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KENJIRO

La piccola peste ha deciso di tagliarsi i capelli. È perché gli ho detto che sembrava una Rapunzel oscura? In ogni caso fanculo, perché è dannatamente favolosa.

I suoi lunghi capelli, ora sono corti fin sopra la spalla. Dietro sono un po' più corti, quindi davanti vanno un po' in discesa. Ad ogni modo gli stanno d'incanto. Il suo viso ora è un più scoperto, e i capelli non le cadono più davanti agli occhi.

E cazzo... l'hanno pure truccata quelle furfantelle.
Oggi molto probabilmente si sono svegliate dicendo "perché non sfruttiamo la nostra bellezza e facciamo stecchire quei due cretini dei nostri fidanzati?"

Ad ogni modo hanno fatto un'ottima scelta.
Adeline con l'ailiner — o come cazzo si chiama — e qualcosa che supera ogni limite. Il nero mette in risalto i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, dandole uno sguardo così tagliente che potrei morire guardandola.

Anzi, forse è già accaduto, e ora sono in paradiso.

«Ai miei capelli si erano aggrappati fin troppi ricordi. Ora mi sento più libera.» Dice, mentre si accarezza i capelli.
«Ti piacciono?»

Cristo... con che vocina me l'ha chiesto. Potrei liquefarmi da un momento all'altro.
Le cingo la vita, mentre lei è seduta a cavalcioni sopra di me. La osservo ancora incantato, cazzo.
«Sei meravigliosa, diavoletta. Dico sul serio, sei uno schianto con questo nuovo look»

Mi sorride con le guancette rosse.
«Posso farti una domanda?»

«Certo che puoi.»

«Perché ti piaccio?»

Improvvisamente il mio cuore batte un miliardo e mezzo di volte al secondo.

Vuoi davvero saperlo? Allora ti conviene metterti comoda, la storia è parecchio lunga.

Tengo una mano sulla sua vita, e con l'altra li accarezzo il viso, mettendole una ciocca dietro all'orecchio.
«Perché mi piaci...» sussurro, giocherellando con i suoi capelli.
«Ogni volta che ti guardo negli occhi tutto il resto del mondo svanisce. Ogni volta mi sfiori...» dico, posandole una mano sul mio cuore.
«Il mio cuore batte all'impazzata, come se stesse facendo una fottuta gara con una macchina da corsa. Batte, batte e batte così forte che mi fai mancare il respiro.» Una pausa. «Mi fai sentire speciale. Mi fai sentire la persona più fortunata di tutto questo stramaledetto mondo. Mi regali l'universo intero quando sorridi.» Le asciugo con il pollice una lacrima che gli è sfuggita, e i suoi occhi sono così lucidi che potrei scoppiare in lacrime pure io.

«Adoro il modo in cui sai tenermi testa. Adoro il modo che hai di fare qualsiasi cosa... e Dio... adoro semplicemente te. Il tuo carattere, la tua personalità che combacia con la mia... il modo in cui i nostri corpi si incastrano perfettamente... e Cristo... la sensazione di stare dentro il tuo corpicino stretto stretto... mi fa vedere il fottuto firmamento ogni dannata volta.» 

Le do un piccolo bacio, per poi passare il pollice sulle sue labbra, e mormorarle: «Il fatto non è che mi piaci soltanto, ballerina... ma cazzo, è più complicato...», percorro una scia di baci fino al suo orecchio, e stringendola più forte a me le sussurro: «Ti amo, bimba.» Le scocco un bacio, e le sussurro ancora una volta: «Ti amo. Cazzo se ti amo. Ti amo, e voglio mostrarti il mondo intero, perché tu me lo regali ogni dannato giorno.» La bacio ancora, «voglio che mi mostri ogni singola cicatrice. Voglio che mi mostri dove soffri, così da poterti amare ancor di più. Voglio vederti sorridere ogni fottuto giorno. Voglio vederti ballare spensierata, come hai fatto una volta.» Le afferro il mento con due dita, e le dico: «Pensi che si possa fare, ballerina?»

Ady mi guarda con gli occhi più brillanti che mai, mentre le lacrime le bagnano silenziosamente il volto.
Porta le mani sul mio viso, appoggiando la fronte contro la mia.
«Nessuno mi ha mai detto cose così belle. «Nessuno mi ha mai amato, e nessuno mi ha mai sorriso o abbracciato. Tu invece mi hai regalato il mondo intero. Tu mi ami quando nessun'altro l'ha mai fatto.»

Le sue dita mi accarezzano dolcemente il viso, mentre i suoi respiri si mischiando ai miei.
«Non sono brava con le parole. Anzi, faccio proprio schifo...», dice ridacchiando. «Ma so che per te correrei in capo al mondo. So che per te correrei avanti e indietro per gli anelli di Saturno. So che ti amo, Kenj. So che ti amo, e voglio passare il resto della mia fottuta vita a ballare insieme a te.»

E mi bacia, sigillando le parole appena pronunciate. Muove lentamente e dolcemente le labbra sulle mie, trasportandomi in un bellissimo sogno. Con una mano mi afferra il collo, e col l'altra giochicchia con i miei capelli, sorridendo tra un bacio e l'altro. Sento la testa già su di giri.

Infilo la lingua nella sua bocca, soffocandole il respiro e i gemiti. Le sua lingua accarezza la mia, mentre la bacio con più forza, desiderando di spogliarla e baciarle ogni millimetro di pelle, in questo preciso istante.

«Li senti?», sussurra ansimando, mentre le sue labbra bollenti baciano avidamente le mie.
«Hell e Heaven devono divertirsi parecchio dentro a quel bagno»

Gesù... Hell lo ucciderò per questo. Lo ucciderò per essersi andato a chiudere in quel cazzo di cesso, senza avere la forza di resistere fino a che atterriamo per farsi la mia amichetta.
Fanculo, avrei voluto portarci Ady li dentro.

«Ti avrei portata io in quel bagno.» Le dico, affondandole le mani nei capelli.
«Ti avrei guardata spogliarti, e poi ti avrei avuta seduta sul bordo del fottuto lavandino.»

«Ah, sì?», mi sussurra all'orecchio, leccandomi il lobo con la lingua. Le sue labbra affondando nel mio collo tempestandomi di baci.

Piego la testa all'indietro, e i miei occhi roteano per il dannato piacere che mi sta dando.
Con le mani le cingo la vita, e Ady inizia a muoversi sopra di me, cavalcandomi e spingendo i fianchi contro di me. I nostri corpi bollenti premuti l'uno contro l'altro.

Torna a baciarmi, e le sue labbra bagnate accarezzando le mie, facendomi finire su un'altro fottutissimo pianeta.

«Ti eccita, vero? L'idea che da un momento all'altro potrebbe arrivare qui chiunque.» Le prendo tra i denti il labbro inferiore, e le dico: «Potrebbe arrivare mia madre per chiedermi come sto. Potrebbe arrivare e scoprire come sto meravigliosamente bene, mentre ti scopo con i vestiti addosso.» Le lecco le labbra, e lei mi cavalca più velocemente. Sento il mio intero corpo elettrizzarsi e ardere di desiderio, tutto contemporaneamente, allo stesso tempo.

«Oddio... cazzo, sì.» Geme, così con una mano le tiro i capelli indietro facendole piegare la testa, e con l'altra le tappo la bocca.

Se sentono delle strane grida potrebbero pensare che stia succedendo qualcosa, e l'ultima cosa che vorrei è che arrivi qualcuno a interromperci, o peggio ancora mia sorella con Thomas.

I suoi gemiti muoiono nella mia mano. Lascio andare i suoi capelli, e porto la mano destra sul suo sedere, aiutandola a muoversi.
«Non ti lascerò mai andare, bimba. Mai.»

«Me lo prometti?», sussurra, non appena sposto un pochetto la mano dalla sua bocca.

«Te lo prometto.»

𝑷𝑶𝑾𝑬(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora