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Mancavano due giorni a Natale perciò le feste all'hotel non erano ancora iniziate. Dopo aver cenato avevamo deciso di riunirci tutti nella camera 801 per decidere cosa fare.
Ci dirigemmo tutti verso la nostra stanza, Tay trasportava sulle spalle Beth, fingendosi un cavallo, io che scappavo da Chris che voleva farmi il solletico, e Rose che cercava di salvarmi. Eravamo poi seguiti dai miei fratelli e Lucas. Probabilmente eravamo il gruppo più casinista in quell'hotel, ma era la nostra vacanza del resto.
Ci buttammo sui letti, esausti.
«Avete idee?» chiese Nash spingendo lontano da lui Tay che gli dava fastidio.
«Maratona di film» propose Beth con occhi sognanti, pensando già ai film romantici e drammatici che avrebbe voluto guardare.
«NO!» rispondemmo tutti insieme.
Sbuffò e alzò le mani in segno di resa. «Io la mia idea l'ho avuta»
Ben propose di fare un giro per Las Vegas ma eravamo troppo stanchi quella sera, perciò rimandammo.
«Potremmo sbronzarci e farci il bagno di notte» propose Rose.
«Ci sto» dichiarai.
Mi ci voleva dopo quella giornata così strana e impegnativa.
Così avrei potuto allontanarmi da Lucas. Con la mente intendo, perché fisicamente gli stavo già a debita distanza. Prendemmo la nostra scorta di alcool e infilammo le bottiglie tra gli asciugamani e raggiungemmo la piscina.
A quell'ora era buio pesto e ad illuminare l'ambiente c'erano solo le lucine attorno la piscina e lungo il sentiero che portava fino a lì.
Appena arrivati mi spogliai e mi tuffai in acqua seguita subito da Beth e Ben.
«Avanti venite!» urlai mentre ridevo.
L'impatto fu rinfrescante e quando riemersi mi sentivo molto meglio.
«Lucas!»
Mi voltai verso una voce civettuola che aveva appena chiamato il nome di Lucas.
Lui si voltò e dietro di lui notai la figura di una ragazza con i capelli castani non molto alta e con una gran davanzale. Non so perché mi venne la nausea.
Non ero gelosa, ma schifata.
Sentii le mani di Beth posarsi sulle mie spalle.
«Eccoti, ti cercavo. Sono andata fino alla tua camera ma quando ho bussato non rispondeva nessuno» aggiunse con la sua vocina.
Lucas le sorrise e le disse qualcosa che non riuscii a sentire, poi la prese per mano rivolgendoci un "ci vediamo dopo ragazzi".
Si allontanarono e io li osservai.
Ero delusa, forse perché per un attimo avevo veramente sperato che quel ragazzo potesse cambiare e interessarsi a me.
Mi aveva baciata in tutto l'arco di questi giorni, e ora davanti ai miei occhi non si faceva problemi ad andarsene mano nella mano con un'altra ragazza.
Mi venne da ridere, perché ero patetica: avevo dato troppa importanza agli avvenimenti di oggi.
Lui semplicemente aveva fatto così con me perché non aveva nessun'altra, convincendomi anche che io ero "diversa".
O forse me lo ero immaginato io, forse mi ero fatta da sola le idee sbagliate.
Uscii dall'acqua e tolsi dalle mani di Rose la bottiglia di vodka, e lei rimase allibita, mentre me ne scolavo metà.
Gli altri parlavano e si schizzavano con l'acqua, spingendosi nella piscina, ridevano e si divertivano e io vivevo questa vita iena di problemi.
Vaffanculo.
Vaffanculo lui e i suoi dannati occhi, le sue labbra e tutto il resto. Lo odiavo.
Ora ci stava sicuramente dando dentro con quella ragazza così dotata e attraente.
Bevvi ancora fino quasi a finire la bottiglia.
Non riuscivo a camminare dritta, ma non l'avevo bevuta tutta io.
Convinta Tiffany.
Posai la bottiglia da qualche parte, visto che era vuota, e poi mi diressi verso la piscina, dove c'erano gli altri che ridevano mezzi ubriachi.
Tay mi passò la sua bottiglia e feci un sorso per poi restituirgliela.
La gola mi bruciava e il senso di nausea cominciò ad aumentare.
Non volevo vomitare ora. Respirai a fondo.
Il mio cervello era disconnesso ormai.
Mi immersi nell'acqua e subito Rose mi saltò in braccio e mi baciò. Scoppiai a ridere e anche lei.
«Vedi che faremo ingelosire mio fratello» disse urlando poi un "wooooo". Era ubriaca, penso.
Le tappai la bocca ridendo non so per quale motivo. Non c'era nessuno oltre a noi lì, ed era così bello...
Mi sentii sollevare e mi ritrovai sulle spalle di Nash.
«Lottaaaa» urlava.
Di fronte a me riuscii a distinguere Rose sulle spalle di Chris, così ignorando i giramenti di testa continui e le vertigini, cercai di spingerla giù dalle spalle del nostro amico.
Anche lei ci provava ma perse l'equilibrio quando Nash si allontanò un po' da Chris, e cadde in acqua.
«Abbiamo vinto!» urlai battendo il cinque con Nash.
Perché urlavo ora?
Non lo sapevo ma risi.
Nash mi fece scendere dalle sue spalle e poco dopo mentre gli altri si facevano scherzi. Presto uscirono dalla piscina e si diressero verso l'hotel, forse stavano tornando in camera?
Io non volevo andare lì.
«Ti, non puoi ridurti così per lui»
Era Beth. O almeno sembrava lei. E sembrava anche sobria.
«Davvero sei sobria?» chiesi ridendo.
Scosse la testa e mi accarezzò una spalla.
«Sei tu quella marcia qui»
«No sto bene!» dissi un po' troppo energicamente e ridacchiando.
Sentivo le gambe molli, così forse perché barcollavo, mi prese sottobraccio e mi accompagnò in stanza.
Contro la mia volontà devo dire.
Gli altri erano già andati da un po', e quando raggiunsi la mia camera trovai Ben e Chris ormai addormentati nei loro letti singoli, così mi diressi esausta e ancora bagnata nel mio letto.
La mia mente diceva di allontanarsi da lì, e che non dovevo neanche avvicinarmi a Lucas.
Ma continuai comunque a camminare verso il letto.
Quando feci da parte le coperte, però trovai una brutta sorpresa.
La ragazza mora di poco fa aveva occupato il mio letto, sui cui tra l'altro avevano fatto probabilmente sesso. Dormivano mezzi nudi.
Bene. Per colpa di quella cretina e di quel bastardo avrei dovuto dormire per terra.
Presi la coperta di Chris che lui aveva buttato a terra e la stesi per terra di fianco al mio letto. O almeno quello in cui avrei dovuto dormire.
Che schifo. Provavo solo ribrezzo.
Mi ero stancata di Lucas e delle sue prese in giro.
Perché alla fine era lui quello che mi illudeva e deludeva. Mi baciava e diceva cose che nessuno mi aveva mai detto, e poi scopava con la prima ragazza facile.
Mi coricai e la coperta non aiutava molto a far sembrare il pavimento più morbido.
Speravo solo di non svegliarmi per vomitare nella notte perché avevo bevuto molto. Troppo forse.
Lui si faceva desiderare? Io avrei fatto lo stesso, e mi sarei divertita molto. Almeno avevo i giusti mezzi, la mia valigia ne era piena.
Lo avrei fatto sbavare, poi lo avrei illuso, poi deluso come faceva lui. Ma al contrario avrei tenuto io le redini le gioco.
Questi erano i pensieri di un'ubriaca, ma ci potevo scommettere: in quel momento non ero mai stata più sobria.

***

«Ahia»
Avevo appena battuto il gomito a terra. Ah già, stavo dormendo proprio lì... sul pavimento??
Ricordai piano piano cosa era successa la sera prima, e tutto mi fu fin troppo chiaro.
Perché non avevo buttato giù la signorina dal mio letto? Ah vero, ero ubriaca e fin troppo gentile.
Quando provai ad alzarmi la mia schiena fece un sonoro "crack".
Rimasi immobile a guardare il soffitto, indolenzita dalla nottata scomoda. Avrei preferito dormire nel loro letto sporco piuttosto che qui.
Erano solo le sei di mattina, perciò rimasi ancora coricata lì, e quando sentii le palpebre appesantirsi caddi di nuovo nel sonno.

***

LUCAS' POV
Aprii gli occhi per un attimo.
Perché nessuno aveva chiuso le tende la sera prima? La stanza era troppo illuminata e mi disturbava dal sonno. Provai a girarmi ma un braccio mi circondava.
Oh sì, ero in compagnia di Hanna.
Ieri sera avevamo fatto fuochi e fiamme in quel letto, ed era stata abbastanza brava.
Spostai leggermente il braccio della ragazza ancora addormentata e mi girai dandole le spalle. La prima cosa che vidi fu il bel corpo di Tiffany coricato a terra, sopra una coperta.
Mi dava le spalle e sembrava irrigidita.
Perché era per terra? Mi guardai attorno e i letti erano tutti occupati, perciò capii.
La mia "amica" aveva occupato il suo posto e lei era stata costretta a sistemarsi lì.
Per un attimo mi rimproverai pensando a quando doveva essere scomoda.
Fossi stato io avrei buttato giù dal letto l'intruso. Ma lei non lo aveva fatto, non sapevo ancora il perché, anche se sarebbe stato nel suo stile.
Sorrisi pensando alla scena. Scossi il braccio della ragazza accanto a me.
«Che c'è» sussurrò ancora addormentata.
Quando finalmente aprì gli occhi parlai.
«Vattene»
Lei spalancò di colpo gli occhi e mi guardò per un attimo, corrugando la fronte.
Aveva il trucco colato e non era una così bella vista.
«Ma...»
«Niente ma, ho detto di andartene» la interruppi.
Lei si alzò e prese le sue cose.
«Ci vediamo dopo» disse prima di uscire.
Contaci...
Aspettai che chiudesse la porta alle sue spalle, poi mi alzai e sollevai Tiffany, che non accennò a svegliarsi.
Era ancora in costume dalla sera prima e puzzava di alcool. Doveva aver bevuto molto. Non era pesante, così la trasportai senza difficoltà sul letto, adagiandolo di fianco a me, dove prima era coricata Hanna. Non la coprii perché faceva caldo, e la osservai per un po' dormire. Quello che era accaduto ieri per colpa del suo fisico così sexy non doveva più accadere.
Non volevo ferirla come con le altre. Lei era diversa da loro, era seria, era speciale, non mi dava corda, non aveva ceduto a me come tutte le altre e sapeva cosa voleva.
Ma io no, non lo sapevo, e per questo portavo a letto una ragazza dopo l'altra. Le tolsi una ciocca di capelli da davanti al viso.
Chissà come si era arrabbiata quando aveva visto che il suo posto era occupato.
Sorrisi e pensando al suo viso. Mi voltai a guardare il soffitto e le rifiniture del muro della camera, aspettando che gli altri si svegliassero.

Fall (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora