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ADELINE

Le mie mani accarezzano il cielo dipinto di rosa, mentre il mio corpo si muove seguendo le note di Give Me Tonight di Dustin Tebbutt.

Ultimamente quando ballo metto sempre questa canzone, la lascio ripetere per ore e ore di fila, come se il tempo si fermasse. Come se il mondo smettesse di girare. E non c'è niente che mi faccia sentire più viva di così.

Sono le sette del mattino, e tra poco mi vedo con Heaven per andare a giustiziare Roxanne.
Finalmente tutto finirà. Finalmente avremo giustizia. Se lo merita. Deve pagare per quello che ha fatto. Non è vero? Non sono pazza.

Ruoto su me stessa, e le mie mani risalgono lungo le curve del mio corpo, andando a sollevare i capelli. Chiudo gli occhi e alzo lo sguardo al cielo, lasciando scorrere le note della musica nelle mie vene.

Improvvisamente della mani mi cingono la vita, è una voce canticchia nel mio orecchio: «You're what i want, you're what i want, you're what i want, you're what i...»

Sorrido per il solletichino all'orecchio, e Kenjiro mi stampa un bacio sulla guancia, tenendomi stretta a lui mentre si muove a ritmo della dolce melodia.

«Come sapevi che ero qui?», gli chiedo lasciandomi trasportare.

«Quando hai troppi pensieri per la testa balli sempre. Balli per lasciarti scivolare via ogni cosa, lasciando che la musica ti rilassi», mormora con un soffio di voce.
«Questo è il primo posto in cui ho cercato.»

Sorrido; ormai mi conosce fin troppo bene.
«Non sono pazza. Non sono psicopatica. Ma oggi ucciderò mia madre. La ucciderò, cazzo. Lei mi ha crescita come una cavia. Come un'oggetto. Non mi hai mia mostrato un briciolo di affetto. Mi ha quasi ammazzato, e io oggi farò lo stesso con lei.» Scandisco lentamente parola per parola, mentre qualche lacrima bagna silenziosamente il mio viso.
«Ma giuro che non sono pazza. Non lo sono, io...»

Kenjiro si ferma di camminare per la stanza, e mi volta dalla sua parte, prendendomi il viso tra le mani.
«Non sei pazza, state solo facendo la cosa giusta.»
Sì, lo so.
«Ricordi che Roxanne il giorno del compleanno di Thomas ci aveva radunati, per farci vedere il finto filmato della città che veniva bombardata? Facendoci credere di aver ucciso Thomas, mia madre e i Terrestri?»

Annuisco stringendo i denti. Quel giorno il dolore aveva pure superato l'effetto delle pasticche. Il pensiero che fossero morti mi aveva ucciso, anche se li conoscevo da poco tempo. Ma erano diventati già la mia famiglia. La mia vera famiglia.

«Fagliela pagare. Fagliela pagare, Adeline. Fallo per tutti noi»

«Gli mostrerò come sono diventati bravi i mostriciattoli che hanno creato.» Sorrido beffardamente, per poi allontanarmi dalle braccia di Kenjiro, non appena vedo Heaven arrivare nella sala da ballo.
«Anche tu sapevi che ero qui?» Incrocio le braccia al petto inarcando un sopracciglio.

«Certo, qui tutti ormai lo sanno», sorride e si avvicina a noi, salutando Kenjiro.

«Sei pronta?», Le chiedo.

«Sì.» Asserisce lei guardandomi dritto negli occhi, con uno sguardo così calmo da trasmettermi la sua sicurezza.
«Oggi chiuderemo un capitolo della nostra vita. La stazione non esiste più, Helios è morto, e tra poco anche Roxanne. Noi siamo liberi, e domani mattina centinaia di droni partiranno per il mondo intero, e un nuovo capitolo si aprirà.» Sorride con le lacrime agli occhi mentre conclude dicendo: «Tra qualche anno, avremmo l'opportunità di vedere il mondo che tanto sognavamo.»

𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora