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ADELINE

«Cazzo, è stato fortissimo!» Esclama Kenjiro passandosi una mano tra i capelli bagnati, lanciando le chiavi di casa nel bancone della cucina.

«Sì, anche se Heaven al gioco dei tuffi ci ha stracciati come cacche secche» sbuffo, strizzando i capelli zuppi nel lavandino.

Ho bisogno di una doccia.
E di dormire.

Oggi ho provato così tante emozioni nuove che mi hanno sfinita. Ho indossato un bikini per la prima volta in tutta la mia vita, anche se mi ha fatta sentire un po' ha disagio, perché le cicatrici erano in bella vista.
Ma ormai tutti sanno il perché, quindi fanculo.
E poi morivo dalla voglia di tuffarmi e nuotare nel lago.

Kenjiro ha anche detto che le cicatrici mi danno un aria da ragazza tosta che farebbe il culo a tutti. Ho riso, perché è la verità. Mi sentivo virile. Indistruttibile. Anche se agli occhi degli altri, forse, facevo un po' pena. Chissà cosa deve aver passato quella povera ragazza. Ma non mi importava cosa potevano pensare gli altri di me. Non mi è mai importato. L'importante è che stia bene con me stessa.

«Già... ma Heaven è una Sirenetta di lago, lei non conta.» Borbotta lui, rovesciandosi la scatola di cereali in bocca.

«Se mia sorella è una Sirenetta io cosa sono? Un merluzzo?» Sbuffo, strappandoli dalle mani la scatola di cereali. Lui ridacchia.

«Tu sei la regina degli abissi, è diverso.» Ribatte, appoggiandosi affianco a me, al tavolo-bancone della cucina open-space, rubando qualche cerale.

«Ah, certo.» Annuisco.
«C'è mai stato qualcosa tra te e mia sorella? Sembrate così uniti»

Kenjiro si soffoca con i cereali.
«Che cosa? No, diavolo... no, assolutamente no» tossisce, e prosegue dicendo: «Abbiamo solo affrontato parecchia merda insieme, quindi siamo diventati buoni amici, tutto qui.» Mi guarda e dice: «Ma perché me lo chiedi? Heaven non è il tipo di ragazza con cui uscirei. Cioè, non intendo che sia brutta, perché cazzo...»
Lo fulmino con lo sguardo, e lui d'un tratto tace.
Si schiarisce la voce e dice: «No, non c'è mai stato nulla di nulla. Tu sei la prima ragazza per cui ho perso la testa, ballerina.»

Ballerina.

Il cuore prende improvvisamente a battermi più forte, e le gote mi diventano rosse al pensiero di quello che è accaduto una settimana fa, dopo che ho ballato per lui, sotto le note di Dancer in the dark dei Chase Atlantic.
Già, abbiamo ballato tutta la notte, e non solo.

«Buono a sapersi, ero solo curiosa.» Dico terminando in fretta il discorso che non avrei nemmeno voluto aprire.
Il pensiero che potesse essere stato con mia sorella mi metteva un po' i brividi se devo essere sincera.

«La curiosità è di famiglia allora» ridacchia lui, rubandomi di mano la scatola di cereali.
Scatto in avanti cercando di riprendermeli, ma qualcuno bussa alla porta.

Guardo Kenjiro lanciandoli un'occhiataccia, prima di ritornare seria.
«Aspettavamo qualcuno?» Chiedo, raggiungendo il salotto per arrivare alla porta.

«No, nessuno» scuote la testa e mi segue.
«Ah, cazzo, avevo chiesto a mia madre di portarmi degli involtini di verdure se gli avanzavano. Vai tu ad aprire.»

𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora