𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫) -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-

40

HELL

'Non c'è l'inferno senza il paradiso.'

Non riesco a fare a meno di pensare alla frase che Heaven mi ha detto. Lei è tutto per me. Completamente tutto. E dopo ieri notte, ripenso a quanto sia dannatamente fortunato che la stia per sposare.

La osservo dormire, sdraiato acconto a lei nel letto. Delle ciocche di capelli le cadono davanti agli occhi, così allungo una mano, e glieli metto dietro alle orecchie. Il suo corpo è avvolto dal lenzuolo rosso scuro, ma la sua pelle dorata cattura il mio sguardo. È sempre più bella. Ogni giorno che passa.

Rimango in silenzio ad ascoltare i suoi respiri mentre la osservo dormire, e le note di Heaven and Hell di Simon Lewis fanno da sottofondo.

'It's Heaven and Hell.'
Sì, siamo noi.

Io e lei un po' di giorni fa ci siamo divertiti a cercare ogni canzone che avesse come titolo il nostro nome. E ce ne sono un sacco di meravigliose.

Le accarezzo il viso, mentre i ricordi della notte precedente riaffiorano nella mia testa.
Ho torturato e ucciso mio padre con gli stessi metodi che lui mi ha insegnato ad ogni mio compleanno. L'ho ucciso una volta per tutte.

E questa volta, il mio incubo sparirà per sempre.

Ero così assetato dalla vendetta, che non sono riuscito a fermarmi nonostante fosse già morto. Ricordavo le urla di Heaven quando la torturava, e non riuscivo a trovare la forza di buttare a terra il coltello. Ricordavo mia madre, e la rabbia mi accecava la vista consumandomi vivo.

Non so cosa penserebbe di me in questo momento. Non sono sicuro che sarebbe stata orgogliosa di sapere che il suo unico figlio è diventato un assassino, ma cosa ci posso fare? Sono stato cresciuto vedendo sangue ogni giorno. Sono stato cresciuto vedendo persone venire torturate sotto i miei occhi. Sono cresciuto senza una madre che mi dicesse come comportarmi in maniera gentile.

Sono stato cresciuto senza provare sentimenti. Senza ridere.

Che adesso non sono un mostro psicopatico è quasi un miracolo. Anche se forse un po' lo sono.

Heaven mi ha insegnato a provare ogni tipo di sentimento. Heaven mi ha insegnato a ridere.
Lei mi ha reso più umano di quanto non fossi mai stato in vita mia.

Ricordo che anni fa, quando era stata catturata e portata alla stazione, quando mi vedeva sbarrava subito gli occhi, e io non potevo fare a meno di seguirla ovunque. Mi incuriosiva. E dopo che ho scoperto per la seconda volta che si chiamava Heaven, qualcosa in me mi spingeva ad essere protettivo nei suoi confronti.

'Io l'inferno e lei il paradiso. Non può essere una semplice coincidenza, vero?'

Prima che rendessero Heaven una GM, e prima che li cancellassero la memoria una seconda volta, un giorno è scappata dalla sua cella, cercando di raggiungere i suoi amici per scappare.

Ricordo che gli allarmi erano scattati ovunque, e, mentre i soldati mettevano in atto i piani del protocollo, io ero già diretto verso di lei.

Sapevo che era lei.

È già la terza volta di fila in due giorni che suona l'allarme di sicurezza.
La prima volta pensavo che stesse veramente per crollare questo maledetto posto, ma dopo la seconda ho capito che la ragazza dai capelli rossi si diverte a scappare in giro facendo diventare matti tutti quanti.