HELLQui dentro, l'unica cosa di cui sono certo è che i secondi sembrano minuti, i minuti sembrano ore, e le ore sembrano un'eternità.
Mio padre mi ha dato dei vestiti decenti: un pantalone e una camicia, perché voleva fare due chiacchiere con me. Cosa a cui ovviamente sono stato obbligato a fare.
Siamo in un piccolo salotto, con qualche poltrona, un tavolo basso in vetro e un mobile con alcolici e liquori. L'unica cosa che mi stupisce è che questa stanza non sia lussuosa come piace a mio padre. Ma se lui ha fatto esplodere l'ospedale di Roxanne, e lei ha tentato di ucciderlo... cosa ci fa qui?
Incrocio le braccia al petto, e fisso mio padre nella poltrona di fronte a me, che sorteggia dello scotch. Ormai non ho più paura a sostenere il suo sguardo. Ricordo che all'epoca fissavo per ore il pavimento pur di non guardarlo negli occhi.
Ormai non mi intimidisce più come allora.
Sento di avere più forza, più consapevolezza, e so che ora pure lui potrebbe temermi. Sicuramente dopo che gli ho sparato.«Sei caduto davvero in basso devo dire...» dico, facendo roteare il liquido dorato nel bicchiere. Non ho intenzione di bere.
«Prima eri un comandante e adesso ti fai usare da Roxanne Hale?»«Pensi che io sia così codardo da farmi usare?» Ribatte con rabbia.
«Dovresti conoscermi ormai. Se io faccio qualcosa, lo faccio esclusivamente per il mio torna conto.»«Fammi indovinare, sai di essere troppo debole per combattere, e quindi ti sei alleato alla donna che ti ha sparato solo per avere una chance di vivere?»
«Sono stato sparato tre volte. Tre volte dritto alla testa, mi ci vorrà tempo per riprendermi. La stazione è stata distrutta, i Terrestri mi vogliono morto, e i miei soldati si sono arresi. Collaborare con la scienziata che lavorava con me per il progetto mi sembra un buon affare.» Fa una pausa, beve un sorso, «certo, io e lei in passato abbiamo avuto un piccolo scontro, ma nulla che non si possa risolvere. Mi ha sparato per vendicarsi, e questo fa di lei una donna coraggiosa. Forte a audace.»
«Tu hai dei seri problemi di fiducia. Se una persona ti spara lo prendi come un gesto ammirevole?»
«Ci vuole del coraggio a sparare ad un comandante. E se lo fai, vuol dire che si disposto a lottare per ciò in cui credi.» Mi guarda, e prosegue dicendo: «Devi sapere che il progetto "reviverth" non aveva soltanto come scopo trovare una cura, ma anche ripristinare il pianeta e renderlo nuovamente abitabile. Nei paesi Nordici, c'è una cosiddetta "Zona Verde" in cui c'è ancora vegetazione e acqua in abbondanza. Roxanne Hale voleva usarvi come arma per impossessarsi di quel territorio, dato che è stato preso in possesso da altri GM. Io, al contrario, volevo usare voi per uno scopo un po' più personale.» Si indica e dice: «Ma devo ammettere di esserci riuscito. Adesso sono un GM anch'io. Roxanne mi ha assicurato un posto nella Zona Verde, se in cambio l'aiuto a rimettervi in riga.»
La mia mente sta correndo a miliardi di chilometri orari.
In che senso c'è una Zona Verde abitabile? Come può essere possibile che quel territorio sia ricco di vegetazione, come se non fosse mai stato colpito dalle tempeste solari e dalle radiazioni?
E ci sono altri GM? Altri GM che si sono uniti e lottano contro i nostri stessi nemici?Non ci posso credere.
Non ci posso davvero credere, ed è tutto così assurdo che mi metterei quasi a ridere, se non fosse che al momento siamo prigionieri.«Ci siamo alleati per continuare il progetto che voi avete interrotto.» Dice mio padre.
«Vi cancelleremo la memoria, e...»Il terrore mi assale e mi stritola come una vipera velenosa mentre improvvisamente un'allarme suona una seconda volta.
È suonata anche prima, ma mio padre ha smentito la cosa dicendo che suona spesso perché c'è un problema che deve risolvere.
Ma io non li credo.
Non li credo per nulla al mondo, perché alla stazione spesso suonava l'allarme. E ogni dannata volta che suonava, era perché Heaven fuggiva per i corridoi.Le è sempre piaciuto correre e far scatenerare il panico, pur sapendo che non aveva modo di fuggire. Era sempre a correre. Sempre, anche da bambina, alla Sighs House. Scappava per fare una mappa mentale del posto in cui si trovava chiusa.
Quindi, è sicuramente lei.
Sua madre deve averle parlato, come mio padre sta facendo con me. Deve aver scoperto che vogliono cancellarci al memoria... e forse vuole tentare di fermarli e avvisarci.
Devo aiutarla.
Mi alzo dalla poltrona di scatto, e afferro dal tavolo la bottiglia di scotch mezza vuota. Spacco la base contro lo spigolo del tavolo, e senza pensarci due volte colpisco mio padre alla testa.
Lui crolla a terra sanguinante. Così mi accuccio e gli svuoto le tasche, fino a che trovo un coltello.Mi alzo da terra, mando giù un sorso di scotch e getto il picchiere nel pavimento. Sento la gola andarmi a fuoco, e il gusto forte e amaro mi sveglia per bene. Apro la porta, colpisco con un scatto veloce la gola alla guardia, e scappo verso il caos più totale.
I corridoi sono praticamente deserti, perché la maggior parte delle guardie deve star raggiungendo Heaven.
Merda.
Cerco di correre più veloce, anche se inizio a perdere un po' il senso dell'orientamento. Ho cercato di memorizzare il più possibile i corridoi quando le guardie mi portavano da mio padre. Ma adesso non so più nemmeno dove sono. Tutti i corridoi sono uguali: porte grigie color metallo, pareti bianche come i pavimenti. L'unico punto di riferimento che posso utilizzare sono le grida delle guardie verso sinistra.
Corro da quella parte.
Corro cercando di consumare meno fiato possibile, ma improvvisamente vedo guardie andare in due direzioni diverse. Io continuo a correre dritto, fino a che le pareti dell'edificio tremano, e si sente un forte boato provenire da qualche porta più avanti.
Un'esplosione.
Corro immischiandomi tra le guardie, che una volta raggiunta la stanza puntano i fucili contro l'entrata in fiamme.
Mi avvicino più che posso, e tra le fiamme vedo un sagoma che avanza potente verso l'uscita: Heaven.
Cammina come se la strada fosse stata spianata opposta per lei. Cammina, come se tutto ciò li appartenesse.
E per la cento cinquantesima volta, mi rendo conto di essere il suo più grande ammiratore.
Esce dalla stanza orgogliosa, sollevando le mani in aria sopra la testa. Ha un bellissimo sorriso sul volto di chi sa che cosa ha appena fatto.
Il vestito rosso che indossa è in fiamme.Improvvisamente sento il cuore esplodermi di felicità. La guardo sorridendo come un'idiota, consapevole di star per sposare la ragazza delle fiamme. La regina degli inferi scesa apposta dal paradiso, perché li erano tutti troppo innocenti. E lei aveva bisogno del fuoco nella sua vita. Aveva bisogno di ardere di desiderio, e di bruciare il mondo intero per far capire chi fosse.
I suoi occhi incontrano i miei mentre le guardie la fanno inginocchiare bloccandola a terra. Il suo viso cambia espressione, ma non faccio in tempo a capire, che crollo a terra sentendo un forte dolore alla testa. Tutto inizia a farsi più buio, più cupo, ed i suoni vengono attutiti, mentre i miei occhi piano piano si chiudono.
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𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫) -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-
Science Fiction🔥🥀 QUARTO VOLUME DELLA (RED) SERIES 🥀🔥 [Pubblicata: 7/10/2024] «𝘽𝙚𝙣𝙫𝙚𝙣𝙪𝙩𝙞 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙖 𝙚𝙧𝙖.» La Dottoressa Hale e l'ex comandante Helios hanno catturato i GM, ma questa volta non per ucciderli: ma per mandare avanti il proge...