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HEAVEN

Gridare di felicità alzando le mani al cielo è una delle cose più belle al mondo. Mi sento viva. Mi sento libera, come se finalmente potessi tornare a respirare, dopo essere stata anni interi sott'acqua.

È meraviglioso. È una bellissima sensazione. E sopratutto sono felice. Era da tanto tempo che non mi sentivo così bene.

Mi guardo in torno, mentre con il pick-up sfrecciamo lungo i sentieri sterrati. Io, Hell, Kenjiro, Ady e Yumi ci siamo messi nel cassone, mentre Evy e Thomas si sono seduti all'interno.

Ad ogni curva, ad ogni sasso che becchiamo, veniamo sballottolati tutta da una parte all'altra. Sembra quasi di essere su una giostra. Mi tengo con forza al bordo del cassone, mentre il vento mi scompiglia i capelli, tirandomeli indietro, come se delle mani invisibili volessero legarmi i capelli in una coda. Rido e grido di felicità.

Osservo il mondo che ci circonda con così tanta emozione che potrei scoppiare.

Sui prati ci sono centinaia di fiori, di ogni tipo possibile. La maggior parte sono margherite, gli altri invece sono gialli, e altri ancora azzurri.

Vorrei fermarmi e osservarli per ore intere, ma penso proprio che potrò farlo per il resto della mia vita. Sposto lo sguardo sulla sinistra, verso il lago. Ci sono dei ragazzini che si tuffano in acqua, schizzandosi e giocando spensierati.

Oddio... potrò nuotare? Potrò veramente nuotare e galleggiare nell'acqua? Potrei quasi mettermi a piangere, ma poi ricordo che non so nemmeno nuotare. Spero tanto che uno di quei ragazzini me lo insegni.

«Siamo sicuri che non sia un sogno?» chiedo ridacchiando, e con le dita sposto due ciocche di capelli dagli occhi.

«Vuoi che ti tiro uno schiaffo per verificare?» Ribatte Kenjiro lanciandomi un'occhiata.

«Osa solo sfiorarla e ti stacco le dita una ad una, e poi ti spezzo tutte le ossa che ti rimangono. Così invece di averne duecentosei puoi vantarti di averne quattrocentododici. Che ne dici?» Hell lo fulmina con uno sguardo truce.

«Che romantico che sei, amore»

«Già... proprio Mr simpatia. Sei sadico, amico. Pazzo. Sei proprio svalvolato.» Borbotta Kenjiro. Poi si volta, e grida: «ehi Ryan, ci sono mica dottori psichiatrici qui? Perché al mio amico servirebbe una bella visi...» non finisce in tempo la frase, che Hell allunga un braccio e li tira uno schiaffo in testa.
«Ahia!», sbotta Kenjiro massaggiandosi la testa, e rimettendosi seduto, guardandolo imbronciato. Cerca di vendicarsi, ma Adeline lo ferma in tempo, così che non scoppi una rissa sul cassone del pick-up, facendoci riconoscere da tutti anche qui.

Certe volte mi chiedo proprio come siamo riusciti a dare vita ad una rivoluzione.

Mi guardo in torno, e noto che stiamo rallentando fino a fermarci. Abbiamo raggiunto le montagne. Sono così alte che devo piegare la testa all'indietro per riuscire a vedere le vette innevate.

Ryan, Thomas e Evy scendono dal pick-up, e noi li seguiamo saltando giù dal cassone.
Ci lanciamo un'occhiata, e poi seguiamo Ryan, verso la montagna.

Solo ora noto che in realtà le case "volanti" appese alla parete della montagna, non sono posizionate a caso, ma formano un esagono.

𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora