vidi un ragazzo biondo avvicinarsi, e contando che non ero molto lucida, fui felice di riconoscerlo. Era Cody.
Sorrisi vedendolo avvicinarsi.
Appena fu davanti a me lo abbracciai, e lui rimase sorpreso per un attimo, forse perché non davo molte dimostrazioni d'affetto. Lo capii perché rimase immobile per qualche secondo ma poi si sciolse, ricambiando l'abbraccio.
«Ehi» sussurrai con la faccia immersa nel suo maglione.
«Ehi, ti vedo piuttosto ubriaca.» disse ridacchiando.
«Non sono ubriaca, mi vedi ubriaca?» chiesi allontanandomi un po' da lui.
Mi sorrise e scosse la testa.
«Perché sei qui?» mi chiese con una punta di curiosità, senza smettere di sorridere.
«La curiosità uccise il gatto» risposi.
Non volevo dirgli la verità.
Lui rise divertito e si infilò la giacca, aprendomi la porta e invitandomi ad uscire.
«Stavi andando via, giusto?» chiese, una volta fuori.
Respirai l'aria fredda e umida, mentre osservavo la pioggia cadere e battere contro l'asfalto. Così mi sentivo io.
In continua caduta per un tempo indeterminato, e poi sbattevo contro la dura verità.
«Si stavo andando via, a casa» risposi pensando a quel pomeriggio, a quella ragazza e a Lucas.
«A piedi?» chiese, interdetto.
«Beh no sono venuta in macchina...» risposi ovvia, ma poi mi resi conto che avevi fatto la strada a piedi.
Merda. Sospirai.
«Giusto, ero a piedi»
Stavo cominciando a faticare enormemente per pensare. L'alcol stava facendo effetto.
«Ti riporto a casa» tagliò corto Cody.
Scossi la testa. «No grazie, non voglio farti perdere tempo»
Mi allontanai di qualche passo e le goccioline di pioggia toccarono la mia testa, bagnandomi i capelli.
«Non era una domanda Tiffany» mi prese per un braccio, tirandomi sotto la grondaia del bar per portarmi al riparo dalla pioggia.
«E non mi fai perdere tempo» aggiunse togliendosi la sciarpa e mettendomela sopra la testa, per ripararmi dall'acqua.
Lo osservai per qualche secondo. Perché Lucas non era così gentile?
Oh beh, semplice... Lucas non era Cody.
Gli sorrisi, e lui mi guidò verso la macchina. Entrammo dentro e lui mise subito in moto, accendendo il riscaldamento.
Avvicinai le mani alla bocchetta dell'aria, per scaldarle.
Nessuno parlò per qualche minuto, poi fu lui a rompere il silenzio.
«Immagino non mi dirai perché eri lì.»
«Non ne vale la pena» risposi osservando le luci fuori dal finestrino.
«Beh, io dico di sì. Insomma nessun adolescente va a bere di pomeriggio, a meno che non sia successo qualcosa di brutto»
Sapeva già metà delle cose, e io non avevo detto una parola. Lo guardai, pensando che mi capiva al volo.
Mi lanciò uno sguardo e sorrise, notando che lo stavo ancora guardando.
Distolsi subito lo sguardo imbarazzata.
«Hai ragione...ma non ne vale comunque la pena» dissi solo.
Per il resto del viaggio nessuno parlò.
Parcheggiò davanti al cancello della villa di mio padre, e spense la macchina.
Voleva continuare a parlare, era evidente, ma io no, malgrado fosse tremendamente gentile.
«Ti puoi fidare di me, qualsiasi cosa capiti» sussurrò, tamburellando le dita sul volante, guardandomi.
«Non so più cosa voglia dire fidarsi, Cody. Non l'ho mai saputo veramente, ma ora non ne ho la più pallida idea.» sospirai, sapendo che tra non molto tempo avrei ceduto.
«Mi sono fidata di Logan, e ho sbagliato. Continuo a fidarmi di Lucas, e sto sbagliando continuamente, sto facendo la figura della stupida.»
Un singhiozzo uscì involontariamente dalla mia bocca, e ne seguirono subito le lacrime.
Cody rimase immobile per
Qualche istante ma poi mi abbracciò e in quell'abbraccio trovai tutto ciò di cui avevo bisogno al momento.
Silenzio, calma, comprensione. Non mi serviva altro.
«Non potevi saperlo» mi disse, stringendomi. «Non ti ha toccato, questo è l'importante» aggiunge riferendosi a Logan.
«Mi chiedo perché non siano tutti come te» dissi quando mi calmai.
Mi liberai gentilmente dall'abbraccio, e lui sorrise come ringraziamento.
Gettai uno sguardo all'ora e capii che era tardi, molto tardi.
Mi asciugai le lacrime.
«È meglio che vada ora» dissi «Grazie di tutto, non sai quanto io abbia apprezzato il tuo aiuto e la tua compagnia»
Lui scosse le spalle, sorridendo. Era molto bello.
«Non c'è problema, sto bene con te» rispose spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Buonanotte Cody»
Gli posai un bacio sulla guancia  e uscii dall'auto.
«Notte Tiff»
Mise in moto e si allontanò nella notte.

Fall (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora