Non ho aspettato Kyler nel suo ufficio questa mattina.
Ho deciso di lasciargli la colazione sulla scrivania come chiesto da lui e mi sono messa subito al lavoro.
Ieri sera mi ha scritto intorno a mezzanotte, chiedendomi di stampare il file giratomi tramite mail.
Voglio essere operativa il prima possibile e fargli vedere che ci tengo molto a questo lavoro.
Sono entrata presto.
Ho preso le chiavi ed aperto lo studio, ho stampato e letto il tutto perché è più forte di me, l'ho catalogato e messo in una cartellina che ho lasciato insieme alla sua colazione.È entrato sfrecciando, la sua ventiquattrore in mano ed i capelli scompigliati.
Non si è nemmeno accorto che sono seduta alla mia scrivania.
Guardo l'orologio, le nove e un quarto, ecco perché va tanto di fretta.
Incrocio le braccia al petto e lo aspetto perché non ho nulla da fare se non mi dà qualche compito.
Poco dopo, si affaccia alla porta del suo ufficio e mi mostra il pollice in su dovuto ai documenti da me messi in ordine.
Il mio sorriso lo convince a tornare a lavorare, sospiro, il telefono inizia a suonare all'impazzata, mi cimento nel mio lavoro.Anche stasera l'ufficio si è svuotato rapidamente dopo le diciotto.
Ho visto e salutato tutti, sono persone cordiali e sto conoscendo i loro modi di essere, non sono spocchiosi e sulle loro come nell'altro ufficio.
Mi sono fatta furba, sono stata tutto il pomeriggio senza le scarpe sotto alla scrivania.
Odio quelle di vernice, sono strette, quando si gonfiano i piedi fanno malissimo, togliendole ogni tanto, ho agevolato il processo di sgonfiamento, rimettendole solamente quando Kyler mi chiamava nel suo ufficio per chiedermi qualcosa.Non l'ho sentito più di tanto oggi, ha balzato qualche telefonata dicendomi di sbrigarmela per lui, si vede non essere stato in vena.
Sto sistemando i suoi appuntamenti di domani sull'agenda, dandogli un ordine in base alle telefonate ricevute.
Mi distraggo nell'attimo in cui le luci di New York illuminano a giorno la città.
Seconda sera, seconda chiusura in ritardo ma sono tranquilla e continuo a scrivere sull'agenda.Kyler non esce dal suo ufficio, lo sento, è al telefono e non sta parlando di lavoro, questo mi mette un po' in imbarazzo perché sta colloquiando a proposito della sua vita privata e non c'è nessuno di qua a parlare per impedirmi di ascoltare, seppur il suo tono è basso e felpato.
Mi distraggo.
Prendo un panno per la polvere e comincio a pulire la mia scrivania, è ancora tanto impersonale.
Nell'altro ufficio avevo le foto dei miei genitori, di mia sorella, di Dough... la malinconia mi investe a pensare dove possa essere finito e scuoto il capo per non pensarci.
Domani porterò le foto della mia famiglia per sentirmi un po' più al mio posto durante il turno.Qualcuno bussa alla porta dello studio, saranno le signore delle pulizie, anche ieri sono salite a quest'ora ed ho dovuto mandarle via perché non avrebbe avuto senso farle lavare il pavimento se tanto ci stavamo ancora camminando sopra.
«È ancora occupato.» «Pizza signora.» risponde un uomo all'altro lato della porta.Guardo in direzione dell'ufficio di Kyler, non pare aver sentito nulla.
Non so se è stato lui ad ordinarla e non ho idea se devo prenderla o no.
Magari sì, sapeva che avrebbe fatto tardi ed ha deciso di mangiare... intanto se mi fermo a farmi tutte queste domande non concluderò niente, mi conviene andare ad aprire la porta.
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Favorite ▪️Bill Skarsgård▪️
Teen FictionRaquel Miller è una donna che ha in mano il mondo, travolta dalla sfortuna perde tutto e si deve rimettere in gioco. Il primo passo è cercarsi un lavoro, ella infatti trova un posto come segretaria al fianco di un uomo che è tutto eccetto che monoto...