HEAVENRiapro gli occhi e mi ritrovo sdraiata in un lettino, con i polsi e le caviglie legate. Indosso una tuta bianca aderente, e tutto il mio intero corpo è zuppo, e ancora tremante dall'acqua ghiacciata.
Ora le luci della stanza sono accese.
Riesco a vedere il cilindro in cui ero immersa, il monitor e varie apparecchiature mediche.Strattono le braccia e le caviglie cercando di liberarmi, ma è impossibile. Provo ad utilizzare il mio calore per riscaldare il mio corpo... ma niente. Sono ancora troppo ghiacciata per riuscire ad attivare il mio flare.
Mi guardo ancora intorno, e mi accorgo che nella parete destra della stanza c'è una vetrata oscurata. Molto probabilmente dalla parte opposta c'è mia madre ad osservarmi.
Inizio ad urlare.
Se non posso scappare e non posso usare il mio calore, tanto vale urlare a squarciagola e farmi sentire da qualcuno.
Ho bisogno di parlare con mia madre.
Devo sapere se i miei amici stanno bene, e penso di meritarmi delle spiegazioni.Urlo a pieni polmoni finché la porta della stanza si apre. Mia madre, Roxanne, entra guardandomi con un sorriso, come se fosse orgogliosa di avermi qui.
Ora ho capito perché nei ricordi che ho visto nella vasca mortale avevo confuso Catherine Sallow per mia madre. Essendo cugine, sono praticamente identiche.
Mia madre ha dei lunghi capelli rossi e ricci, proprio come i miei. Tiene legati i ciuffi con una pinza, ed indossa un abito nero, con sopra un camice.
«Ti sei svegliata, come ti senti?» Si avvicina al lettino e mi accarezza il volto. Io sposto la testa di scatto.
«Dove sono i miei amici? Stanno bene?» Domando, con le labbra che tremano per il freddo.
«Vi abbiamo messo tutti in stanze separate. Ma stanno bene, non preoccuparti. Ora dimmi, tuo fratello Thomas dove si trova?» Mi osserva, ma questa volta con occhi più seri.
«Perché ti interessa? Infondo ci hai gettati via come cavie da laboratorio.»
«L'ho fatto per il vostro bene, e per quello di tutto il mondo. Dovreste essere orgogliosi. Non avete minimamente idea dei sacrifici che ho dovuto fare per per tutto questo!» Esclama, indicando ciò che ci circonda.
«Sei anche orgogliosa di aver legato le tue figlie a dei lettini d'ospedale?» Domando strattonando i polsi.
«E Trace? L'avete uccisa, e ci avete quasi ammazzato tutti quanti!» Grido con le lacrime agli occhi.Mi lancia una svelta occhiata, poi si volta e dice: «Abbiamo tanto di cui parlare» apre il cassetto di un mobile e tira fuori qualcosa di rosso. Poi lo richiude e si avvicina a me.
«Ho preparato un abito e delle scarpe per te. È come quello che indossavi da piccola, ricordi? Rosso come il tuo colore preferito» sorride, e mi appoggia il vestito con le scarpette sulle gambe.
«Quando sei pronta le mie guardie ti verranno a prendere.» Mi lancia un'ultima occhiata, e poi se ne va.«Devo mettermi un vestito carino per poter parlare con mia madre? E poi come dovrei indossarlo, se sono legata a questo letto?»
Si volta prima di uscire dicendomi: «Parleremo come si deve sedute a tavola per la cena.» Sorride ancora, «e non preoccuparti per le cinghie, non appena esco di qui le sbloccherò.» E se ne va.
STAI LEGGENDO
𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫) -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-
Science Fiction🔥🥀 QUARTO VOLUME DELLA (RED) SERIES 🥀🔥 [Pubblicata: 7/10/2024] «𝘽𝙚𝙣𝙫𝙚𝙣𝙪𝙩𝙞 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙖 𝙚𝙧𝙖.» La Dottoressa Hale e l'ex comandante Helios hanno catturato i GM, ma questa volta non per ucciderli: ma per mandare avanti il proge...