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ADELINE

Il mondo gira, fa le capriole, si capovolge e si ribalta, si muove veloce come una trattola, facendomi quasi girare la testa.

Ma non ho preso nessuna pasticca.
Non ho bevuto un goccio d'alcol.

Sto semplicemente ballando.

Le mie mani toccano il cielo, e le mie gambe si spostano nell'oscurità, danzando nel buio. Il mio corpo si muove seguendo le note di Spectrum dei Florence + The Machine che si ripete il loop da mezz'oretta.

Adoro ballare con la musica alta.
La mia testa si libera da ogni pensiero, e nessuna voce grida dentro di me. Mi sento libera. Libera da ogni cosa, e, se devo essere sincera, anche più felice.

Ballare è un modo più bello per far sentire al mondo che ci sei.

È come gridare, ma senza farti sanguinare le corde vocali. È come salire sulla tua giostra preferita, e non puoi fare a meno di ridere e gridare per via dell'adrenalina che ti scorre nelle vene.

Quando ballo è l'unico momento in cui sono spensierata. L'unico momento che ho un po' di pace dai miei pensieri, e dal mondo che mi circonda.

Le mie gambe e il mio corpo si muovono seguendo il ritmo delle note, e la melodia è così irresistibile che non riesco proprio e stare ferma. Mi è impossibile mettermi seduta a non far nulla.

Ho sempre ballato, anche se quando lo facevo era perché ero mezza fatta. Ma ho comunque sempre amato ballare. È un po' come indossare le cuffiette e separarti dal mondo esterno.
Ballare mi aiutata un sacco. Aiuta il mio corpo e la mia mente. Mi rilassa, e mi spedisce in un'altro universo. È meraviglioso.

Mi muovo, ma non seguo dei passi precisi. Mi muovo più a sentimento, a seconda della canzone che ascolto.
Negli ultimi giorni sto facendo parecchia danza, insieme ad altre ballerine e ballerini. C'è un corso giù in città, e nel pomeriggio, quando posso, cerco di seguirlo sempre.

Mi fa sentire bene ballare. È un po' come un cerotto su una ferita.

Ballo ascoltando ogni genere di musica, anche se preferisco quella un po' più movimentata che quella classica. Adoro anche leggere i testi delle canzoni. Sono bellissimi, e certe volte è come se stessi leggendo il diario che non ho mai scritto.

A momenti le canzoni mi conoscono meglio di quanto mi conosca io.

Smetto di ballare, non appena sento la porta di casa aprirsi. Cerco di arrivare all'interruttore della luce, perché è così buio che a momenti non vedo neanche dove metto piede. Tasto con le mani il divano, e passo affianco al tavolino. Allungo un braccio davanti, ma sussulto non appena sento qualcuno afferrarmi da dietro, facendomi rizzare i capelli.

Una mano mi tiene bloccata contro il suo petto, e un'altra mano mi afferra la gola, stringendola appena. Piego la testa all'indietro, e il suo fiato caldo mi accarezza l'orecchio.

La stanza è completamente buia, le note di Spectrum si diffondono ancora nell'aria, e qualcuno mi tiene bloccata afferrandomi per la gola.

Sorrido, sentendo l'adrenalina che inizia a scorrermi nelle vene, mentre la paura mi accende come un fottuto fiammifero, facendomi sentire più viva che mai.
La paura non mi terrorizza, non mi blocca, non mi fa esitare e non mi divora. Sono io a controllarla. A manipolarla.

𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora